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LA MONETAZIONE DE L'AQUILA |
Autori: Alfredo Infusini – Gionata Barbieri- Aprile 2007
PANORAMA
STORICO
La
città si colloca in una zona con precedenti insediamenti, risalenti a
popolazioni italiche pre-romane. La conquista romana
dopo il
Nel 1386 muore Carlo III Durazzo e sul trono di Napoli succede il figlio decenne
Ladislao sotto tutela. Questo vuoto di potere provoca nuovamente la divisione
in due fazioni. Una favorevole a Ladislao e l’altra agli Angioini di Francia, che proclama Luigi II d’Angiò (figlio di Luigi I) re di Napoli. Nel 1389
Luigi II conquista Napoli, ma puntualmente si deve scontrare con i baroni,
ostili agli angioini a causa della loro politica
accentratrice. L’Abruzzo si schiera con Ladislao, che contraccambia
concedendo privilegio di zecca anche a Guardiagrele e
Tocco mentre L’Aquila riprende l’attività di coniazione.
Durante queste fasi convulse per il predominio sul Meridione, la zecca di
Aquila, viene diverse volte minacciata di chiusura con l’accusa di frode e
falsità. Intanto Ladislao riprende la guerra con tale determinazione,
che Luigi II desiste e torna in Francia. Ladislao è re di Napoli, ma
muore senza eredi nel 1414 e lascia il trono alla sorella col nome di Giovanna
II.
Giovanna II non avendo figli, per
contrastare le mire di Martino V sulla corona, offre ad Alfonso d’Aragona
l’adozione a figlio, con il titolo di duca di Calabria. Alfonso
già re di Sicilia e Sardegna, nel 1421 va a Napoli e si guasta i
rapporti con Giovanna. Napoli viene occupata dagli Aragonesi e Giovanna nomina erede Luigi III d’Angiò. Col suo aiuto riconquista Napoli nel 1424, ma
muore l’anno successivo. Luigi III diventa re e continua la guerra. Muore
nel 1434 e la corona passa al fratello Renato che però
è prigioniero in Borgogna e non può contrastare Alfonso
d’Aragona. Renato d’Angiò
può occupare il trono solo nel 1438, una volta riscattata la
libertà, ma nel giugno 1442 Alfonso ottiene la vittoria definitiva e
diventa re di Napoli.
Il 25 ottobre 1458, il nuovo sovrano
Ferdinando I, successore di Alfonso d'Aragona, emana
un diploma che apparentemente conferma la concessione della zecca Aquilana. In
pratica è una sorta di precetto monetario per uniformare il sistema
Aquilano a quello di Napoli. Il suo mandato è uno dei
più durevoli e Ferdinando ha tutto il tempo di occuparsi di
questioni monetarie. Tra il resto fa coniare una moneta in puro rame, il
“cavallo”. Inoltre per sua iniziativa sono emesse due nuove
monete d’argento: il coronato e l’armellino. Bolognini
e quattrini sono banditi.
Durante il suo regno, si concretizza
l’opposizione agli Aragona, con la
“congiura dei baroni” del 1485, che inizia con la ribellione
dell’Aquila, sotto la protezione del papa Innocenzo VIII. La ribellione,
organizzata tra gli altri dal conte di Sarno e dal
principe di Salerno, viene domata col tradimento e
massacro dei nobili ribelli lo stesso anno. Gli Aquilani fanno in tempo a
battere monete autonome (cavalli) a nome di Innocenzo
VIII, dopodiché la zecca riprende l’attività per Ferdinando
I, fino alla sua morte nel 1494.
A Ferdinando I subentra
il figlio Alfonso II. Carlo VIII sollecitato dai potentati italiani rivendica
il regno di Napoli e muove guerra ad Alfonso II. Conquista Gaeta nel 1494 e
Napoli nel 1495. Aquila gli riconosce sudditanza e tutto l’Abruzzo la
segue. Nella zecca inizialmente vengono battute monete
con leggenda in francese, poi l’autonomia Aquilana ha il sopravvento.
