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LE MONETE DELLA ZECCA DI MERANO Lamoneta.it (Manuale)
Autore: Andrea Pernici - Giugno 2007


INDICE (link all'argomento):


    1 - Introduzione

    2 - Mainardo II (1259 ? 1295)

    3 - Enrico e Margarethe Maultasch (1295 ? 1363)

    4 - Rodolfo IV (1363 ? 1365)

    5 - Leopldo III e Alberto III(1365 ? 1395)

    6 - Leopoldo IV (1395 ? 1406)

    7 - Federico IV ?dalle tasche vuote? (1406 ? 1439)

    8 - Sigismondo ?il ricco? (1439 ? 1477)




















1) Introduzione


La monetazione tirolese a Merano (1253 ? 1477)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le monete coniate a Merano nel medioevo furono importanti non solo per il territorio tirolese e del Nord Italia dove circolarono in gran numero, ma per tutta l?Europa.

Ad esempio, l?aquilino, fu il primo ?grosso? dell?area tedesca. O, ancora pi? importante, il vigintenario (o ?Kreutzer?) che venne creato proprio a Merano nel 1274 e che continu? ad essere utilizzato per quasi sei secoli.

Questa breve disamina ha intenzione di presentare una carrellata delle principali monete e riforme monetarie che si susseguirono dalla fondazione della zecca meranese nel 1253, sino alla sua chiusura nel 1477.

Infine, questa breve analisi ? anche un significativo spaccato della storia medievale di quel periodo: una storia di conquiste, rivalit? tra principi e di grandi interessi contesi.

Ultima annotazione: vorrei ringraziare i ?Tirol Boys? de lamoneta.it ed i soci del Circolo Numismatico di Bolzano che hanno messo a mia disposizione le loro conoscenze e parte delle loro splendide collezioni e soprattutto hanno avuto una grande pazienza nel rispondere alle mie (spesso assurde) richieste.


Introduzione

 

Com?era la situazione monetaria nel Tirolo prima che si decidesse di creare una zecca a Merano? Che monete venivano utilizzate e dove si coniavano?

Fin verso la fine del XII secolo nel Tirolo non esistevano zecche e, di conseguenza, in tutta la regione circolavano diversi tipi monetari, spesso appartenenti a sistemi valutari differenti.

Nella zona controllata dai vescovi di Trento e di Bressanone si trovavano in circolazione monete veronesi basate sulle misure carolinge. Nel nord del Tirolo (zona di Innsbruck e dintorni), si usavano invece denari bratteati dell?area svizzera o tedesca. In entrambi i casi si trattava di monete con caratteristiche di peso assai simili: da una libbra di argento (il cui peso minimo era 367 grammi) si ottenevano 240 denari con peso variabile da 0,5 a 0,8 grammi.

Ma il mondo stava cambiando rapidamente e cos? alla fine del XII secolo i commerci con Paesi lontani, anche in seguito alle crociate,? si intensificarono facendo di conseguenza crescere gli scambi e l?economia. Divenne necessit? allora, trovare monete pi? consistenti e la soluzione che venne trovata fu di coniare una moneta pi? ?grossa?, del valore di dodici denari. Una moneta chiamata ?Soldo? (dal latino ?solidus?, che in tedesco divenne ?Schilling?, in francese ?sou?, in inglese ?shilling?).

Fu cos? che le prime monete consistenti ad arrivare nel Tirolo pervennero dall?alta Italia: grossi veneziani (coniati da Enrico Dandolo a partire dal 1194) e genovesi (primi anni del 1200).

 

A01 Venezia

 

Denaro o Piccolo

Enrico Dandolo

1192 ? 1205

Peso: 0,85 gr

Diametro: 17,00 mm

A02 Venezia

 

Grosso ?Matapan?

Lorenzo Tiepolo

1268 ? 1275

Peso: 2,10 gr

Diametro: 21,00 mm

A03 Svizzera

 

Moneta ?Bratteata?

XIII? secolo

Peso: 0,73 gr

Diametro: 12,00 mm

A04 Genova

 

Denaro

Repubblica Genovese

1139 ? 1339

Peso: 0,78 gr

Diametro: 16,00 mm

 

Nei primi anni del XIII secolo, vennero poi coniate a Verona delle monete con un taglio ancora maggiore, i ?Grossi? del valore di 20 denari. Queste monete si diffusero velocemente in tutta la zona, finendo per soppiantare completamente i denari bratteati.

Altri rinvenimenti, tesoretti ritrovati negli ultimi anni, testimoniano anche la presenza di alcune monete dell?area milanese e dell?area germanica meridionale, segno quindi che in alcuni casi anche questo tipo di valuta se non proprio in circolazione, era comunque accettata.

 

Quando nacquero le prime zecche dell?area tirolese?

Il 16 settembre 1179 l?imperatore Federico I concesse ai vescovi di Bressanone la facolt? di battere moneta. Secondo gli storici prima di questa data nessun?altra zecca era sorta nella zona. Purtroppo ? ormai quasi certo che i vescovi brissinesi non usufruirono di tale importante diritto e quindi nessuna moneta ? riconducibile alla citt? di Bressanone.

Una seconda concessione venne fatta qualche anno dopo (i primi documenti che ne parlano sono datati febbraio 1182) ai vescovi di Trento.

Una terza sorse a Lienz, in Austria, per nome dei conti di Gorizia, le cui prime monete riportavano la leggenda ?Luonze? e ?Meinardus? attribuibile, secondo il Corpus Nummorum Italicorum, a Mainardo III di Gorizia (1232 ? 1258) divenuto in seguito Conte del Tirolo per matrimonio, assumendo il nome di Mainardo I.

Infine, un?altra zecca si trovava nella zona di Innsbruck (intorno al 1230) ad opera dei conti di Andechs. Questa zecca coniava monete bratteate sul tipo di quelle di Augsburg.

Dato che le monete di Lienz erano scodellate e sulla maniera di quelle di Aquileia e che quelle di Innsbruck erano bratteate e non ebbero seguito nella zecca meranese, che qui ci proponiamo di esaminare, concentreremo la nostra attenzione sulla produzione delle monete della zecca di Trento, monete che si possono sicuramente considerare precorritrici di quelle della citt? del Passirio.

Con la creazione di una zecca e l?inizio della produzione di monete proprie, gli zecchieri trentini dovettero scegliere un tipo di monete simili a quelle esistenti, ma che allo stesso tempo si differenziasse da quelle presenti nella zona. In breve i vescovi di Trento decisero di conformarsi a quelle del veronese, cercando per? allo stesso tempo di differenziarsene.

Gi? i primi denari piccoli trentini ?scodellati? si distinguono per la loro originalit?, rappresentando piuttosto rozzamente e su ambo le facce una mitra; sul dritto si legge PISCOP e si nota una crocetta, mentre sul rovescio TRENTO. Questi denari possono essere facilmente attribuibili al vescovo Salomone (1173 ? 1183) ed ai suoi successori sino alla morte di Federico di Vanga (1218).

I vescovi seguenti si videro costretti a coniare monete di maggior valore per allinearsi a Verona e Venezia. Nel 1220 (anche se il Corpus Nummorum Italicorum ritiene pi? probabile il 1235) vennero coniate le prime monete da 12 denari (soldo). Sul soldo si pu? leggere sul dritto una grossa T (Trento) ed EPS TRIDEN (Episcopus Tridenti), al rovescio una grossa croce e la scritta IMPATOR F (Imperator Fridericus). La stessa iscrizione si pu? ritrovare anche sui piccoli denari scodellati che si sono continuati a coniare. Le monete coniate a Trento e riportanti la lettera T sono state coniate almeno sino al 1255, quando il governatore imperiale venne deposto con l?invasione nella zona delle truppe di Ezzelino da Romano e del conte Mainardo I del Tirolo.

 

A05 Aquileia

 

Denaro scodellato

Raimondo della Torre

1273 ? 1299

Peso: 1,02 gr

Diametro: 18,00 mm

A06 Trento

 

Grosso da 20 denari/berner

Vescovi anonimi

1235 ? 1255

Diametro: 18,00 mm

Peso: 1,68 gr

 

(Collezione privata)

 

A quando risale la nascita della zecca di Merano?

Secondo le ultime ricerche le prime monete coniate della zecca di Merano possono essere fatte risalire alla met? del XIII? secolo, qualche anno prima dell?avvento di Mainardo come signore unico della zona. Queste monete, la prima delle quali fu rinvenuta nel 1976 sotto il pavimento della chiesa di S. Pietro a Quarazze, a pochi chilometri da Merano, si differenziano da quelle attribuite a Mainardo II, per alcuni particolari.

Al dritto compare una crocetta e leggenda COMES, mentre al rovescio si pu? vedere una croce pi? grossa e leggenda MARANO.

Inoltre tali monete, oltre a non riportare il nome del conte, avevano una forma piuttosto scodellata, ben diversa da quelle seguenti, e potevano ad una prima occhiata essere scambiate per quelle di Verona e di Venezia.

Un secondo tipo di questa moneta venne ritrovato a Rocchette nel vicentino. Questa moneta differiva dalla versione precedente solo nel dritto, riportando al posto della crocetta una lettera T attribuibile a TIROL. Mentre per il resto era uguale a quelle pi? sopra descritte.

