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LE MONETE DELLA ZECCA DI MERANO | Lamoneta.it (Manuale) |
1) Introduzione |
La monetazione
tirolese a Merano (1253 ? 1477)
Le monete coniate a Merano
nel medioevo furono importanti non solo per il territorio tirolese e del Nord
Italia dove circolarono in gran numero, ma per tutta l?Europa.
Ad esempio, l?aquilino, fu
il primo ?grosso? dell?area tedesca. O, ancora pi? importante, il vigintenario
(o ?Kreutzer?) che venne creato proprio a Merano nel 1274 e che continu? ad
essere utilizzato per quasi sei secoli.
Questa breve disamina ha
intenzione di presentare una carrellata delle principali monete e riforme
monetarie che si susseguirono dalla fondazione della zecca meranese nel 1253,
sino alla sua chiusura nel 1477.
Infine, questa breve
analisi ? anche un significativo spaccato della storia medievale di quel
periodo: una storia di conquiste, rivalit? tra principi e di grandi interessi
contesi.
Ultima annotazione: vorrei
ringraziare i ?Tirol Boys? de lamoneta.it ed i soci del Circolo Numismatico di
Bolzano che hanno messo a mia disposizione le loro conoscenze e parte delle
loro splendide collezioni e soprattutto hanno avuto una grande pazienza nel
rispondere alle mie (spesso assurde) richieste.
Introduzione
Com?era la situazione monetaria nel Tirolo prima che si decidesse di creare
una zecca a Merano? Che monete venivano utilizzate e dove si coniavano?
Fin verso la fine del XII
secolo nel Tirolo non esistevano zecche e, di conseguenza, in tutta la regione
circolavano diversi tipi monetari, spesso appartenenti a sistemi valutari
differenti.
Nella zona controllata dai
vescovi di Trento e di Bressanone si trovavano in circolazione monete veronesi
basate sulle misure carolinge. Nel nord del Tirolo (zona di Innsbruck e
dintorni), si usavano invece denari bratteati dell?area svizzera o tedesca. In
entrambi i casi si trattava di monete con caratteristiche di peso assai simili:
da una libbra di argento (il cui peso minimo era 367 grammi) si ottenevano 240
denari con peso variabile da 0,5 a 0,8 grammi.
Ma il mondo stava cambiando
rapidamente e cos? alla fine del XII secolo i commerci con Paesi lontani, anche
in seguito alle crociate,? si
intensificarono facendo di conseguenza crescere gli scambi e l?economia.
Divenne necessit? allora, trovare monete pi? consistenti e la soluzione che
venne trovata fu di coniare una moneta pi? ?grossa?, del valore di dodici
denari. Una moneta chiamata ?Soldo? (dal latino ?solidus?, che in tedesco
divenne ?Schilling?, in francese ?sou?, in inglese ?shilling?).
Fu cos? che le prime monete
consistenti ad arrivare nel Tirolo pervennero dall?alta Italia: grossi
veneziani (coniati da Enrico Dandolo a partire dal 1194) e genovesi (primi anni
del 1200).
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A01
Venezia Denaro
o Piccolo Enrico
Dandolo 1192
? 1205 Peso:
0,85 gr Diametro:
17,00 mm |
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A02
Venezia Grosso
?Matapan? Lorenzo
Tiepolo 1268
? 1275 Peso:
2,10 gr Diametro:
21,00 mm |
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A03
Svizzera Moneta
?Bratteata? XIII?
secolo Peso:
0,73 gr Diametro:
12,00 mm |
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A04
Genova Denaro Repubblica
Genovese 1139
? 1339 Peso:
0,78 gr Diametro:
16,00 mm |
Nei primi anni del XIII
secolo, vennero poi coniate a Verona delle monete con un taglio ancora
maggiore, i ?Grossi? del valore di 20 denari. Queste monete si diffusero
velocemente in tutta la zona, finendo per soppiantare completamente i denari
bratteati.
Altri rinvenimenti,
tesoretti ritrovati negli ultimi anni, testimoniano anche la presenza di alcune
monete dell?area milanese e dell?area germanica meridionale, segno quindi che
in alcuni casi anche questo tipo di valuta se non proprio in circolazione, era
comunque accettata.