Intanto Alfonso II non trova di meglio che abdicare in favore del figlio
Ferdinando II e fugge in Sicilia. Carlo VIII diventa re di Napoli senza troppo
sforzo e questo suscita
preoccupazione da parte degli stessi potentati che l’hanno
chiamato. Evidentemente speravano in un conflitto che indebolisse
reciprocamente i due contendenti stranieri. Così non è stato e si
coalizzano per rimediare. Carlo VIII saputo della Lega lascia una guarnigione a
Napoli e torna in Francia. Con la partenza di Carlo VIII, Ferdinando II
organizza il ritorno sul trono e batte facilmente la guarnigione francese. La
morte improvvisa lo coglie l’anno dopo e in assenza di eredi la corona
passa allo zio Federico, fratello di Alfonso II, che diventa re di Napoli col
nome di Federico I.
Con Federico I la
zecca di Aquila entra di nuovo in fase critica. Il nuovo sovrano ha problemi di
liquidità e per tagliare i costi di monetazione, decide di riutilizzare
i cavalli di Carlo VIII. Le monete vengono
ribattute coi nuovi coni, anziché essere fuse. Il mercato le rifiuta e
l’esperimento viene accantonato. Il successore
di Carlo VIII, il re di Francia Luigi XII, avanza pretese sul regno di Napoli e
nel 1500 si accorda con Ferdinando II d’Aragona (detto il cattolico) per
una spartizione pacifica. Secondo l’accordo, Napoli e Aquila vanno a
Luigi XII e il resto a Ferdinando. A Federico I viene
offerto come indennizzo, un feudo in Francia.
Con Luigi XII la zecca riprende emissioni
regolari, ma è una breve ripresa che è seguita da una nuova
sospensione in quanto nel 1504, Ferdinando non rispetta il patto, occupa anche
Napoli e trasforma il regno di Napoli in Vicereame. Le monete a nome di Luigi sono le ultime ad avere il segno di zecca
dell’aquiletta.
E’ sotto Carlo V, nel 1519 che la
zecca è riaperta, ma le monete sono identiche a quelle battute a Napoli.
E’ il preludio alla chiusura che si verifica nel 1556, quando Carlo V
abdica.
CRONOLOGIA
DELLE EMISSIONI*
Luigi I d'Angiò |
1382 -
1384 |
|
|
Bolognino |
Quattrino |
Denaro Provisino |
Ladislao
di Durazzo |
1388 -
1414 |
|
|
Bolognino |
Quattrino |
Denaro Provisino |
Giovanna
II di Durazzo |
1414 -
1435 |
Mezzo
Carlino |
Cella |
Bolognino |
Quattrino |
|
Renato d'Angiò |
1435 -
1442 |
Gigliato |
Cella |
|
Quattrino |
|
Alfonso I
d'Aragona |
1442 -
1458 |
Carlino |
Cella |
Reale |
|
|
Ferdinando I d'Aragona |
1458 -
1494 |
Carlino |
Coronato |
Armellino |
Cavallo |
|
Monetazione
autonoma |
1485 -
1486 |
|
|
|
Cavallo |
|
Carlo VIII
re di Francia |
1495 |
Scudo |
|
Doppio
cavallo |
Cavallo |
|
Federico I di Napoli |
1496 |
|
|
|
Cavallo** |
|
Luigi XII
Re di Francia |
1501 -
1503 |
Carlino |
|
|
Cavallo |
|
Carlo V
imperatore |
1519 - 1556 |
Tarì |
Carlino |
Cinquina |
Cavallo- |
|
* in questo lavoro non si prende in
considerazione l’interezza di tutte le varianti di conio, numerose, ma si
dà una panoramica di tutti i tipi aquilani. Per conoscere in maniera
più approfondita le restanti varianti di tipo conosciute, la
rarità e il prezzo corrente di mercato delle monete, si rimanda ai testi
consigliati e alle monografie (cfr. bibliografia essenziale)
** ribattitura di monete di Carlo VIII
- coniata anche a Napoli, qui è
omessa (cfr. bibliografia
essenziale)
Una menzione a parte merita
In base a questi dati si può affermare che il rapporto tra
le monete Aquilane, almeno nel periodo Angioino fosse il seguente:
1 carlino = 6 bolognini / 1 bolognino = 5 quattrini / 1
quattrino = 4 denari
ovvero
1 carlino = 120 denari
Nel periodo Aragonese la monetazione
Aquilana si allinea a quella di Napoli. Spariscono bolognino e quattrino
e viene introdotto il cavallo. Il Coronato
prende il posto del Gigliato. Ha lo stesso valore del Carlino, che
comunque si continua a battere.