Queste monete erano volgarmente chiamate ?Berner?, la cui probabile origine derivava proprio dalla voluta somiglianza alle monete della citt? scaligera che, nelle valli del Tirolo, era chiamata appunto ?Bern?.

Tali monete sono assai rare, poich? il loro valore esiguo le rendeva spendibili e raramente entravano a far parte dei tesoretti che sono per noi fonte privilegiata di informazioni.

Per concludere, la produzione della zecca meranese inizi? con la produzione di questi denari sul modello del ?piccolo? veronese, presumibilmente tra la morte di Alberto III del Tirolo, avvenuta nel 1253 e i cinque anni di regno di Mainardo III di Gorizia (che, come detto, prese il nome di Mainardo I). Nel 1259, infatti, sal? al trono Mainardo II e fecero la loro comparsa le prime monete che riportavano il suo nome.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

001

Berner a) 1233-1259

Fronte

Croce

COMES

 

Retro

Croce

MARANO

002

Berner b) 1253-1259

Fronte

?T?

COMES

 

Retro

Croce

MARANO

 

001 Merano

 

Berner

Mainardo I

1253 ? 1259

Peso: 0,57 gr

Diametro: 11,00 mm

 

(Courtesy Ferdinandeum Innsbruck)

002 Merano

 

Berner

Mainardo I

1253 ? 1259

Peso: 0,52 gr

Diametro: 11,00 mm

- Ritrovamento S. Pietro a Quarazze-

(Collezione privata)

 

 





UP


2) Mainardo II (1259 ? 1295)



 

Alla morte di Mainardo I, a Merano ci si trov? di fronte alla necessit? di coniare monete multiple per adeguarsi alle monetazioni presenti in Alta Italia. I ?Berner? visti nel capitolo precedente non erano, infatti, in grado di sostenere la concorrenza delle monete trentine: bisognava adeguarne il valore e soprattutto superare lo scoglio che impediva ai conti del Tirolo, in quanto vassalli del Vescovo di Trento, di battere moneta propria.

La soluzione la trov? il Conte Mainardo di Gorizia e Tirolo sposando il 5 ottobre 1259 Elisabetta di Baviera, vedova del Re Corrado IV degli Hohenstaufen. Il matrimonio convenne ad entrambe le parti. Mainardo accrebbe i suoi possedimenti inglobando territori sino ad allora appartenuti alla casa sveva e iniziando l?ascesa a Principe del Regno, mentre Elisabetta spos? un uomo giovane e ricco in grado di garantire un futuro stabile al figlio Corradino.

Cos? a partire dal 1259 nella zecca di Merano si cominciarono a coniare le prime monete ?grosse? dell?area linguistica tedesca: una moneta da 18 piccoli veronesi, ovvero un soldo e mezzo.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

003

Grosso aquilino 1259 - 1271

Fronte

Aquila imperiale

COMES TIROL

 

Retro

Croce

DE MARANO

Oppure

Retro

Croce

DE MERANO (rara)

 

La nuova moneta rappresentava un?aquila (rappresentata abbastanza fedelmente) volta a destra con le ali semi aperte. La leggenda riporta COMES TIROL. Il retro raffigura una croce che divide in quattro parti la moneta e la scritta DE MARANO (pi? raramente DE MERANO). Il nome del conte fu omesso perch? ufficialmente Mainardo govern? assieme al fratello Alberto. Secondo alcuni storici, quella rappresentata al dritto ? l?aquila tirolese (Tiroler Adler), io propenderei invece per l?aquila simbolo degli Hohenstaufen. Non esiste, infatti, rappresentazione dell?aquila tirolese in cui essa non abbia le ali spiegate e sia volta a sinistra. Quella della nobile famiglia (visibile anche sulle monete dell?Imperatore Federico II) ?, invece, volta a destra e con le ali raccolte, molto simile a quella meranese.

 

003 Merano

 

Grosso Aquilino ?Adlergroschen?

1259 - 1271

Peso: 1,52 gr

Diametro: 19,00 mm

 

A07 Messina

 

Augustalis

Imperatore Federico II

1231 - 1250

Peso: 5,24 gr

Diametro: 19,00 mm

(Courtesy: Museo Bottacin Padova)

 

A sostegno di questa teoria aggiungo anche una nota politica: con questa mossa, il Conte Mainardo potrebbe aver voluto con questa raffigurazione rendere noto a tutti il suo legame con la potente famiglia imperiale e tacitare le proteste dei principi-vescovi trentini.

Oltre al Grosso del valore di 18 piccoli, Merano coni? anche (in quantit? minore) una moneta pi? piccola, il denaro piccolo aquilino (Adlerberner).

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

004

Piccolo aquilino 1259 - 1271

Fronte

Aquila imperiale

COMES TIROL

 

Retro

Croce

DE MARANO

 

Entrambe le monete ebbero grande successo e si diffusero rapidamente in gran parte dell?Alta Italia, dove erano accettate volentieri, sia perch? di pregevole fattura, sia per l?alta percentuale di argento.

Secondo Helmut Rizzolli, ne ?Le monete coniate a Merano? tale diffusione fu aiutata anche dalla spedizione di Corradino per rivendicare il trono di Manfredi di Sicilia (figlio di Federico II) che era stato battuto ed ucciso a Benevento nel 1266. Corradino infatti part? con un tesoro di monete in argento corrispondente a 2000 marchi di Colonia. Tale cifra equivaleva a 330.000 grossi aquilini e che probabilmente furono coniati proprio in questa divisa.

Ancora a sostegno di questa ipotesi concorrono i numerosi ritrovamenti di monete meranesi nel centro e sud Italia.

L?emissione degli aquilini deve essere proseguita per molto tempo, poich? il Corpus Nummorum Italicorum ne riporta addirittura 62 varianti elencate in tre gruppi. Tali varianti potrebbero essere state determinate da coni leggermente diversi o anche da matrici particolarmente deboli e che usate ripetutamente finivano per modificarsi.

Il successo della moneta meranese ? testimoniato anche dalle numerose emissioni simili prodotte in molte parti d?Italia: Padova tra il 1320 ed il 1330, Vicenza 1328, Verona nel 1329, Mantova tra il 1319 ed il 1360 e Parma dal 1335 e il 1341.

 

A08 Padova

 

Ulrico di Valdsee

Grosso Aquilino

1320 - 1321

Diametro: 19,00 mm

Peso: 1,32 grammi

 

 

Ma fu solo nel 1272 che nacque quello che fu il vero capolavoro di Mainardo e della sua zecca: il Kreuzer, la moneta che rivoluzion? la storia economica e numismatica dell?area tedesca e dell?Italia settentrionale per molti anni (nell?Impero austroungarico resistette addirittura sino al 1892, quando venne introdotta la Corona).

Il trattato del 30 aprile 1272 fra Egnone di Trento e Mainardo II conteneva, infatti, la seguente concessione dal vescovo al conte: ?Il fiorentino Beliotto de Rabbufatis, zecchiere di Trento, pu? battere e coniare moneta a Merano ogniqualvolta piace a Mainardo conte di Gorizia e del Tirolo e precisamente in grossi da 20 piccoli e anche denari piccoli veronesi secondo il titolo e il tipo dei denari di Verona?. Era finalmente l?autorizzazione definitiva a battere moneta per conto proprio.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

005

Kreuzer (Vigintenario)

Fronte

Doppia croce

MEINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

004 Merano

 

Piccolo Aquilino ?Adlerberner?

1259 - 1271

Diametro: 14,00 mm

Peso: 0,78 gr

 

(Collezione privata)

005 Merano

 

Kreuzer

1272 - 1294

Diametro: 21,00 mm

Peso: 1,47 gr

 

 

L?effige di questa moneta era completamente nuova. Il rovescio rappresentava per la prima volta su una moneta l?aquila tirolese, con la testa rivolta a sinistra e con le ali a ?fasce?, ovvero costituite da striscie sottili ed appuntite verso l?esterno. La leggenda COMES TIROL ? scritta con caratteri simili a quelli della zona settentrionale italiana, a creare un ulteriore collegamento con l?area veronese. Il rovescio ? contraddistinto da un simbolo completamente nuovo: una croce maggiore che interrompe 4 volte la leggenda MEINARDUS (o pi? raramente MEINARDU?). Dagli angoli della croce nasce una croce minore che arriva al circolo interno di perline.

Questa moneta prese il nome di ?Etschkreuzer? (crucigero dell?Adige) nell?area tedesca e di ?Grosso Tirolino? nell?Italia settentrionale.

Oltre al Grosso Tirolino vennero create altre due monete minori, il ?Zehner?, una moneta da dieci piccoli e il ?Berner di Mainardo?, del valore di un denaro piccolo. Queste due monete vennero prodotte in numero assai limitato e rimangono molto rare.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

006

Zehner 1274 ? 1310

Fronte

Croce

MEINARDUS

 

Retro

Crocetta

COMES TIROL

007

Kreuzer 1274 ? 1310

Fronte

Doppia croce

MEINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

008

Berner 1274 ? 1310

Fronte

Doppia croce

MEINARDU?