Quando nacquero le prime zecche dell?area tirolese?
Il 16 settembre 1179
l?imperatore Federico I concesse ai vescovi di Bressanone la facolt? di battere
moneta. Secondo gli storici prima di questa data nessun?altra zecca era sorta
nella zona. Purtroppo ? ormai quasi certo che i vescovi brissinesi non
usufruirono di tale importante diritto e quindi nessuna moneta ? riconducibile
alla citt? di Bressanone.
Una seconda concessione
venne fatta qualche anno dopo (i primi documenti che ne parlano sono datati
febbraio 1182) ai vescovi di Trento.
Una terza sorse a Lienz, in
Austria, per nome dei conti di Gorizia, le cui prime monete riportavano la
leggenda ?Luonze? e ?Meinardus? attribuibile, secondo il Corpus Nummorum
Italicorum, a Mainardo III di Gorizia (1232 ? 1258) divenuto in seguito Conte del
Tirolo per matrimonio, assumendo il nome di Mainardo I.
Infine, un?altra zecca si
trovava nella zona di Innsbruck (intorno al 1230) ad opera dei conti di
Andechs. Questa zecca coniava monete bratteate sul tipo di quelle di Augsburg.
Dato che le monete di Lienz
erano scodellate e sulla maniera di quelle di Aquileia e che quelle di
Innsbruck erano bratteate e non ebbero seguito nella zecca meranese, che qui ci
proponiamo di esaminare, concentreremo la nostra attenzione sulla produzione
delle monete della zecca di Trento, monete che si possono sicuramente
considerare precorritrici di quelle della citt? del Passirio.
Con la creazione di una
zecca e l?inizio della produzione di monete proprie, gli zecchieri trentini
dovettero scegliere un tipo di monete simili a quelle esistenti, ma che allo
stesso tempo si differenziasse da quelle presenti nella zona. In breve i
vescovi di Trento decisero di conformarsi a quelle del veronese, cercando per?
allo stesso tempo di differenziarsene.
Gi? i primi denari piccoli
trentini ?scodellati? si distinguono per la loro originalit?, rappresentando
piuttosto rozzamente e su ambo le facce una mitra; sul dritto si legge PISCOP e
si nota una crocetta, mentre sul rovescio TRENTO. Questi denari possono essere
facilmente attribuibili al vescovo Salomone (1173 ? 1183) ed ai suoi successori
sino alla morte di Federico di Vanga (1218).
I vescovi seguenti si
videro costretti a coniare monete di maggior valore per allinearsi a Verona e
Venezia. Nel 1220 (anche se il Corpus Nummorum Italicorum ritiene pi? probabile
il 1235) vennero coniate le prime monete da 12 denari (soldo). Sul soldo si pu?
leggere sul dritto una grossa T (Trento) ed EPS TRIDEN (Episcopus Tridenti), al
rovescio una grossa croce e la scritta IMPATOR F (Imperator Fridericus). La
stessa iscrizione si pu? ritrovare anche sui piccoli denari scodellati che si
sono continuati a coniare. Le monete coniate a Trento e riportanti la lettera T
sono state coniate almeno sino al 1255, quando il governatore imperiale venne
deposto con l?invasione nella zona delle truppe di Ezzelino da Romano e del
conte Mainardo I del Tirolo.
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A05
Aquileia Denaro
scodellato Raimondo
della Torre 1273
? 1299 Peso:
1,02 gr Diametro:
18,00 mm |
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A06
Trento Grosso
da 20 denari/berner Vescovi
anonimi 1235
? 1255 Diametro:
18,00 mm Peso:
1,68 gr (Collezione
privata) |
A quando risale la nascita della zecca di Merano?
Secondo le ultime ricerche
le prime monete coniate della zecca di Merano possono essere fatte risalire
alla met? del XIII? secolo, qualche anno prima dell?avvento di Mainardo come
signore unico della zona. Queste monete, la prima delle quali fu rinvenuta nel
1976 sotto il pavimento della chiesa di S. Pietro a Quarazze, a pochi
chilometri da Merano, si differenziano da quelle attribuite a Mainardo II, per
alcuni particolari.
Al dritto compare una
crocetta e leggenda COMES, mentre al rovescio si pu? vedere una croce pi?
grossa e leggenda MARANO.