La monetazione è completata dai seguenti pezzi:
- Tarì
d’argento, moneta pari a due carlini.
- Armellino, moneta d’argento pari a
1/2 carlino, Battuta sotto Ferdinando I per commemorare l'istituzione
dell'Ordine Militare dell'Armellino. Presentava al dritto un ermellino andante
con la scritta DECORUM ed al rovescio lo stemma degli Aragona.
- Reale Aragonese:
moneta d'argento del valore di 15 tornesi. Fu coniata nel
- Cinquina: moneta in argento, pari a 5 tornesi o 1/4 di carlino
- Doppio cavallo
Il rapporto tra le monete aragonesi
diventa:
1 carlino = 4 cinquine / 1 cinquina = 5 tornesi / 1 tornese = 6
cavalli
ovvero
1 carlino =
120 cavalli
CARATTERISTICHE MEDIE DI ALCUNI* TIPI
EMESSI
LUIGI I ANGIO’
Bolognino D/
+ .LVDOVICVS.REX. - Nel campo A.Q.L.A disposte a
croce attorno a globetto
Argento
0,65 – 1,2 gr. R/ .S.PETRUS.PP.FES
- Busto di
san Pier Celestino papa, mitrato
diametro 13-
Quattrino D/+
.LVDOVICVS.REX - Croce patente, giglio nel quadrante
basso a sinistra
Mistura 0,9 – 1,5 gr. R/ + .DE AQVILA.:. - Leone gradiente a sx, con la bocca
aperta e coda alzata
Diametro 18-
Denaro Provisino1
D/+ LVDOVICVS*REX -Pettine sormontato da cerchio,giglio e una
mezza luna
Mistura 0,38 gr. ca. R/ + DE.AQVILA - Croce patente
Diametro 17-
1: La fonte del disegno della moneta è: “Le Monete dell’Aquilano”,
Alberto D’Andrea, Christian Andreani, Qui Roseto edizioni
LADISLAO di DURAZZO
Bolognino D/
+LADISLAVS REX -
Nel campo A.Q.L.A. attorno a globetto
Argento 0,55- 0,91 gr. R/ S.PETRVSPP9FE - Busto di san Pier Celestino
con croce trifogliata
Diametro 14-
Quattrino D/
+LADISLAVS ° REX (giglio) - Croce patente, giglio nel quadrante in alto a destra
Mistura 0,56 – 0,96 gr. R/ +.VGA.IRL.7.SIC.I.AQL. -Leone gradiente a sx, con bocca
aperta e coda rialzata
Diametro 17-
Denaro Provisino2
D/+ LADISLAVS*REX -Croce patente con fiordaliso nel quadrante
in alto a sinistra
Mistura 0,40 gr. ca. R/ + DE.AQVILA - Pettine sormontato da una stella, una A
e una mezza luna
Diametro
2: La fonte del disegno della moneta è: “Le Monete dell’Aquilano”,
Alberto D’Andrea, Christian Andreani, Qui Roseto edizioni
GIOVANNA II
mezzo carlino D/
+IhOAnnA°REGINA°SCD DEI GRA - La regina seduta di fronte, tra due protromi di leoni, scettro gigliato nella destra e globo
crocifero nella sinistra
Argento 0,95-1,80 gr. R/
+hVGARIE : IERL : E SICILIE °(aquiletta) –
Diametro
Bolognino D/
+ IVhANDA:REGINA - Nel campo
A.Q.L.A
disposte a croce attorno a globetto
Argento
0,65 – 1,2 gr. R/ S.PETRUS.PP.9F
- Busto di san Pier
Celestino papa, mitrato
diametro 13-