 

Retro

Alberello con tre rami

COMES TIROL

 

Sui Kreuzer tirolesi si legge un unico nome (MEINARDUS) dal 1272, anno in cui si cominciarono a coniare, sino al 1363, anno in cui il Tirolo pass? all?Austria. Anche dopo la morte di Mainardo II, avvenuta nel 1295, si continu? difatti a battere monete con le medesime caratteristiche per non intaccare la fiducia che tali monete avevano guadagnato.

Numismatici di valore hanno tentato pi? volte di creare un prospetto cronologico delle varie emissioni che si sono susseguite utilizzando come parametri il disegno dell?aquila e la forma delle lettere, i contrassegni dei vari zecchieri e, ovviamente, il peso.

Per riassumere le loro conclusioni otteniamo come caratteristiche distintive delle monete coniate dal 1274 al 1295 (quelle che il CNI definisce del I? gruppo):

  1. l?aquila ? in origine stilizzata, molto vicina alle rappresentazione in stile romanico; le penne sono sottili, dritte e rivolte verso il basso; le fasce sono chiaramente riconoscibili da un intaglio. All?inizio del XIV? secolo, la rappresentazione subisce qualche cambiamento, rendendo l?aquila meno accurata.
  2. i bracci della doppia croce sono di spessore costante; le estremit? non risultano essere svasate.
  3. le lettere sono larghe, con la lettera C aperta.
  4. i contrassegni degli zecchieri sono: quattro rosette, una rosetta, un triangolino con la punta rivolta verso il basso,? una coppa, una clessidra, una lettera T stilizzata e tre pallini. Non escludo comunque che in futuro se ne possano ritrovare altri.
  5. il peso varia da un minimo di 1,05 grammi ad un massimo di 1,65 grammi con una media di 1,42 grammi su un totale di 255 monete esaminate.

Nel prossimo capitolo vedremo come distinguere, attraverso piccoli particolari, le monete coniate dopo il 1295 da Enrico, successore di Mainardo II, da quelle precedenti.

 

006 Merano

 

Zehner

1274 ? 1310

Diametro: 16,00 mm

Peso: 0,78 gr

 

007 Merano

 

Kreuzer

1274 ? 1310

Diametro: 19,00 mm

Peso:? 1,42 gr

 

 





UP


3) Enrico e Margarethe Maultasch (1295 ? 1363)



 

Enrico

Come detto, con la morte di Mainardo II, il governo del Tirolo pass? ai figli che continuarono a coniare le monete meranesi con le medesime caratteristiche degli anni precedenti. A distinguere le varie emissioni che si sono susseguite nel tempo sono solo dei piccoli particolari, che possono sfuggire ad un occhio meno attento.

 

009 Merano

 

Kreuzer

1295 ? 1311

Leggenda: MAINARDU?

Peso: 1,25 gr

Diametro: 18,50 mm

(Asta Artemide dicembre 2006)

010 Merano

 

Kreuzer

1295 ? 1311

Leggenda: MAINARDUS

Diametro: 19,00 mm

Peso: 1,18 gr

 

 

Se le caratteristiche di contenuto d?argento, di peso e dimensione rimasero pi? o meno costanti sino al 1335, anno in cui Enrico mor?, i simboli degli zecchieri variarono all?incirca ogni due anni (pressappoco di due anni era, infatti, la durata dei contratti tra i conti e gli zecchieri). Attraverso l?analisi dei vari ripostigli scoperti in diversi luoghi dell?Italia settentrionale, dal Trentino al Veneto, si ? potuto notare come le fasce sulle ali dell?aquila hanno una leggera evoluzione che procede di pari passo con un cambio anche nel carattere usato nelle scritte della leggenda. La ?C? di COMES ad esempio prende una forma pi? arcaica, pi? simile a quella usata dalla zecca veronese. Questa caratteristica si potrebbe far risalire al 1299, anno in cui, secondo i documenti dell?epoca, i punzoni per le monete furono ordinati a Verona.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

009

Kreuzer 1295 ? 1311 (A)

Fronte

Doppia croce

MAINARDU?

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

010

Kreuzer 1295 ? 1311 (B)

Fronte

Doppia croce

MAINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Anche i contrassegni potrebbero identificare i diversi periodi di coniazione delle monete. Di questi contrassegni, molto piccoli e solitamente posti sotto la coda dell?aquila tra le parole COMES e TIROL se ne poterono identificare fino a 42 differenti in un solo tesoretto, quello di Brunico (come riportato da Busson ne ?Der Brunecker Fund?).

Un?ulteriore conferma a questa teoria viene dal fatto che medesimi contrassegni si possono identificare anche su altre monete dello stesso periodo di altre localit?.

Quattordici contrassegni differenti si sono trovati, invece, su monete meranesi rinvenute in un tesoretto nel Trentino (non ? mai stata purtroppo specificata la localit?). Su queste monete per? si ? notato come con lo stesso contrassegno si trovino anche monete con l?aquila nella sua seconda versione, quella senza le fasce. Di qui due ipotesi: o il disegno dell?aquila ? stato cambiato definitivamente sotto lo stesso appaltatore, oppure lo stesso zecchiere lavor? in pi? periodi presso la stessa zecca.

Sorge allora un interessante interrogativo che potrebbe aiutarci nella classificazione dei differenti tipi di kreuzer rinvenuti: quand?? che il disegno dell?aquila ? cambiato definitivamente?

Per poter rispondere a questa domanda bisogna ricorrere all?esame del tesoretto di Monfalcone scoperto nel 1893 nell?area dell?antico palazzo patriarcale e contenente 206 grossi aquilini e ben 920 Kreuzer, dei quali 34 nella versione senza fasce sulle ali. Da recenti studi si ? potuto stabilirne l?occultamento intorno al 1320. Il professor Luschin, nel suo libro ?Beitr?ge zur M?nzkunde und M?nzgeschichte Tirols?, deduce che la versione senza fasce si possa far risalire al 1311, quando Enrico pot? reggere da solo la contea del Tirolo. I fratelli Ludovico e Ottone con cui sino ad allora aveva diviso la reggenza erano morti, infatti, rispettivamente? nel 1305 e nel 1310.

 

011 Merano

 

Kreuzer

1311 ? 1335

aquila senza fasce sulle ali

Diametro: 22,00 mm

Peso: 1,64 gr

 

012 Merano

 

Zehner (10 Berner)

1325 ? 1330

Diametro: 16,00 mm

Peso: 0,98 gr

 

(Collezione privata)

013 Merano

 

Vierer (4 Berner)

1325 ? 1330

Peso: 0,63 gr

Diametro: 14,00 mm

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

011

Kreuzer 1311 ? 1335

Fronte

Doppia croce

MEINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

012

Zehner 1311 ? 1335

Fronte

Croce

MEINARDU

 

Retro

Crocetta

COMES TIROL

013

Vierer 1311 ? 1335

Fronte

Croce con 4 rose

REX HENRICUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Per riassumere, i kreuzer coniati sotto Enrico, che il CNI inserisce nel gruppo II hanno le seguenti caratteristiche distintive:

  1. Leggenda MEINARDU, NEINARDU, MEINARDUS e COMES TIRO, COMES TIROL;
  2. Disegno dell?aquila pi? accurato, con le fasce delle ali che curvano leggermente verso l?esterno.
  3. Segni degli zecchieri: clessidra, coppa, stella, numero otto, trifoglio,giglio, palma, spirale e calice. Come sempre potrebbero essercene anche altri in quanto non vi sono documenti dell?epoca che classificano le varie emissioni.
  4. Peso medio di 1,55 grammi, con esemplari di peso minimo di 1,24 grammi e un massimo di 1,78 su 259 monete del gruppo II prese in esame.

A differenza delle monete coniate sotto Mainardo, quelle del gruppo II risultano meglio conservate e leggermente pi? pesanti.

Con l?ascesa al governo di Enrico nacque anche una nuova moneta del valore di 4 piccoli (4 Berner ? quattrino) in cui per la prima volta compariva un nuovo nome, REX HENRICUS (in ricordo del suo breve regno in Boemia).

Questa moneta oltre a riportare il nome del nuovo Conte, Enrico (o HEINRICUS ? HAINRICUS), presenta anche una nuova rappresentazione: una croce con quattro rosette inserita in un circolo di perline. Il rovescio, invece, presenta la consueta aquila tirolese e la leggenda COMES TIROL (o TIROLIS).

Secondo gli esperti di questa monetazione, questo tipo di quattrini venne coniato negli anni finali della reggenza di Enrico, presumibilmente tra il 1325 ed il 1330.

Le monete pi? piccole, gli spiccioli (o come detto prima Berner), si continuarono a? coniare anche sotto Enrico. Di queste piccole monetine non rimangono molti esemplari, sia perch? l?uso comune le deteriorava, sia perch? lo scarso contenuto d?argento non le rendeva interessanti per una possibile tesaurizzazione.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

014

Berner 1330 ? 1335

Fronte

Doppia Croce

C O M E

 

Retro

Aquila tirolese

 

 

La descrizione di queste monete presenta nel fronte una doppia croce, con solo quattro lettere come iscrizione: C O M E. Il retro ? anepigrafo (senza alcuna scritta) e presenta la sola immagine dell?aquila tirolese circondata da perline.