Inoltre tali monete, oltre
a non riportare il nome del conte, avevano una forma piuttosto scodellata, ben
diversa da quelle seguenti, e potevano ad una prima occhiata essere scambiate
per quelle di Verona e di Venezia.
Un secondo tipo di questa
moneta venne ritrovato a Rocchette nel vicentino. Questa moneta differiva dalla
versione precedente solo nel dritto, riportando al posto della crocetta una
lettera T attribuibile a TIROL. Mentre per il resto era uguale a quelle pi?
sopra descritte.
Queste monete erano
volgarmente chiamate ?Berner?, la cui probabile origine derivava proprio dalla
voluta somiglianza alle monete della citt? scaligera che, nelle valli del
Tirolo, era chiamata appunto ?Bern?.
Tali monete sono assai
rare, poich? il loro valore esiguo le rendeva spendibili e raramente entravano
a far parte dei tesoretti che sono per noi fonte privilegiata di informazioni.
Per concludere, la
produzione della zecca meranese inizi? con la produzione di questi denari sul
modello del ?piccolo? veronese, presumibilmente tra la morte di Alberto III del
Tirolo, avvenuta nel 1253 e i cinque anni di regno di Mainardo III di Gorizia
(che, come detto, prese il nome di Mainardo I). Nel 1259, infatti, sal? al
trono Mainardo II e fecero la loro comparsa le prime monete che riportavano il
suo nome.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
001 |
Berner a) 1233-1259 |
Fronte |
Croce |
COMES |
|
Retro |
Croce |
MARANO |
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002 |
Berner b) 1253-1259 |
Fronte |
?T? |
COMES |
|
Retro |
Croce |
MARANO |
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001
Merano Berner Mainardo
I 1253
? 1259 Peso:
0,57 gr Diametro:
11,00 mm (Courtesy
Ferdinandeum Innsbruck) |
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002
Merano Berner Mainardo
I 1253
? 1259 Peso:
0,52 gr Diametro:
11,00 mm -
Ritrovamento S. Pietro a Quarazze- (Collezione
privata) |
2) Mainardo II (1259 ? 1295) |
Alla morte di Mainardo I, a
Merano ci si trov? di fronte alla necessit? di coniare monete multiple per
adeguarsi alle monetazioni presenti in Alta Italia. I ?Berner? visti nel
capitolo precedente non erano, infatti, in grado di sostenere la concorrenza
delle monete trentine: bisognava adeguarne il valore e soprattutto superare lo
scoglio che impediva ai conti del Tirolo, in quanto vassalli del Vescovo di
Trento, di battere moneta propria.
La soluzione la trov? il
Conte Mainardo di Gorizia e Tirolo sposando il 5 ottobre 1259 Elisabetta di
Baviera, vedova del Re Corrado IV degli Hohenstaufen. Il matrimonio convenne ad
entrambe le parti. Mainardo accrebbe i suoi possedimenti inglobando territori
sino ad allora appartenuti alla casa sveva e iniziando l?ascesa a Principe del
Regno, mentre Elisabetta spos? un uomo giovane e ricco in grado di garantire un
futuro stabile al figlio Corradino.
Cos? a partire dal 1259
nella zecca di Merano si cominciarono a coniare le prime monete ?grosse?
dell?area linguistica tedesca: una moneta da 18 piccoli veronesi, ovvero un
soldo e mezzo.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
003 |
Grosso aquilino 1259 -
1271 |
Fronte |
Aquila imperiale |
COMES TIROL |
|
Retro |
Croce |
DE MARANO |
|
Oppure |
Retro |
Croce |
DE MERANO (rara) |
La nuova moneta
rappresentava un?aquila (rappresentata abbastanza fedelmente) volta a destra
con le ali semi aperte. La leggenda riporta COMES TIROL. Il retro raffigura una
croce che divide in quattro parti la moneta e la scritta DE MARANO (pi?
raramente DE MERANO). Il nome del conte fu omesso perch? ufficialmente Mainardo
govern? assieme al fratello Alberto. Secondo alcuni storici, quella
rappresentata al dritto ? l?aquila tirolese (Tiroler Adler), io propenderei
invece per l?aquila simbolo degli Hohenstaufen. Non esiste, infatti,
rappresentazione dell?aquila tirolese in cui essa non abbia le ali spiegate e
sia volta a sinistra. Quella della nobile famiglia (visibile anche sulle monete
dell?Imperatore Federico II) ?, invece, volta a destra e con le ali raccolte,
molto simile a quella meranese.
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003
Merano Grosso
Aquilino ?Adlergroschen? 1259
- 1271 Peso:
1,52 gr Diametro:
19,00 mm |
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A07
Messina Augustalis Imperatore
Federico II 1231
- 1250 Peso:
5,24 gr Diametro:
19,00 mm (Courtesy:
Museo Bottacin Padova) |
A sostegno di questa teoria
aggiungo anche una nota politica: con questa mossa, il Conte Mainardo potrebbe
aver voluto con questa raffigurazione rendere noto a tutti il suo legame con la
potente famiglia imperiale e tacitare le proteste dei principi-vescovi
trentini.
Oltre al Grosso del valore
di 18 piccoli, Merano coni? anche (in quantit? minore) una moneta pi? piccola,
il denaro piccolo aquilino (Adlerberner).
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
004 |
Piccolo aquilino 1259 -
1271 |
Fronte |
Aquila imperiale |
COMES TIROL |
|
Retro |
Croce |
DE MARANO |
Entrambe le monete ebbero
grande successo e si diffusero rapidamente in gran parte dell?Alta Italia, dove
erano accettate volentieri, sia perch? di pregevole fattura, sia per l?alta
percentuale di argento.
Secondo Helmut Rizzolli, ne
?Le monete coniate a Merano? tale diffusione fu aiutata anche dalla spedizione
di Corradino per rivendicare il trono di Manfredi di Sicilia (figlio di
Federico II) che era stato battuto ed ucciso a Benevento nel 1266. Corradino
infatti part? con un tesoro di monete in argento corrispondente a 2000 marchi
di Colonia. Tale cifra equivaleva a 330.000 grossi aquilini e che probabilmente
furono coniati proprio in questa divisa.
Ancora a sostegno di questa
ipotesi concorrono i numerosi ritrovamenti di monete meranesi nel centro e sud
Italia.
L?emissione degli aquilini
deve essere proseguita per molto tempo, poich? il Corpus Nummorum Italicorum ne
riporta addirittura 62 varianti elencate in tre gruppi. Tali varianti
potrebbero essere state determinate da coni leggermente diversi o anche da
matrici particolarmente deboli e che usate ripetutamente finivano per
modificarsi.
Il successo della moneta
meranese ? testimoniato anche dalle numerose emissioni simili prodotte in molte
parti d?Italia: Padova tra il 1320 ed il 1330, Vicenza 1328, Verona nel 1329,
Mantova tra il 1319 ed il 1360 e Parma dal 1335 e il 1341.
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A08
Padova Ulrico
di Valdsee Grosso
Aquilino 1320
- 1321 Diametro:
19,00 mm Peso:
1,32 grammi |
Ma fu solo nel 1272 che
nacque quello che fu il vero capolavoro di Mainardo e della sua zecca: il
Kreuzer, la moneta che rivoluzion? la storia economica e numismatica dell?area
tedesca e dell?Italia settentrionale per molti anni (nell?Impero austroungarico
resistette addirittura sino al 1892, quando venne introdotta
Il trattato del 30 aprile
1272 fra Egnone di Trento e Mainardo II conteneva, infatti, la seguente
concessione dal vescovo al conte: ?Il fiorentino Beliotto de Rabbufatis,
zecchiere di Trento, pu? battere e coniare moneta a Merano ogniqualvolta piace
a Mainardo conte di Gorizia e del Tirolo e precisamente in grossi da 20 piccoli
e anche denari piccoli veronesi secondo il titolo e il tipo dei denari di
Verona?. Era finalmente l?autorizzazione definitiva a battere moneta per conto
proprio.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
005 |
Kreuzer (Vigintenario) |
Fronte |
Doppia croce |
MEINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
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004
Merano Piccolo
Aquilino ?Adlerberner? 1259
- 1271 Diametro:
14,00 mm Peso:
0,78 gr (Collezione
privata) |
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005
Merano Kreuzer 1272
- 1294 Diametro:
21,00 mm Peso:
1,47 gr |
L?effige di questa moneta
era completamente nuova. Il rovescio rappresentava per la prima volta su una
moneta l?aquila tirolese, con la testa rivolta a sinistra e con le ali a
?fasce?, ovvero costituite da striscie sottili ed appuntite verso l?esterno. La
leggenda COMES TIROL ? scritta con caratteri simili a quelli della zona
settentrionale italiana, a creare un ulteriore collegamento con l?area
veronese. Il rovescio ? contraddistinto da un simbolo completamente nuovo: una
croce maggiore che interrompe 4 volte la leggenda MEINARDUS (o pi? raramente
MEINARDU?). Dagli angoli della croce nasce una croce minore che arriva al
circolo interno di perline.
Questa moneta prese il nome
di ?Etschkreuzer? (crucigero dell?Adige) nell?area tedesca e di ?Grosso
Tirolino? nell?Italia settentrionale.
Oltre al Grosso Tirolino
vennero create altre due monete minori, il ?Zehner?, una moneta da dieci
piccoli e il ?Berner di Mainardo?, del valore di un denaro piccolo. Queste due
monete vennero prodotte in numero assai limitato e rimangono molto rare.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
006 |
Zehner 1274 ? 1310 |
Fronte |
Croce |
MEINARDUS |
|
Retro |
Crocetta |
COMES TIROL |
|
007 |
Kreuzer 1274 ? 1310 |
Fronte |
Doppia croce |
MEINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
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008 |
Berner 1274 ? 1310 |
Fronte |
Doppia croce |
MEINARDU? |
|
Retro |
Alberello con tre rami |
COMES TIROL |
Sui Kreuzer tirolesi si
legge un unico nome (MEINARDUS) dal 1272, anno in cui si cominciarono a
coniare, sino al 1363, anno in cui il Tirolo pass? all?Austria. Anche dopo la
morte di Mainardo II, avvenuta nel 1295, si continu? difatti a battere monete
con le medesime caratteristiche per non intaccare la fiducia che tali monete
avevano guadagnato.
Numismatici di valore hanno
tentato pi? volte di creare un prospetto cronologico delle varie emissioni che
si sono susseguite utilizzando come parametri il disegno dell?aquila e la forma
delle lettere, i contrassegni dei vari zecchieri e, ovviamente, il peso.
Per riassumere le loro
conclusioni otteniamo come caratteristiche distintive delle monete coniate dal
1274 al 1295 (quelle che il CNI definisce del I? gruppo):
Nel prossimo capitolo
vedremo come distinguere, attraverso piccoli particolari, le monete coniate
dopo il 1295 da Enrico, successore di Mainardo II, da quelle precedenti.
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006
Merano Zehner 1274
? 1310 Diametro:
16,00 mm Peso:
0,78 gr |
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007
Merano Kreuzer 1274
? 1310 Diametro:
19,00 mm Peso:? 1,42 gr |
3) Enrico e Margarethe Maultasch (1295 ? 1363) |
Enrico
Come detto, con la morte di
Mainardo II, il governo del Tirolo pass? ai figli che continuarono a coniare le
monete meranesi con le medesime caratteristiche degli anni precedenti. A
distinguere le varie emissioni che si sono susseguite nel tempo sono solo dei
piccoli particolari, che possono sfuggire ad un occhio meno attento.
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009
Merano Kreuzer 1295
? 1311 Leggenda:
MAINARDU? Peso:
1,25 gr Diametro:
18,50 mm (Asta
Artemide dicembre 2006) |
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010
Merano Kreuzer 1295
? 1311 Leggenda:
MAINARDUS Diametro:
19,00 mm Peso:
1,18 gr |
Se le caratteristiche di
contenuto d?argento, di peso e dimensione rimasero pi? o meno costanti sino al
1335, anno in cui Enrico mor?, i simboli degli zecchieri variarono all?incirca
ogni due anni (pressappoco di due anni era, infatti, la durata dei contratti
tra i conti e gli zecchieri). Attraverso l?analisi dei vari ripostigli scoperti
in diversi luoghi dell?Italia settentrionale, dal Trentino al Veneto, si ?