Cella D/
+IVhanDA° REGINE - nel campo aquila spiegata con
testa a sx
Argento 0,77 – 1,0 gr. R/ S.PETVS
PP - Santo
nimbato, benedicente, con piviale chiuso da giglio e croce Diametro 18 –
Quattrino D/
+IVhAhNA : REGINA - Croce patente, giglio nel secondo angolo
Mistura 0,63 – 0,87 gr. R/ + DE : AQVILA : - Leone gradiente a sx, con bocca aperta e
coda alzata
Diametro 17-
RENATO ANGIO’
Gigliato D/
+RENATVS P DEI P GRE P IRVLE
P SIC PR - re coronato, seduto di fronte tra due
Argento 3,45 gr.
protomi di leone, con scettro gigliato e globo crucigero;
a sinistra, aquiletta.
Diametro
Cella D/
+RENATVS:REX:DEI:GR - nel campo aquila spiegata con
testa a sx
Argento 0,77 – 1,0 gr. R/ S:PETRVS:PP - San Pietro Celestino nimbato,
benedicente, con processionale
nella mano sinistra
Diametro
Quattrino D/
+ RENATVS:REX:DEI:GR - Croce patente, giglio nel
secondo angolo
Mistura 0,5 – 1,15 gr. R/ + DE : AQVILA : - Leone gradiente a sx, con bocca aperta e
coda alzata
Diametro 17-
ALFONSO I ARAGONA
Carlino D/
+ : ALFONSVS : D : G : R : ARAG : S : C : V : F – Stemma a tutto campo,
inquartato di
Aragona (palato al I e IV) e Napoli (II e III).
Argento 3,52
gr.
R/ + : DNS : M : ADIVT : ET : EGO : DE : I : M - Il re coronato, seduto di fronte
Diametro
Reale D/
+ :ALFONSV DEI GRACIA : RES – al centro testa coronata del
sovrano
Argento 2,90
gr.
R/ + CICILIE:CITRA:ET:VLTRA- Quadripartitura
con insegne Aragona, Gerusalemme-Ungheria…
Diametro 23-
Cella D/
.REX.ALFONSVS– nel campo aquila spiegata con
testa a sx
Argento 0,90
gr.
R/ S.PETRUS.C. - San Pietro Celestino nimbato,
benedicente, con processionale
nella mano sinistra
Diametro 16-
FERDINANDO I
ARAGONA
Carlino D/
+ DNS : M : ADIV : ET : EGO : D : INM – re
coronato, seduto tra leoni, con
Argento
scettro e globo crocifero, a sinistra S, aquiletta in
basso nel giro della leggenda.
R/
+FERDINANDVS : D : G : R : S : I : V - campo inquartato di Napoli e Aragona,
Diametro
Coronato D/+
CORONATVS.QA.LEGITIME.CERTA–profilo del sovrano
incoronato, aquila in basso ad ali spiegate
Argento 4,00
gr. R/
+FERDINANDVS.D.G.R.SICILIE.IERVS- Croce potenziata e tratteggiata
Diametro 30-
Coronato D/
FERDINANDVS:D:G:R:SICILIE:HI –profilo del
sovrano incoronato, aquila in basso ad ali spiegate, sotto i capelli del re
lettera T
Argento R/
*IVSTA.TVENDA. - Arcangelo Michele che uccide il
drago. Sotto T (maestro di zecca Tramontano, cfr. in www.lamonetapedia.it
)
Armellino D/
FERRANDVS:D:G:R.SIC
–stemma araldico quadripartito con insegne alternate di Napoli-Gerusalemme-Ungheria ed Aragona
Argento 1,70
gr.