Sul significato dell?iscrizione sono state formulate diverse ipotesi, da COmes MErano (secondo Karl Moeser), a MEinardus COmes (secondo Quintilio Perini), fino a COME(s Tirol) secondo Helmut Rizzolli.

 

014 Merano

 

Berner

1330 ? 1335

C O M E

Diametro: 13,00 mm

Peso: 0,72 gr

(Collezione privata)

 

Enrico non fu un gran amministratore. A differenza del padre Mainardo II, era solito delegare la maggior parte delle funzioni di governo a nobili fidati e dedicare la maggior parte del tempo ai piaceri ed ad una vita spensierata. Il cruccio maggiore per Enrico fu per? il fatto di non essere riuscito a garantire una discendenza maschile al suo casato, nonostante tre diversi matrimoni. Nel 1330 realizzando di non poter avere eredi maschi decise di nominare la seconda figlia Margarethe sua erede universale (la prima figlia era, infatti, affetta da un male incurabile).

Nel 1330, nonostante Margarethe avesse solo 12 anni, la fece sposare a Giovanni di Boemia, per garantire al Tirolo un?importante alleanza non solo con la Boemia, ma anche con la potente casa del Lussemburgo, cui il giovane Giovanni era imparentato.

Enrico mor? nel 1335 lasciando al Tirolo ed ai suoi nuovi reggenti un futuro tutt?altro che roseo.

 

Margarethe Maultasch

Con la morte di Enrico il Tirolo divenne terra contesa tra la Baviera di Ludovico e la casa asburgica. Nonostante i due potenti ed aggressivi vicini, la Contea (con l?eccezione della Carinzia) rimase nelle mani dei due ragazzi. Qualche anno pi? tardi, nel 1341, appoggiata dall?aristocrazia tirolese Margarethe ripudi? il marito e spos? in seconde nozze Ludovico di Brandemburgo, l?erede della dinastia bavarese.

La monetazione di questo periodo continua con le caratteristiche precedenti e cio?,? Kreuzer da 20 denari a nome di Mainardo II, quattrini a nome di Enrico e spiccioli anepigrafi.

Purtroppo in questo periodo la monetazione scese sino al suo pi? infimo livello, sia per qualit? artistica sia per quanto riguarda il titolo dell?argento. Proprio grazie a queste caratteristiche negative queste monete si riescono a distinguere abbastanza facilmente da quelle precedenti.

Prendendo ad esempio, la raffigurazione dell?aquila tirolese, man mano che passano gli anni, il capo diviene sempre pi? eretto, sino ad incunearsi nella leggenda, le ali curvano in maniera decisa verso l?alto e terminano in borchie o rosette. O ancora, la croce minore nel dritto ? spesso cosparsa di punti e le iscrizioni sono pi? piccole di quelle delle emissioni precedenti.

Il peso ? un ulteriore indice del deterioramento di queste monete. Il contenuto dell?argento fino del Kreuzer pass? da 1,446 grammi a 1,046, determinando una diminuzione del peso lordo da 1,63 grammi a 1,25 (pesi dichiarati nei contratti con gli zecchieri tra il 1330 ed il 1361).

Motivo principale della sostanziosa perdita di potere delle monete di questo periodo fu anche la cattiva gestione dello zecchiere che ottenne la concessione della zecca e del banco-cambio: Petermann. Basti pensare che quest?ultimo rilev? la concessione dal 1346 al 1363 per un totale di 330 marchi, una cifra che qualche anno prima la zecca avrebbe fruttato al conte in poco pi? di due anni.

Non solo, nel 1361 Petermann, che godeva dell?assoluta (ed immeritata) fiducia di Margarethe, arriv? a subappaltare la concessione della zecca per soli 30 marchi.

 

015 Merano

 

Kreuzer

1335 ? 1361

Margarethe Maultasch

Peso: 1,25

Diametro: 19,00 mm

(Collezione privata)

016 Merano

 

Kreuzer

1362 ? 1365

Mainardo III o Rodolfo IV

Peso: 1,24

Diametro: 19,00 mm

(Collezione privata)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

015

Kreutzer 1335 ? 1361

Fronte

Doppia Croce

MAINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Il declino della zecca di Merano si nota soprattutto nelle emissioni dell?ultimo periodo del regno di Margarethe e di Ludovico e in quello di loro figlio Mainardo III. Si tratta di monete davvero grossolane e rozze. L?aquila risulta completamente deformata, la testa eretta, le ali che terminano con delle escrescenze. La croce minore ha i bracci con le estremit? svasate e le lettere ancora pi? piccole delle precedenti.

Il segno dello zecchiere ? di due rosette (il CNI le inserisce nel gruppo III).

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

016

Kreutzer 1363 ? 1365

Fronte

Doppia Croce

MAINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Nel 1361 Ludovico mor? improvvisamente lasciando il governo nelle mani del giovane figlio Mainardo III, che per? govern? solo qualche mese (da ottobre 1362 a gennaio 1363) stroncato anch?egli da un?improvvisa morte a soli 20 anni.

Divenne allora attuale la convenzione che Margarethe aveva stipulato con la casa asburgica nel 1359, impegnandosi a lasciare in eredit? il Tirolo al duca d?Austria nel caso le fossero venuti a mancare eredi maschi. Solo 13 giorni dopo la scomparsa del figlio Mainardo III, il Tirolo passava dunque all?Austria, cui sarebbe rimasto sino al 1918 (tranne una breve parentesi bavarese durante le guerre napoleoniche). Margarethe mantenne comunque il controllo ancora qualche mese, poi nel settembre 1363 la contessa abdic? in favore del Conte Rodolfo.





UP


4) Rodolfo IV (1363 ? 1365)



 

Scaduto il contratto con lo zecchiere Petermann, Rodolfo rilev? la zecca e fece coniare Kreutzer e quattrini con la leggenda RUDOLFUS sul dritto e COMES TIROL sul rovescio. Queste monete sono rarissime, dato che furono coniate per un tempo molto breve, sia perch? Rodolfo non ne ordin? subito l?emissione, sia perch? anche il nuovo amministratore del Tirolo mor? improvvisamente, il 27 luglio 1365.

 

017 Merano

 

Kreuzer

1362 ? 1365

Rodolfo IV

Peso: 1,24

Diametro: 19,00 mm

(Collezione privata)

018 Merano

 

Vierer

1362 ? 1365

Rodolfo IV

Peso: 0,74

Diametro: 11,00 mm

(Collezione privata)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

017

Kreutzer 1364 ? 1365

Fronte

Doppia Croce

RUDOLFUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

018

Vierer 1362 - 1365

Fronte

Doppia croce

MEINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Le monete di Rodolfo, essendo state coniate, come si diceva, solo per un periodo limitato di tempo, riportano un solo contrassegno dello zecchiere, un giglio per il quattrino e due gigli per il Kreutzer (purtroppo di spiccioli di Rodolfo non ne sono stati ancora rinvenuti).

Mentre i Kreuzer emessi sotto Margarethe e Mainardo III avevano una fattura rozza e grossolana, quelli emessi da Rodolfo IV risalatano per la loro esecuzione molto accurata. L?aquila somiglia molto a quella del periodo di Mainardo II, con le fasce sulle ali.





UP


5) Leopldo III e Alberto III(1365 ? 1395)



 

Monetazione in comune

La straordinaria personalit? di Rodolfo bench? morto alla giovane et? di ventisei anni lasci? un gran vuoto. Il giovane principe era, infatti, riuscito in pochi anni ad aumentare i possedimenti per la sua casata (Tirolo e Gorizia), a riconciliarsi con la casa di Lussemburgo (sposando la figlia dell?imperatore Carlo IV). L?unica minaccia per il Tirolo rimaneva, insomma, ancora una volta la vicina Baviera.

Quello che tutti a quel punto si domandavano era se i successori di Rodolfo, i suoi due fratelli adolescenti, Alberto (di sedici anni) e Leopoldo (di quattordici) sarebbero riusciti a superare le difficolt? che si prospettavano, considerando anche una buona dose di tensioni interne provenienti da alcuni nobili che ancora non avevano gradito il passaggio alla casa Asburgica.

Fortunatamente i due decisero di proseguire la tradizione austriaca e governarono assieme i Paesi dell?Austria, circondandosi di capaci e fidati consiglieri.

Secondo il CNI alle monete di Rodolfo IV, viste nel precedente capitolo, vennero fatte seguire immediatamente le monete a nome di Alberto III, probabilmente in quanto prerogativa del maggiore dei due fratelli. Il ripostiglio di Brunico ha per? aperto un?altra ipotesi, che Rizzolli nel suo libro ?Die Tiroler M?nzpr?gungen in Meran? spiega in questo modo. ? presumibile che durante il loro governo in comune i due fratelli, non sapendo cosa scrivere sulle monete, abbiano optato per una soluzione simile a quellla adottata alla morte di Mainardo II. Decisero insomma di fare un passo indietro e scrivere sulle loro monete il tradizionale MEINARDUS (non per? abbreviato in MEINARDU? come avvenuto in precedenza). Un nome, quello del primo Conte che garantiva qualit?, attenendosi per? per il disegno dell?aquila e per la forma delle lettere alle accurate monete di Rodolfo.

Ecco spiegato il recente ritrovamento di monete a nome di Mainardo e con caratteristiche e segni di zecca di parecchi anni successivi alla sua morte.

 

019 Merano

 

Kreuzer

1365 ? 1373

Reggenza comune di Alberto e Leopoldo

Diametro: 19,00 mm

Peso: 1,25 gr

 

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

019

Kreutzer 1364 ? 1373

Fronte

Doppia Croce

MEINARDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Leopoldo III

Sebbene le disposizioni dinastiche di Rodolfo e di suo padre proibissero espressamente una divisione dei territori tra gli eredi, durante il governo dei due fratelli, si manifestarono in tutti i territori esigenze separatiste, alimentate soprattutto da nobili locali. Una divisione sembrava inevitabile anche considerando il carattere completamente opposto dei due giovani. Tentando di non trasgredire alle disposizioni testamentarie, si opt? nel 1373 per una divisione amministrativa e finanziaria in cui il Tirolo veniva affidato a Leopoldo. Ci? per? non bast? e, nel 1379 si pass? alla separazione definitiva e Leopoldo III ottenne il controllo del Tirolo, della Stiria, della Carinzia e della zona del Carnia.

Siccome Leopoldo diede al figlio il suo nome, diviene per noi difficile distinguere le monete emesse sotto l?uno e quelle emesse sotto l?altro. Purtoppo nonostante vari tentativi (analisi del disegno dell?aquila, delle lettere della leggenda e segni di zecca) non si ? ancora riusciti a identificarne con certezza le caratteristiche.

Comunque a darci una mano nell?identificazione concorre il fatto che tra il regno di Leopoldo III (1373/1379 ? 1386) e quello del figlio Leopoldo IV (1395 ? 1406) govern? dopo la morte del fratello e a nome degli eredi, Alberto III, di cui tra poco vedremo la monetazione.

In questo breve testo prover? a dare una sommaria classificazione alle emissioni, tentando di distinguere i tipi emessi sotto il padre da quelli del figlio. Una volta di pi? voglio per? aggiungere, che il risultato che segue ? frutto di ipotesi e di osservazioni, poich? nulla di certo sulle emissioni di questo periodo ? stato ancora recuperato.

Sempre grazie ai ritrovamenti nei ripostigli si ? potuto identificare alcune monete come emesse a nome di Leopoldo III (in quello di Brunico c?erano monete di quest?ultimo e nessuna successiva) e altre emesse da Leopoldo IV (in quello di Lana si trovavano alcune monete a nome di Alberto III e altre, ben pi? numerose di Leopoldo IV).

 

020 Merano

 

Kreuzer

1373 ? 1386

Leopoldo III

Diametro: 18,00

Peso: 1,20 gr

 

(Collezione privata)

021 Merano

 

Kreuzer

1395 ? 1406

Leopoldo IV

Diametro: 18,00 mm

Peso: 1,16 gr

 

(Collezione privata)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

020

Kreutzer 1373 ? 1386

Fronte

Doppia Croce

LIUPOLDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

021

Kreutzer 1395 ? 1406

Fronte

Doppia Croce

LUPOLDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Venendo alla leggenda si trovano indistintamente sia LIUPOLDUS che LUPOLDUS, segno che anche questa dicitura non ? affatto di aiuto nell?identificazione.

Da quanto ho potuto esaminare ritengo che le caratteristiche identificative dei kreuzer coniati da Leopoldo III possano essere ricondotti a queste caratteristiche:

1.       Lettere grandi e nome LUPOLDUS, LUPOLUDS e successivamente LIUPOLDUS, nel retro COMES o CONES TIROL (spesso con C e E chiuse);

2.       Aquila disegnata rozzamente con testa molto eretta, la croce minore ? spesso cosparsa di punti;

3.       I contrassegni dovrebbero essere testa d?aquila, punto, rosetta cava, due rombi e segnetto lineare;

4.       Peso maggiore rispetto alle monete successive (massimo 1,24, medio 1,13).

I decenari (Zehner) vennero emessi anche sotto Leopoldo III, nello stesso stile dei Kreuzer esaminati sin qui, anche se il nome che compariva era ancora una volta quello di Mainardo.

I quattrini (Vierer) continuarono ad essere coniati in grandi quantit?. In un ripostiglio a Molina di Ledro (Trento) ne sono stati rinvenuti sino a 168 con numerose varianti.

 

022 Merano

 

Quattrino

1373 ? 1386

Leopoldo III

Diametro: 15,00 mm

Peso: 0,45 gr

 

022b Merano

(variante)

 

Quattrino

1373 ? 1386

Leopoldo III

Diametro: 16,00 mm

Peso: 0,46 gr

 

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

022

Kreutzer 1373 ? 1386

Fronte

Croce con rosette

LUPOLDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Le varianti, oltre ai segni degli zecchieri, sono nelle leggende: da LUPOLDUS a LIUPOLDUS, da COMES a CONES, sino a LUPOLDUS su entrambi i lati.

Anche i piccoli (Berner) continuarono ad essere emessi (anche se in numero assai minore), ed anche in questo caso ce ne sono giunti solo pochi esemplari (secondo Moeser soltanto due). Il dritto ha la doppia croce e la leggenda LUPOLDUS, il rovescio ? anepigrafo. Il gran numero di quattrini rinvenuti, testimonierebbe il declino dei tagli pi? piccoli.

Leopoldo III firm? la pace con l?odiata Baviera, aument? i suoi possedimenti allargandosi alla zona del Lago di Costanza, combatt? personalmente diverse battaglie contro gli svizzeri, finendo persino per rimanere ucciso sul campo di battaglia nel 1386 insieme a numerosi nobili tirolesi nella battaglia di Sempach.

 

Alberto III

Nel 1386 Alberto III fu costretto ad assumere il governo della Contea a nome dei figli di Leopoldo III, riuscendo a risaldare il Tirolo al Voralberg. I kreuzer di Alberto risultano molto belli, ma anche molto rari. Stranamente, al contrario delle monete dei suoi predecessori, di quelle a nome ALBERTUS, sia il CNI che gli altri studiosi si occupano in maniera piuttosto sbrigativa e poco accurata. Solo Helmut Rizzolli, ne parla in maniera approfondita identificandone almeno tre tipi differenti.

Caratteristiche comuni erano la solita doppia croce con leggenda ALBERTUS e, nel retro, l?aquila con le ali a fasce e leggenda COMES TIROL. I tre tipi che descrive hanno come segni di zecca due rosette con un triangolino, una rosetta (che ? anche l?unico tipo riportato dal CNI) e due rosette. Il peso varia da 1,15 grammi del primo tipo a 1,20 del terzo, anche se purtroppo i pochi esemplari conosciuti sono tutti in condizioni piuttosto scadenti.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

023

Kreutzer 1386 ? 1395

Fronte

Doppia croce

ALBERTUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

023 Merano

 

Kreuzer

1386 ? 1395

Alberto III

Diametro: 19,00 mm

Peso: 1,20 gr

 

(Collezione privata)

 

La caratteristica che colpisce maggiormente nella realizzazione delle monete di Alberto ? la pregevole rappresentazione dell?aquila tirolese. La testa ha un portamento fiero ed ? volta orizzontalmente a sinistra. Le ali sono aperte in maniera fiera e con le penne eseguite accuratamente. La coda ? spiegata e nelle zampe risaltano gli artigli. anche in questo caso le fasce delle ali sono in rilievo. La leggenda ? invece molto gradevole e di facile lettura.

I quattrini, al contrario, presentano numerose variet?, dimostrando ancora una volta come questo tipo di monete stesse prendendo sempre pi? piede. Alcuni di questi presentano il nome di Alberto su entrambi i lati, altre invece, hanno su tutti e due i lati la scritta COMES (o CONES) TIROL.

Come contenuto d?argento questo tipo di monete risulta assai scadente (circa 240 per mille) e caratterizzato da un conio piuttosto leggero, tutte caratteristiche che non hanno permesso a questi esemplari di arrivarci in condizioni ottimali, anche se ne sono stati recuperati diversi pezzi.

 

024 Merano

 

Vierer

1386 ? 1395

Alberto III

Diametro: 14,00 mm

Peso: 0,78 gr

(Collezione privata)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

024

Vierer 1386 ? 1395

Fronte

Croce con 4 rose

ALBERTUS

 

Retro

Aquila tirolese

ALBERTUS

 

Nel 1395 anche Alberto veniva a mancare, lasciando cos? il governo al legittimo erede di Leopoldo III, il figlio di quest?ultimo Guglielmo.





UP


6) Leopoldo IV (1395 ? 1406)



 

Come detto il 29 agosto 1395, essendo venuto a mancare Alberto III, il governo del Tirolo e di tutti i territori austriaci pass? al suo legittimo erede, il figlio maggiore di Leopoldo III, Guglielmo.

A causa di, come diremmo oggi, pressanti dissidi interni fomentati dalla potente nobilt? locale, Guglielmo si trov? in grosse difficolt? nell?amministrare un cos? vasto territorio con poca esperienza di governo. Oltre a ci?, istanze separatiste crescevano in tutto il Paese alimentando un malcontento che poteva essere molto pericoloso.

La soluzione che il nuovo amministratore trov?, fu quella di dar vita ad una nuova divisione del potere interna alla famiglia, che culmin?, nel marzo del 1396, con la cessione dell?amministrazione del Tirolo e degli altri territori occidentali al fratello Leopoldo IV.

Il nuovo governatore cominci? subito a coniare monete a suo nome in gran numero, tanto che molti esemplari di Kreuzer sono giunti sino a noi.

Il ripostiglio di Lana, di cui abbiamo gi? trattato in precedenza e che ? per noi fonte privilegiata di informazioni, ci ha consegnato numerose monete, che dopo un?attenta analisi potremmo suddividere in due gruppi.

Il primo gruppo ? caratterizzato da una rappresentazione dell?aquila assai simile a quella utilizzata nei kreuzer realizzati da Alberto III, con fasce sulle ali e realizzata in una fattura piuttosto accurata. Per quanto riguarda la leggenda, le lettere appaiono esili e la lettera E risulta chiusa. Il contrassegno dello zecchiere in questa primo gruppo ? la rosetta.

 

025 Merano

 

Kreuzer gruppo I

1396 ? 1405

Leopoldo IV

Diametro: 19,00 mm

Peso: 1,08 gr

 

(Collezione privata)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

025

Kreuzer 1396 ? 1405 (I)

Fronte

Doppia croce

LUPOLDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Per quanto rigurda ci? che si pu? trovare nella leggenda, al dritto abbiamo LUPOLDUS e la variante LIUPOLDUS, mentre nel rovescio possiamo leggere COMES TIROL, CONES TIROLIS e CONES TIROL (tutte con la E e la C chiuse). Il peso di questo gruppo di monete varia da un minimo di 0,81 grammi sino ad un massimo di 1,20, con un peso medio pari a 1,08 grammi. Di queste monete la variante predominante tra quelle che ho avuto la fortuna di osservare ? quella che riporta al dritto LIUPOLDUS e al rovescio COMES TIROL.

Poich? le caratteristiche di questo gruppo appaiono molto simili a quelle dei Kreuzer di Alberto III, ritengo che questo sia il pi? remoto dei due.

Il secondo gruppo di monete si distingue per una novit? assoluta nelle monete meranesi: la presenza di una lettera P all?interno della rappresentazione al dritto, come probabile segno dello zecchiere.

Altre caratteristiche distintive di questo secondo gruppo sono: il disegno dell?aquila meno realistico delle versioni precedenti, la presenza delle fasce sulle ali, le lettere della leggenda assai esili ed un ulteriore segno di zecca, due piccoli scudi.

 

026 Merano

 

Kreuzer gruppo II

1396 ? 1405

Leopoldo IV

Diametro: 19,00 mm

Peso: 1,12 gr

 

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

026

Kreuzer 1396 ? 1405 (II)

Fronte

Doppia croce

LUPOLDUS

 

Retro

Aquila tirolese

CONES TIROL

 

Nella leggenda anche in questo secondo gruppo troviamo il nome LUPOLDUS, mentre grazie al rovescio possiamo stabilire ulteriori classificazioni:

  1. CONES TIROL con la lettera P nel quarto angolo
  2. CONE TIROL con la lettera P nel quarto angolo e una rappresentazione assai schematica dell?aquila tirolese
  3. CONES TIROL con la lettera P nel primo angolo
  4. CONES TIROL con la lettera P nel secondo angolo
  5. CONES TIROL con la lettera P nel quinto angolo

E ancora, con al dritto il nome LIUPOLDUS e l?aquila con le estremit? delle ali ricurve e al rovescio:

  1. CONES TIROL con la lettera P nell?ottavo angolo
  2. CONES TIROL con al lettera P nel quarto angolo

Il peso in questo caso risulta essere leggermente superiore, andando da un minimo di 1,04 grammi ad un massimo di 1,20, con una media di 1,12 grammi.

A sostegno della tesi secondo cui queste sono le ultime monete coniate da Leopoldo IV c?? anche il fatto che la maggioranza degli esemplari rinvenuti ? in condizioni ottimali, in alcuni casi addirittura Fior di Conio.

Rispetto alle emissioni dell?omonimo antenato, le monete di Leopoldo esaminate hanno una rappresentazione dell?aquila pi? simile a quella di Alberto III, in cui nel caso del gruppo I ? addirittura identica, segno che forse si ? usato lo stesso conio (al rovescio) per entrambe le emissioni.

Quelle del secondo gruppo, invece, appaiono molto simili a quelle dell?unica emissione di Kreuzer di Federico ?dalle tasche vuote? che vedremo nel prossimo capitolo, in cui il collo dell?aquila ? allungato in maniera assai decisa verso l?alto.

I caratteri della leggenda sono pi? esili rispetto a quelli delle emissioni di Leopoldo III, quanto al nome vengono utilizzati indifferentemente sia LIUPOLDUS che LUPOLDUS, mentre al rovescio c?? una netta maggioranza dell?errata parola CONES rispetto a quella corretta di COMES.

Il peso, infine registra un ulteriore ribasso rispetto alle emissioni precedenti, passando dal gi? basso 1,25 sotto Margarethe Maultasch (il contratto con Petermann del 1361 prevedeva un peso di 1,248 gr) al 1,18 di Leopoldo IV (il peso di 1,179 grammi per un Kreuzer era infatti indicato nel contratto con lo zecchiere Friedrich der Hauensteiner nel contratto d?appalto del 1401).

Un ultimo accenno va fatto ad un kreuzer attribuito a Leopoldo IV sia dal CNI che da Quintilio Perini nel libro ?Della zecca di Merano e della imitazione del tirolino in Italia?, esemplare unico che riporta la leggenda DUX LUPOLDUS e l?aquila con la testa volta a destra. A mio parere si tratta molto probabilmente di una contraffazione dell?epoca.

Per quanto riguarda i quattrini ? pi? difficile differenziare le emissioni dei due Leopoldo, spesso si trovano monete con il nome del sovrano su entrambe le facce, segno che il controllo sulle emissioni di queste monete correnti era meno stretto.

 

027 Merano

 

Vierer

1396 ? 1405

Leopoldo IV

Diametro: 16,00 mm

Peso: 0,41 gr

 

028 Merano

 

Vierer

1396 ? 1405

Leopoldo IV

Diametro: 15,00

Peso: 0,42 gr

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

027

Vierer 1396 ? 1405

Fronte

Croce e 4 rose

LUPOLDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

028

Vierer 1396 - 1405

Fronte

Croce e 4 rose

LUPOLDUS

 

Retro

Aquila tirolese

CONES TIROL

 

Pian piano per? Leopoldo si accorse di preferire comunque esercitare il suo potere sull?Austria Inferiore e per questo nel 1406 lasci? il governo del Tirolo all?irruente fratello Federico.





UP


7) Federico IV ?dalle tasche vuote? (1406 ? 1439)



 

Il governo del Tirolo, come detto, venne nel 1406 assunto da Federico IV, un giovane principe gi? noto per il suo fare imperoso presso la maggior parte delle case reali europee. Appena salito al potere, Federico prese una decisione che ebbe conseguenze incalcolabili per le sorti di Merano e della sua zecca: trasfer? la sua residenza e la sede del governo da Castel Tirolo a Innsbruck, e la citt? del Passirio smise in pratica di essere la capitale del Tirolo.

I motivi di tale scelta possono probabilmente essere ricondotti al fatto che Merano si trovava fuori dalle principali vie di comunicazione e che logisticamente era troppo esposta al pericolo di incursioni da parte degli svizzeri.

Fu cos? che improvvisamente la zecca rimase di fatto staccata dalla corte.

Nel 1407 l?appalto della zecca venne affidato all?orafo Albrecht e nelle disposizioni fu stabilita un?ulteriore riduzione del peso del Kreuzer. Federico, infatti, doveva aver intuito subito che se non avesse ridotto il titolo, i kreuzer meranesi ancora relativamente buoni, sarebbero stati incettati all?estero, mentre il Titolo sarebbe stato invaso dalle scadenti monete degli altri territori austriaci e della Baviera. Il nuovo contratto dunque prevedeva che un Kreuzer dovesse pesare al massimo 1,14 grammi e, al minimo 1,11 (una svalutazione del 5% rispetto al 1401). Il peso del quattrino sal? invece del 2,5%, passando dunque da 0,606 grammmi a 0,622. Un?ulteriore dimostrazione di come il quattrino stesse diventando la moneta pi? diffusa ed apprezzata del Tirolo.

Tre furono i tipi di quattrini emessi sotto Federico IV:

  1. Dritto FRIEDERICUS o FRIDRICUS e una croce ? accantonata da 4 rosette (nella maniera di quelli coniati da re Enrico). Rovescio COMES o CONES TIROL e l?aquila tirolese.