potuto notare come le fasce sulle ali dell?aquila hanno una leggera evoluzione
che procede di pari passo con un cambio anche nel carattere usato nelle scritte
della leggenda. La ?C? di COMES ad esempio prende una forma pi? arcaica, pi?
simile a quella usata dalla zecca veronese. Questa caratteristica si potrebbe
far risalire al 1299, anno in cui, secondo i documenti dell?epoca, i punzoni
per le monete furono ordinati a Verona.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
009 |
Kreuzer 1295 ? 1311 (A) |
Fronte |
Doppia croce |
MAINARDU? |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
|
010 |
Kreuzer 1295 ? 1311 (B) |
Fronte |
Doppia croce |
MAINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Anche i contrassegni
potrebbero identificare i diversi periodi di coniazione delle monete. Di questi
contrassegni, molto piccoli e solitamente posti sotto la coda dell?aquila tra
le parole COMES e TIROL se ne poterono identificare fino a 42 differenti in un
solo tesoretto, quello di Brunico (come riportato da Busson ne ?Der Brunecker
Fund?).
Un?ulteriore conferma a
questa teoria viene dal fatto che medesimi contrassegni si possono identificare
anche su altre monete dello stesso periodo di altre localit?.
Quattordici contrassegni
differenti si sono trovati, invece, su monete meranesi rinvenute in un
tesoretto nel Trentino (non ? mai stata purtroppo specificata la localit?). Su
queste monete per? si ? notato come con lo stesso contrassegno si trovino anche
monete con l?aquila nella sua seconda versione, quella senza le fasce. Di qui
due ipotesi: o il disegno dell?aquila ? stato cambiato definitivamente sotto lo
stesso appaltatore, oppure lo stesso zecchiere lavor? in pi? periodi presso la
stessa zecca.
Sorge allora un
interessante interrogativo che potrebbe aiutarci nella classificazione dei
differenti tipi di kreuzer rinvenuti: quand?? che il disegno dell?aquila ?
cambiato definitivamente?
Per poter rispondere a
questa domanda bisogna ricorrere all?esame del tesoretto di Monfalcone scoperto
nel 1893 nell?area dell?antico palazzo patriarcale e contenente 206 grossi
aquilini e ben 920 Kreuzer, dei quali 34 nella versione senza fasce sulle ali.
Da recenti studi si ? potuto stabilirne l?occultamento intorno al 1320. Il
professor Luschin, nel suo libro ?Beitr?ge zur M?nzkunde und M?nzgeschichte
Tirols?, deduce che la versione senza fasce si possa far risalire al 1311,
quando Enrico pot? reggere da solo la contea del Tirolo. I fratelli Ludovico e
Ottone con cui sino ad allora aveva diviso la reggenza erano morti, infatti,
rispettivamente? nel 1305 e nel 1310.
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011
Merano Kreuzer 1311
? 1335 aquila
senza fasce sulle ali Diametro:
22,00 mm Peso:
1,64 gr |
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012
Merano Zehner
(10 Berner) 1325
? 1330 Diametro:
16,00 mm Peso:
0,98 gr (Collezione
privata) |
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013
Merano Vierer
(4 Berner) 1325
? 1330 Peso:
0,63 gr Diametro:
14,00 mm |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
011 |
Kreuzer 1311 ? 1335 |
Fronte |
Doppia croce |
MEINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
|
012 |
Zehner 1311 ? 1335 |
Fronte |
Croce |
MEINARDU |
|
Retro |
Crocetta |
COMES TIROL |
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013 |
Vierer 1311 ? 1335 |
Fronte |
Croce con 4 rose |
REX HENRICUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Per riassumere, i kreuzer
coniati sotto Enrico, che il CNI inserisce nel gruppo II hanno le seguenti
caratteristiche distintive:
A differenza delle monete
coniate sotto Mainardo, quelle del gruppo II risultano meglio conservate e
leggermente pi? pesanti.
Con l?ascesa al governo di
Enrico nacque anche una nuova moneta del valore di 4 piccoli (4 Berner ?
quattrino) in cui per la prima volta compariva un nuovo nome, REX HENRICUS (in
ricordo del suo breve regno in Boemia).
Questa moneta oltre a
riportare il nome del nuovo Conte, Enrico (o HEINRICUS ? HAINRICUS), presenta
anche una nuova rappresentazione: una croce con quattro rosette inserita in un
circolo di perline. Il rovescio, invece, presenta la consueta aquila tirolese e
la leggenda COMES TIROL (o TIROLIS).
Secondo gli esperti di
questa monetazione, questo tipo di quattrini venne coniato negli anni finali
della reggenza di Enrico, presumibilmente tra il 1325 ed il 1330.
Le monete pi? piccole, gli
spiccioli (o come detto prima Berner), si continuarono a? coniare anche sotto Enrico. Di queste piccole
monetine non rimangono molti esemplari, sia perch? l?uso comune le deteriorava,
sia perch? lo scarso contenuto d?argento non le rendeva interessanti per una
possibile tesaurizzazione.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
014 |
Berner 1330 ? 1335 |
Fronte |
Doppia Croce |
C O M E |
|
Retro |
Aquila tirolese |
|
La descrizione di queste
monete presenta nel fronte una doppia croce, con solo quattro lettere come
iscrizione: C O M E. Il retro ? anepigrafo (senza alcuna scritta) e presenta la
sola immagine dell?aquila tirolese circondata da perline.
Sul significato
dell?iscrizione sono state formulate diverse ipotesi, da COmes MErano (secondo
Karl Moeser), a MEinardus COmes (secondo Quintilio Perini), fino a COME(s
Tirol) secondo Helmut Rizzolli.
|
014
Merano Berner 1330
? 1335 C
O M E Diametro:
Peso:
0,72 gr (Collezione
privata) |
Enrico non fu un gran
amministratore. A differenza del padre Mainardo II, era solito delegare la
maggior parte delle funzioni di governo a nobili fidati e dedicare la maggior
parte del tempo ai piaceri ed ad una vita spensierata. Il cruccio maggiore per
Enrico fu per? il fatto di non essere riuscito a garantire una discendenza
maschile al suo casato, nonostante tre diversi matrimoni. Nel 1330 realizzando
di non poter avere eredi maschi decise di nominare la seconda figlia Margarethe
sua erede universale (la prima figlia era, infatti, affetta da un male
incurabile).
Nel 1330, nonostante
Margarethe avesse solo 12 anni, la fece sposare a Giovanni di Boemia, per
garantire al Tirolo un?importante alleanza non solo con la Boemia, ma anche con
la potente casa del Lussemburgo, cui il giovane Giovanni era imparentato.
Enrico mor? nel 1335
lasciando al Tirolo ed ai suoi nuovi reggenti un futuro tutt?altro che roseo.
Margarethe Maultasch
Con la morte di Enrico il
Tirolo divenne terra contesa tra la Baviera di Ludovico e la casa asburgica.
Nonostante i due potenti ed aggressivi vicini, la Contea (con l?eccezione della
Carinzia) rimase nelle mani dei due ragazzi. Qualche anno pi? tardi, nel 1341,
appoggiata dall?aristocrazia tirolese Margarethe ripudi? il marito e spos? in
seconde nozze Ludovico di Brandemburgo, l?erede della dinastia bavarese.
La monetazione di questo
periodo continua con le caratteristiche precedenti e cio?,? Kreuzer da 20 denari a nome di Mainardo II,
quattrini a nome di Enrico e spiccioli anepigrafi.
Purtroppo in questo periodo
la monetazione scese sino al suo pi? infimo livello, sia per qualit? artistica
sia per quanto riguarda il titolo dell?argento. Proprio grazie a queste
caratteristiche negative queste monete si riescono a distinguere abbastanza
facilmente da quelle precedenti.
Prendendo ad esempio, la
raffigurazione dell?aquila tirolese, man mano che passano gli anni, il capo
diviene sempre pi? eretto, sino ad incunearsi nella leggenda, le ali curvano in
maniera decisa verso l?alto e terminano in borchie o rosette. O ancora, la
croce minore nel dritto ? spesso cosparsa di punti e le iscrizioni sono pi?
piccole di quelle delle emissioni precedenti.