R/ .SERENA OMNIA.-Armellino,
con in alto drappo con scritta DECORVM, all’esergo un’aquila e una
T tra due rosette
Diametro 20-
Cavallo *** D/
FERRANDVS °
° ° ° ° REX
- testa coronata a destra
Rame
1,87 gr. R/
EQVITAS ° REG NI - cavallo passante a dx,
sopra rosetta, sulla destra segno di
Diametro
*** Numerose sono le varianti di questo cavallo.
MONETAZIONE AUTONOMA DELLA RIVOLTA
Cavallo D/
+ IИИOCEИTIVS PP VIII – chiavi
decussate e legate, sormontate da triregno
Rame 1,86 gr. R/
. ΛQVILΛNΛ
.LIBERTΛS - aquila spiegata a sx , con corona che
taglia
Diametro
CARLO VIII
Scudo D/
CHARLES*ROY*D*FRE, in basso lettera K –tre gigli in scudo coronato
(scudo di Francia)
Argento
1,83-2,173 gr. R/CITE*DE*LEIGLE-aquila coronata ad ali
aperte inserita in cornice quadrilobata
Diametro
Doppio Cavallo D/
+ CAROLVS .REX . FRANCORUM (rosetta) – scudo di
Francia
Rame
2,89 gr. R/
AQVILANA.CIVITAS - Monogramma IHS**** con
croce, in basso aquila
Diametro 18-
****Trascrizione latina abbreviata del nome
greco di Gesù. Nel medioevo si credeva erroneamente che si trattasse di
un acronimo di “Iesus
Hominum Salvator”
Cavallo ***** D/
+ CAROLVS . D . G .REX . FRANCO
(rosetta) – giglio in scudo coronato
Rame
1,62 – 2,10 gr. R/ AQVILANA CIVITAS (rosetta) - Croce
gigliata con aquiletta nel secondo
Diametro
*****Esistono almeno quattro tipologie diverse di cavallo con Carlo
VIII re. E’ qui rappresentata la più rara.
LUIGI XII
Carlino D/
(giglio) LVDO.FRAN.RE GNIQ NEAP°
R - re coronato, seduto, in basso protromi di leone che tagliano leggenda, sulla sinistra
segno di zecca (aquiletta),
Argento 3,54
gr. in
cerchio perlinato.
R/ (giglio) EXVLTENT . ET . IMP . LETENTVRONS -
Diametro
Cavallo D/
(giglio) LVDO:FRAN:REGNIQ:NEAP: REX - corce
potenziata con giglio ad ogni estremità
Rame 1,85 gr.
R/
POPVLI COMMODITAS- scudo coronato di Francia, in basso aquila
Diametro
CARLO V
Tarì D/
+:CAROLVS : R IIIII : RO : IM - Busto
a dx coronato e barbuto,
Argento 5,14
– 6,22 gr. sulla
sinistra segno di zecca A, cerchio perlinato tra due lineari
R/
HISPAN VTRIVS : SICIL :R - Stemma semiovale, inquartato e coronato,
Diametro 24 –
Carlino D/
CAROLVS :
IIIII : RO IM - Profilo del sovrano incoronato dietro
lettera R
Argento 3,00
gr.
R/ R:ARAG:VTRIVS:SICIL:- Toson
d’oro sospeso a due rami di alloro, sotto rosetta
Diametro 24 –
Cinquina D/
.PLVS:VLTRA. –Due colonne sulle onde, legate da
un nastro, sormontate da corona e con al centro un trifoglio
Argento 0,65
gr.
R/
R:ARAG:VTRIVS - Toson
d’oro sospeso a due rami di alloro
Diametro 11-
Bibliografia
Essenziale: