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RICONOSCERE UN FALSO Lamoneta.it (Manuale)
Autore: Francesco Lamanna Copyright ? 2006-


INDICE (link all'argomento):

Con questa sezione del manuale si cercher? di dare una soluzione al dilagante fenomeno della vendita di falsi ai collezionisti alle prime armi. Per poter riconoscere una moneta falsa da una autentica ? necessario per prima cosa imparare a distinguere fra loro le possibili tecniche di riproduzione e, soprattutto, capire quando una moneta ? una "riproduzione" e quando ? un "falso".
Ecco come possono essere suddivise questi tipi di monete:


           A)- Denari suberati

           B)- Riproduzioni Rinascimentali (i Padovanini)

           C)- Riproduzioni Souvenir

           D)- Falsi moderni

           E)- Link a pagine web dedicate ai falsi




















Denari Suberati o Falsi d'Epoca


Roma produsse sia monete "fuse" sia "coniate"; il passaggio dalla prima alla seconda forma pu? essere ricercato nel graduale miglioramento delle tecniche di produzione e nel tentativo di porre un freno al fenomeno della falsificazione. La moneta fusa, ottenibile con una bassissima tecnologia, permetteva anche ovviamente la facile riproduzione da parte dei falsari.
In antichit? la falsificazione colp? prevalentemente la monetazione in argento oggi definita "Suberata". Non ? ben chiaro se questo tipo di falsi fosse prodotto dallo Stato stesso per frodare il popolo oppure se fosse realizzato da falsari ben attrezzati per ingannare Stato e popolo allo stesso tempo; per contro lo Stato avrebbe punito severamente i falsari secondo un importante decreto legge dell'epoca e questo entrerebbe in forte contrasto con la prima ipotesi. Dai tesoretti ritrovati si evince che i denari suberati venivano mescolati tranquillamente con i denari ufficiali, indice del fatto che queste monete dovevano apparire del tutto simili alle monete "buone".
Ma come ? possibile che queste monetine, oggi facilmente riconoscibili da quelle buone, un tempo potessero circolare liberamente insieme a quelle ufficiali?
La risposta ? semplice; l'anima dei denari suberati era costituito prevalentemente da un tondello di rame o in altri casi da un tondello di piombo. L'unico metallo nobile riscontrabile era un sottile strato di argento che ricopriva superficialmente la moneta.
Oggi i denari suberati ci appaiono generalmente con qualche mancanza di metallo (mancanza di argentatura) che mette in luce il metallo vile che compone il cuore della moneta. In antichit? questo non era possibile notarlo in quanto i falsari avevano imparato a rendere uniforme l'argentatura che ricopriva il tondello.
Si possono incontrare denari suberati sia del periodo repubblicano, sia del periodo imperiale fino a Settimio Severo circa.
Le tecniche di produzione di denari suberati erano sostanzialmente due:



Foto 1 - Denario repubblicano con anima di rame le cui tracce sono oggi evidenti


Foto 2 - Denario repubblicano con anima di piombo.

Come si vede chiaramente dalle foto, i suberati con anima in rame (Foto 1) sono facilmente individuabili grazie alle porzioni di metallo vile che si sono gradualmente spogliate dell'originaria foglia d?argento; spesso il rame si presenta con le consuete ossidazioni verdi e marrone di questo metallo.
Meno visibili sono invece le tracce dell'anima di piombo del secondo tipo di suberati (Foto 2); qui, infatti, il colore del metallo vile si avvicina maggiormente a quello dell'argento, sono facilmente riconoscibili per? visionando con attenzione la superficie della moneta che appare con una impronta quasi "sfumata" e molto granulosa.
Oggi i denari suberati sono considerati dei falsi d'epoca; commercialmente non hanno un gran mercato ma in una collezione di monete romane certamente non ne pu? mancare un bell?esemplare che, va ricordato, porta sulla sottile e malconcia patina, tanti anni di storia come le cugine di buon argento.



Una piccola parentesi va aperta per i denari detti del Limes (Foto 3) ovvero quelle monete battute dalle zecche ufficiali in quelle zone di confine dell'impero dove, era spesso difficile l'approvvigionamento di materie prime. Queste monete erano coniate in bronzo ma avevano la valenza di un normale denario di argento. Non bisogna commettere l'errore dunque di considerare queste monete dei falsi d'epoca come i suberati.

Foto 3 - Denario del "Limes" di Settimio Severo.



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Riproduzioni Rinascimentali


Alla fine del Medio Evo, in Italia si sviluppa sempre pi? il desiderio di riscoprire le antiche radici del proprio passato esplorando ed esaminando tutto quanto lentamente riaffiora dal terreno. In questo particolare momento si inserisce il fiorentino Francesco Petrarca che, non molti sanno, fu anche un grande collezionista di monete antiche.
Egli contribu? notevolmente allo sviluppo di quella che noi oggi chiamiamo "numismatica"; l'apprezzamento delle monete antiche per il loro valore storico ed artistico, influenz? gradualmente altri illustri ed influenti personaggi e l'ammirazione per queste antiche monete condusse ben presto al desiderio di riprodurle, come del resto fu fatto anche per tutti gli affreschi romani riaffiorati con i primi scavi illeciti che andarono ad abbellire tutti i principali saloni delle corti italiane . Uno dei pi? prominenti fra questi riproduttori fu Giovanni Cavino.
Giovanni Cavino nacque a Padova nel 1500 (da qui il termine Padovanino) e qui produsse la maggior parte delle sue opere.
Il padre era un orafo ma Giovanni divenne famoso per le sue creazioni in argento e soprattutto per le sue riproduzioni di antiche monete romane. Tali creazioni prendevano spunto da autentiche monete romane e da nozioni fornite dal suo allievo Alessandro Bassiano (erudito antiquario); molto spesso quindi realizzava opere di pura fantasia con soggetti reali tratti dal mondo romano (Foto 4), altre volte invece riproduceva esattamente le monete antiche di cui disponeva per realizzare la copia.

Foto 4 - Cavino, Riproduzione di fantasia su bronzo raffigurante G. Cesare


Alla sua morte in molti ritennero le sue opere dei veri e propri falsi realizzati per ingannare i collezionisti dell'epoca, ma altrettanti critici e studiosi hanno giustamente posto l?accento sul fatto che tali opere sono in realt? facilmente distinguibili dai pezzi autentici principalmente per lo stile dei caratteri delle legende, molto diverso da quello antico e facilmente attribuibile all'operato di Cavino.
Tutte le riproduzioni da lui realizzate, presentano un tondello pi? sottile e dunque pi? leggero rispetto alla moneta originale da cui ha tratto spunto l'artista.
Inoltre a dimostrazione che l'artista non va considerato un falsario, potremo notare che i bordi delle sue medaglie sono ben diverse da una qualunque moneta romana coniata. Infatti Cavino per la sua riproduzione partiva da un tondello fuso e gi? abbozzato per poi rifinire l'opera a colpi di bulino. I bordi di questi tondelli non erano levigati e presentano ancora oggi le tracce evidenti della fusione e del bulino (Foto 5).

Foto 5 - Riproduzione di un medaglione di Settimio Severo attribuita a G. Cavino


La riproduzione delle monete romane continu? fino alla fine dell '800, pratica che si diffuse per lo pi? per realizzare le copie delle monete pi? rare e introvabili utili a "tappare i buchi" nei medaglieri dei pi? importanti collezionisti.
Sono famosi i falsi del tedesco C.W.Becker (1772-1830) di cui il lavoro ? molto stimato oggi per la perfezione e come espressione del talento eccezionale dell'artista; e famosi sono anche i falsi dell'Italiano L. Cigoi (1811-1875) che modificava monete romane autentiche aggiungendo o togliendo parti di legende e di particolari dal tondello.
Le opere del Cavino si possono trovare ancora oggi sul mercato internazionale e talvolta sono valutate quanto una moneta romana autentica.



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Riproduzioni Souvenir


Quante volte ci ? capitato di visitare paesi stranieri o frequentatissimi siti archeologici? Penso che almeno una volta ciascuno di noi ha visitato uno dei luoghi citati; ebbene ricorderete che spesso, alla fine del circuito espositivo, c'era un negozietto o una bancarella in cui un abile venditore era pronto a vendervi ogni genere di gadget che avesse una qualche attinenza con quanto avevate appena finito di visitare.
E' proprio in quei negozietti che si pu? acquistare una bella riproduzione di una moneta antica; sono quelle monete che possiamo definire "riproduzioni souvenir" ovvero monete provenienti da uno stampo comune create al solo scopo di fornire un souvenir al visitatore del museo o del sito archeologico del luogo.
Queste monete non hanno la presunzione di ingannare il collezionista; sono molti infatti i particolari che lasciano trapelare con una certa facilit? che la moneta ? appunto una riproduzione.
Per cominciare ? rivelatorio il bordo della moneta sul quale troveremo sempre le tracce di una trancia meccanica (quando le monete provengono da un unico foglio) oppure l'inconfondibile bava lasciata durante la fusione (Foto 6). Trattandosi di monete da vendere come souvenir per pochi euro, il fabbricante non si preoccupa di eliminare bave e spigoli dai bordi delle monete.
Altro fattore certamente rivelatore per una moneta riprodotta in serie ? la sua forma; infatti sappiamo bene che in antichit?, proprio per come avveniva la coniazione, era impossibile avere due monete perfettamente circolari e perfettamente identiche sebbene battute dallo stesso conio. Ecco che allora noteremo con facilit? che le riproduzioni da stampo realizzate da un unico foglio, sono perfettamente identiche (Foto 7).
Altro fattore importante ? lo stile; le riproduzioni di questo tipo infatti vantano sempre uno stile visibilmente differente da quello originale e spesso ostentano tocchi ti fantasia per meglio convincere l'osservatore della loro assoluta falsit?. Ad esempio nel caso delle monete della foto 7, la legenda del dritto ? rivelatoria; riporta infatti la dicitura "NIRO CAESAR AVGVSTVS" quando quella corretta ? NERO CAESAR AVGVSTVS.


Foto 6 - Riproduzione di un sesterzio di Traiano in regalo con una rivista.



Foto 7 - Riproduzioni identiche di un denario di Nerone in regalo con le merendine.


Sulle monete regalate con giornalini, merendine, ecc., i produttori avevano pensato bene di aggiungere una lettera nel campo della moneta segnalando all'osservatore che si trovava di fronte ad una inequivocabile riproduzione come si vede in una moneta della foto 8, dove ? presente una piccola "R" che sta appunto per "Riproduzione".
Purtroppo questo espediente ? servito a poco e in molti tentano di rifilare queste pacchiane riproduzioni ai poveri neocollezionisti.


Foto 8 - Altre riproduzioni in regalo con le merendine.




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Falsi Moderni


Il falso moderno ? in assoluto la riproduzione pi? pericolosa che un collezionista pu? incontrare. Questo tipo di monete ? infatti concepito per ingannare in ogni modo possibile il suo osservatore che, ignaro della truffa, sar? disposto talvolta a sborsare considerevoli somme di denaro.
Purtroppo il fenomeno della falsificazione ? oggi in forte aumento ed ? piuttosto facile trovare monete false vendute per buone sulle principali aste pubbliche on-line. Ma tutte queste falsificazioni, per nostra fortuna, hanno sempre qualche traccia della loro cattiva origine.
Vediamo allora quali sono le principali tecniche di falsificazioni moderne e come riconoscerle:




  • Falsificazione di monete antiche mediante l'alterazione dell'impronta.

    Concludiamo questa breve panoramica sui principali falsi, in cui potremmo imbatterci quotidianamente, parlando di quelle monete ritoccate volutamente per alterare i rilievi originali.
    In genere si pratica questa adulterazione delle monete quando si tratta di pezzi molto comuni, per renderli pi? rari, eliminando una parte di legenda, oppure modificando alcuni simboli raffigurati nel campo o in esergo ecc. (vedi foto 22). Questo per poter far passare una moneta antica e comune per una variante rara. Altre volte invece, i restauratori, calcano troppo la mano cercando di far riemergere dettagli e rilievi ormai spariti a causa dell'usura. In entrambi i casi si potr? parlare comunque di monete falsificate, tecnicamente ottenute con l'ausilio del bulino, strumento con cui i falsari pi? bravi riescono a ricalcare e modificare qualsiasi tipo di moneta. Ovviamente tutti i falsi cos? ottenuti, sono facilmente individuabili con un buon ingrandimento e talvolta (foto 22) anche ad occhio nudo.


    Foto 22 - Bronzo provinciale romano, vistosamente alterato.




    Link a pagine web dedicate ai falsi


    Di seguito troverete alcuni link a pagine che raccolgono diversi esempi di monete false; questi potranno certamente aiutarvi ad arricchire la vostra esperienza visiva al fine di cominciare a distinguere un falso da una moneta autentica:

    http://www.calgarycoin.com/reference/fakes/fakestypes.html - Il sito di riferimento per la stesura di questa pagina.

    http://www.chijanofuji.com/online_liquidators.html - Raccolta di falsi messi in vendita su Ebay.

    http://tomross.ancients.info/images/Fake%20Coins/fake_coins.html - Raccolta di riproduzioni moderne.

    http://www.ancientcoinart.com/fakes_gallery.html - Raccolta di riproduzioni moderne.

    http://www.ancient-coins.com/shop/agora.cgi?cartlink=forgeries.htm&cart_id=9366149.20961*7N0zH1? - Raccolta di riproduzioni moderne.





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