 

029 Merano

 

Vierer (Tipo I)

1406 - 1439

Federico IV

Diametro: 14,00 mm

Peso: 0,62 gr

 

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

029

Vierer (Tipo I)

Fronte

Croce con 4 rose

FRIEDERICUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Questo tipo di quattrini ? probabilmente il pi? vecchio, perch? il dritto con la croce e le quattro rosette aveva una lunga tradizione nella zecca meranese. L?aquila, poi, ? rappresentata con il collo molto lungo, come nelle monete di Leopoldo IV. Gli esemplari meglio conservati hanno poi un peso maggiore dei tre tipi, di 0,62 grammi, la misura indicata cio? nelle disposizioni del 1407.

  1. Dritto DVX FRIDRICVS (con frequenti errori) al centro la croce che porta nel cuore lo scudetto austriaco con fascia. Rovescio COMES TIROL e aquila.

030 Merano

 

Vierer (Tipo II)

Federico IV

Diametro: 14,00 mm

Peso: 0,61 gr

 

031 Merano

 

Vierer (Tipo II)

Federico IV

Diametro: 15,00 mm

Peso: 0,61 gr

(Variante rispetto alla figura 028)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

030

Vierer (Tipo II)

Fronte

Stemma austriaco

DVX FRIDRICVS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

031

Vierer (Tipo II) ? variante

Fronte

Stemma austriaco

DV FRIDRRICVS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Di questo secondo tipo di quattrini abbiamo diverse varianti, soprattutto nel disegno dell?aquila, tanto che il CNI ne identifica addirittura 36. ? anche il tipo pi? diffuso e frequente nei ritrovamenti.

  1. Dritto DVX FRIDRICVS con nel campo una grande F in stile gotico. Rovescio COMES TIROL e l?aquila.

 

032 Merano

 

Vierer (Tipo III)

1406 - 1439

Federico IV

Diametro: 14,00 mm

Peso: 0,62 gr

(Collezione privata)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

032

Vierer (Tipo III)

Fronte

Grossa F gotica

DVX FRIDRICVS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Quest?ultimo tipo ? molto raro e probabilmente l?ultimo emesso. Tale supposizione ? avvallata dal fatto che per la prima volta appare la lettera iniziale del nome del sovrano, innovazione che poi sar? seguita nei quattrini del figlio di Federico, Sigismondo.

Federico IV ? ricordato soprattutto per il fatto che le sue monete erano piuttosto scadenti e per l?inizio della decadenza della zecca meranese. Ma la sua storia ? comunque molto interessante e merita almeno un breve accenno, anche perch? potrebbe spiegare almeno in parte la scarsa qualit? delle sue monete.

Durante il Concilio del 1410, Federico aveva, infatti, aiutato a fuggire da Costanza il papa Giovanni XXIII? (Baldassarre Costa), che nella stessa occasione era stato dichiarato illegittimo al soglio di Pietro (per questo il XXIII? Giovanni fu poi cinque secoli dopo Papa Angelo Roncalli). Per questa fuga, Federico venne dichiarato proscritto e messo al bando dall?Impero e decaduto da tutti i suoi possedimenti (da qui l?appellativo ?dalle tasche vuote? o ?leeren Taschen?).

Re Sigismondo della casa di Lussemburgo, cui facevano gola le terre e le ricchezze del Tirolo, fece imprigionare Federico con l?intento di sostituirsi a lui nel governo del Tirolo.

Ma Sigismondo aveva fatto i conti senza la potente nobilt? locale che chiese aiuto a Ernesto detto ?il ferreo?, fratello di Federico, che in realt? desideroso anch?egli di sostituirsi a Federico. In tutta questa caotica situazione di lotte di potere riusc? per? ad avere la meglio proprio il legittimo sovrano, aiutato in questo dalla fedelt? dei contadini e dei borghesi tirolesi che si schierarono compatti dalla sua parte.

Nel 1418 il duca Federico IV fu liberato dal bando e nel 1427 riusc? finalmente a debellare le ultime sacche di resistenza dei nobili che gli erano rimasti contrari.

Questa complessa situazione lasci? ripercussioni anche sulla situazione monetaria, tanto che i kreuzer vennero ulteriormente peggiorati portando il loro peso da 1,1 a 0,83 grammi. Queste monete finirono per non essere pi? apprezzate e, molto probabilmente, vennero fuse per coniare i pi? ben accetti quattrini, al punto che oggi si conosce un solo esemplare di Kreuzer a nome di Federico.

 

033

Kreuzer

Fronte

Doppia croce

FRIDRICVS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Lo stile dell?aquila e della leggenda fanno pensare ad una coniazione avvenuta all?inizio del governo di Federico. In alto tra i bracci della croce appare, infatti, un piccolo triangolino (la A dello zecchiere Albrecht?). Da documenti poi apprendiamo che nel 1427 la produzione dei kreuzer venne del tutto sospesa e che anche il quattrino andava incontro ad una nuova svalutazione, scendendo nel peso a 0,525 grammi (una riduzione del13%).

Ad onor del vero bisogna ammettere che in tutta l?area degli Asburgo e della Baviera il valore delle monete era regredito, al punto che per effettuare pagamenti ingenti oramai si utilizzavano fiorini e ducati d?oro stranieri.

La colpa di tutta questa decadenza monetaria venne data a Federico, il quale a dispetto del nome ?dalle tasche vuote? e dal fatto che continuasse a deprezzare il denaro, ogni qualvolta si trovasse davanti ad una qualche difficolt?, lasci? al figlio Sigismondo un vero e proprio tesoro che oltre a gioielli e pietre preziose conteneva 23 quintali e mezzo d?argento non monetato e in oro 14.500 ducati e 54.500 fiorini di Colonia in contanti.

Nel 1439 Federico mor?, lasciando il potere al giovanissimo figlio Sigismondo.





UP


8) Sigismondo ?il ricco? (1439 ? 1477)



 

Dopo la morte di Federico, nel 1439, la tutela del figlio minore Sigismondo venne assunta dall?imperatore Federico III. Secondo quanto pattuito, il tutore avrebbe dovuto conservare il patrimonio di famiglia e rimettere l?ingente tesoro di Federico a disposizione del giovane entro 4 anni.

Eppure Sigismondo non vide mai pi? ci? che gli sarebbe spettato, ed anzi per liberarsi dalla tutela imperiale dovette addirittura promettere di versare 30.000 ducati subito e ogni anno altri 2000 marchi in argento al tutore e 2000 fiorini renani d?oro al di lui fratello Albrecht.

Dopo sette lunghi anni, terminata la tutela il duca Sigismondo pot? finalmente assumere il controllo del Tirolo e della zecca della citt? del Passirio.

Obiettivo primario fu il rilancio della disatrata economia tirolese. Per fare questo Sigismondo ide? una riforma economica che, aiutato dalle ingenti quantit? di argento che venivano estratte dalle miniere di Schwaz, avrebbe riportato la moneta tirolese agli antichi splendori. La radicale riforma che attu? nonappena salito al potere si pu? facilmente riassumere nei seguenti punti:

 

?      Aumento nel numero dei Kreuzer coniati, con un titolo d?argento meno alto (750 millesimi), anche se di peso leggermente superiore a quelli coniati da Federico (1,09 grammi conto 0,83 del 1421). Sebbene il titolo fosse stato ridotto, il contenuto d?argento fino di 0,813 era tuttavia superiore a quello precedente (0,74), perci? i vecchi kreuzer scadenti dovettero essere fusi.

?      I quattrini di Federico vennero svalutati. Per un kreuzer di Sigismondo ci volevano ora sette quattrini di Federico (contro i cinque dello stesso Sigismondo).

?      A partire dal 1450 l?appalto della zecca fu gestito direttamente dal duca e non pi? da zecchieri che in molti casi avevano curato assai pi? i propri interessi, che quelli della contea.

 

Questa riforma aveva come scopo quello di rilanciare una moneta che pareva aver ormai imboccato un?irreversibile strada verso il declino. In breve tempo il Kreuzer ebbe uno scatto d?orgoglio e riprese ad essere una valuta apprezzata e ricercata tanto che per qualche anno pot? persino recuperare il suo valore nel cambio con le altre divise.

Nella tabella che segue possiamo vedere le fluttuazioni del cambio tra kreuzer e fiorini renani:

 

Anno

Kreuzer

Fiorino

1436

54

1

1448

37

1

1473

60

1

 

Come si pu? notare questo recupero fu solo un breve fuoco di paglia; gi? nel 1473 la situazione era tornata in declino. Ormai per gli acquisti pi? importanti venivano utilizzate monete in oro, anche perch? la grande quantit? di argento estratto negli ultimi anni (non solo in Tirolo, ma anche in Sassonia e Boemia) ne avevano diminuito fortemente il potere d?acquisto.

Cos?, nel 1473 vengono emanate da Sigismondo ed accettate dagli zecchieri nuove direttive sul peso delle monete tirolesi, che ci danno per la prima volta informazioni precise sulle loro caratteristiche:

 

 

 

Titolo

peso

di cui in argento

Kreuzer

480/500 millesimi

1,05

0,52 gr

Quattrini

187,5 millesimi

0,53

0,09994 gr

 

Queste disposizioni (e le relative indicazioni) restarono in vigore almeno fino a met? del regno di Massimiliano I (1493-1519). Conseguenza di tali disposizioni furono un ulteriore calo del potere d?acquisto delle monete in argento, tanto che si dispose un netto calo nel numero dei quattrini coniati, anche se le caratteristiche di queste monete erano rimaste all?incirca le stesse nell?arco di tutto il regno di Sigismondo. Allo stesso tempo, aument? per? in maniera sensibile il numero dei kreuzer in circolazione, probabilmente perch? comunque di valore pi? alto.

Venendo alla descrizione delle monete, quattro sono i tipi di quattrini coniati sotto Sigismondo:

 

  1. Dritto: croce accantonata da 4 rosette e leggenda SIGISMUNDUS. Rovescio: aquila senza corona, iscrizione COMES TIROL

 

034 Merano

 

Vierer (tipo I)

1446 ? 1477

Sigismondo

Diametro: 14,00 mm

Peso: 0,52 gr

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

034

Vierer (Tipo I)

Fronte

Croce con 4 rose

SIGISMUNDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

  1. Dritto: croce, in tre angoli della quale appaiono le lettere D V X, mentre nel quarto angolo appare lo scudo austriaco con la fascia; leggenda SIGISMUNDUS. Rovescio: aquila tirolese senza corona e iscrizione COMES TIROL

Questa moneta ? molto rara e la parte interessante ? proprio il dritto, molto simile a quello delle monete del tipo I, ma senza le rosette che per anni hanno caratterizzato i quattrini meranesi.

 

035 Merano

 

Vierer (tipo II)

1446 ? 1477

Sigismondo

Diametro: 14,00 mm

Peso: 0,52 gr

 

(Collezione privata)

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

035

Vierer (Tipo II)

Fronte

Croce con DUX e scudetto

SIGISMUNDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

  1. Dritto: croce avvinta da una grande S e leggenda SIGISMUNDUS. Rovescio: aquila tirolese volta a sinistra e leggenda COMES TIROL.

 

Questa tipologia di monete pu? essere considerata di transizione ed ? sicuramente il terzo tipo coniato. Al dritto al presenza della lettera iniziale del nome del duca crea un legame con il quattrino di Federico, che abbiamo esaminato pi? sopra. Ma ? il rovescio quello che determina una svolta nella monetazione di Sigismondo. L?aquila tirolese si trova in alcuni esemplari senza corona sul capo (presumibilmente le prime coniate), mentre in altre appare la corona, che si trover? poi su quelle del quarto tipo. Confrontando stemmi, sigilli ed altri segni araldici dell?epoca si pu? presumere che la produzione di questa variante sia iniziata tra il 1459 ed il 1460.

 

036 Merano

 

Vierer (tipo III)

1460 ? 1477

Sigismondo

Diametro: 15,00 mm

Peso: 0,52 gr

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

036

Vierer (Tipo III)

Fronte

S avvolta su croce

SIGISMUNDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

  1. Dritto: scudo austriaco con fascia in 6 segmenti di circolo e leggenda SIGISMUNDUS. Rovescio: aquila coronata con scritta COMES TIROL

 

Questo tipo di quattrino ? l?ultimo della serie ed ? stato poi coniato ad Hall a partire dal 1478. Il CNI ne indica tre varianti.

 

037 Merano

 

Vierer (tipo IV)

1460 ? 1477

Sigismondo

Diametro: 15,00 mm

Peso: 0,51 gr

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

037

Vierer (Tipo IV)

Fronte

Scudo austrico?

SIGISMUNDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Per quanto riguarda, invece, i kreuzer, in quelli a nome di Sigismondo l?aquila appare sempre coronata ed il disegno si distingue per l?esecuzione precisa ed accurata in pieno stile gotico. Gli incisori di queste monete furono due orafi: dal 1450 al 1472 Konrad Michelfelder e dopo il 1472 il meranese Wolfgang Peck.

Come detto, di kreuzer di Sigismondo ne vennero coniati enormi quantit?. Basti pensare che nel 1469 furono coniati 9.094.000 pezzi e nel 1471 altri 8.976.000. Una quantit? davvero impressionante e che spiega sia il soprannome affibbiato a Sigismondo (il ?ricco?), sia il fatto che ne siano stati ritrovati moltissimi esemplari anche in ripostigli in Paesi vicini in cui circolavano divise differenti.

In questa notevole quantit? di kreuzer ne sono state registrate 46 varianti, anche se manca tutt?ora uno studio approfondito dei contrassegni di zecca. Interessante sarebbe anche capire quali kreuzer sono stati coniati a Merano e quali poi ad Hall in Tirol.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

038

Kreuzer

Fronte

Doppia croce

SIGISMUNDUS

 

Retro

Aquila tirolese

COMES TIROL

 

Secondo Karl M?ser e Fritz Dworschak ne ?Die groβe Mϋnzereform? i kreuzer coniati ad Hall si riconoscerebbero dall?incisione pi? fine del conio, dalle punte biforcute della corona sulla testa dell?aquila e, soprattutto, dalle penne maestre del rapace che tendono ad ingrossarsi ed a piegarsi verso l?esterno. I contrassegni usati ad Hall sarebbero stati una rosetta a 5 lobi tra due puntini, una stella a sei punte e una rosetta a cinque lobi con lasanga. Il primo tipo di contrassegno per? sembrerebbe essere presente anche sulle monete coniate a Merano.

? insomma uno studio ancora tutto da approfondire e non ? detto che ci? che ho riportato sino ad ora, possa essere in un prossimo futuro smentito.

 

038 Merano

 

Kreuzer

1446 ? 1477

Sigismondo

Diametro: 18,00 mm

Peso: 1,05 gr

A09 Hall in Tirol

 

Kreuzer

1477 ? 1490

Sigismondo

Diametro: 19,00 mm

Peso: 1,06 gr

 

Nonostante Sigismondo avesse pi? volte manifestato la volont? di trasferire la zecca pi? vicino alla corte, nel 1477 la zecca cominci? la produzione di quella che sarebbe potuta essere la moneta pi? prestigiosa e di valore del Tirolo: il fiorino tirolese.

Sebbene il Tirolo fosse povero d?oro, infatti, la coniazione di una simile moneta era comunque un segno di prestigio cui non si poteva facilmente rinunciare.

Tra l?agosto e l?ottobre del 1477 vennero coniati cos? 169 fiorini di prova, dei quali purtroppo non ci ? rimasto neppure un esemplare. Qualche mese pi? tardi, essi vennero, infatti, fusi ad Hall forse perch? sulla leggenda, accanto al nome di Sigismondo non appariva il titolo di Arciduca che gli era stato conferito l?8 dicembre 1477.

 

Nr.

Denominazione

Verso

Rappresentazione

Leggenda

039

Fiorino

Fronte

Ritratto di Sigismondo

SIGISMUNDUS DUX AUSTRIE

 

Retro

Aquila coronata

 

 

L?avventura dei fiorini termin? purtroppo qui, ma sotto Sigismondo il ricco si coniarono altre monete che avrebbe fatto storia.

 

A10 Hall in Tirol

 

Sigismondo

Pfundner

1482

Diametro: 27,00 mm

Peso: 12,71 grammi

 

(Collezione privata)

A11 Hall in Tirol

 

Sigismondo

Tallero (Guldiner)

1486

Diametro: 41,40 mm

Peso: 31,74 grammi

 

(Collezione privata)

 

 

La necessit? di avere monete pi? pesanti (e quindi di maggior valore) del kreuzer, l?abbondanza di argento a disposizione e, al contempo, la mancanza d?oro avevano portato Sigismondo a creare monete maggiori ed inedite nel panorama europeo.

Nel 1482 nascono i Pfundner (corrispondenti a circa 50 denari) che portano il primo ritratto di principe su una moneta tedesca, e poi dal 1486 vengono emessi i primi Talleri (anche se il loro nome Guldiner ? quello corretto, poich? Tallero verr? introdotto qualche anno pi? tardi).

I primi talleri dell?area tirolese a circolare, vennero dunque coniati ad Hall nel 1486, con le medesime caratteristiche delle prove meranesi del fiorino, ad eccezione della laeggenda riportata sul dritto (SIGISMUNDUS ARCHIDUX AUSTRIE) e, ovviamente, del metallo.

Tornando alla zecca meranese, l?anno cruciale fu il 1477 nel dicembre del quale la zecca, i suoi materiali e tutto il personale vennero trasferiti nella valle del fiume Inn, ad Hall, un paese a pochi chilometri dalla citt? di Innsbruck.

La zecca del Sudtirolo era rimasta in funzione per pi? di 200 anni acquistando via via maggior importanza, attraversando momenti di declino ad altri di insperato successo.

A nulla valsero le proteste veementi (compresa pure una breve insurrezione) dei cittadini sudtirolesi. Di l? a qualche mese tutte le monete tirolesi vennero coniate nella citt? austriaca, proseguendo comunque sul cammino indicato dalla zecca della citt? del Passirio.

 

 

 

Andrea Pernici



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