Il peso ? un ulteriore
indice del deterioramento di queste monete. Il contenuto dell?argento fino del
Kreuzer pass? da 1,446 grammi a 1,046, determinando una diminuzione del peso
lordo da 1,63 grammi a 1,25 (pesi dichiarati nei contratti con gli zecchieri
tra il 1330 ed il 1361).
Motivo principale della
sostanziosa perdita di potere delle monete di questo periodo fu anche la
cattiva gestione dello zecchiere che ottenne la concessione della zecca e del
banco-cambio: Petermann. Basti pensare che quest?ultimo rilev? la concessione
dal 1346 al 1363 per un totale di 330 marchi, una cifra che qualche anno prima
la zecca avrebbe fruttato al conte in poco pi? di due anni.
Non solo, nel 1361
Petermann, che godeva dell?assoluta (ed immeritata) fiducia di Margarethe,
arriv? a subappaltare la concessione della zecca per soli 30 marchi.
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015
Merano Kreuzer 1335
? 1361 Margarethe
Maultasch Peso:
1,25 Diametro:
19,00 mm (Collezione
privata) |
|
016
Merano Kreuzer 1362
? 1365 Mainardo
III o Rodolfo IV Peso:
1,24 Diametro:
19,00 mm (Collezione
privata) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
015 |
Kreutzer 1335 ? 1361 |
Fronte |
Doppia Croce |
MAINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Il declino della zecca di
Merano si nota soprattutto nelle emissioni dell?ultimo periodo del regno di
Margarethe e di Ludovico e in quello di loro figlio Mainardo III. Si tratta di
monete davvero grossolane e rozze. L?aquila risulta completamente deformata, la
testa eretta, le ali che terminano con delle escrescenze. La croce minore ha i
bracci con le estremit? svasate e le lettere ancora pi? piccole delle
precedenti.
Il segno dello zecchiere ?
di due rosette (il CNI le inserisce nel gruppo III).
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
016 |
Kreutzer 1363 ? 1365 |
Fronte |
Doppia Croce |
MAINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Nel 1361 Ludovico mor?
improvvisamente lasciando il governo nelle mani del giovane figlio Mainardo
III, che per? govern? solo qualche mese (da ottobre 1362 a gennaio 1363)
stroncato anch?egli da un?improvvisa morte a soli 20 anni.
Divenne allora attuale la
convenzione che Margarethe aveva stipulato con la casa asburgica nel 1359,
impegnandosi a lasciare in eredit? il Tirolo al duca d?Austria nel caso le
fossero venuti a mancare eredi maschi. Solo 13 giorni dopo la scomparsa del
figlio Mainardo III, il Tirolo passava dunque all?Austria, cui sarebbe rimasto
sino al 1918 (tranne una breve parentesi bavarese durante le guerre
napoleoniche). Margarethe mantenne comunque il controllo ancora qualche mese,
poi nel settembre 1363 la contessa abdic? in favore del Conte Rodolfo.
4) Rodolfo IV (1363 ? 1365) |
Scaduto il contratto con lo
zecchiere Petermann, Rodolfo rilev? la zecca e fece coniare Kreutzer e
quattrini con la leggenda RUDOLFUS sul dritto e COMES TIROL sul rovescio.
Queste monete sono rarissime, dato che furono coniate per un tempo molto breve,
sia perch? Rodolfo non ne ordin? subito l?emissione, sia perch? anche il nuovo
amministratore del Tirolo mor? improvvisamente, il 27 luglio 1365.
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017
Merano Kreuzer 1362
? 1365 Rodolfo
IV Peso:
1,24 Diametro:
19,00 mm (Collezione
privata) |
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018
Merano Vierer 1362
? 1365 Rodolfo
IV Peso:
0,74 Diametro:
11,00 mm (Collezione
privata) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
017 |
Kreutzer 1364 ? 1365 |
Fronte |
Doppia Croce |
RUDOLFUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
|
018 |
Vierer 1362 - 1365 |
Fronte |
Doppia croce |
MEINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Le monete di Rodolfo,
essendo state coniate, come si diceva, solo per un periodo limitato di tempo,
riportano un solo contrassegno dello zecchiere, un giglio per il quattrino e
due gigli per il Kreutzer (purtroppo di spiccioli di Rodolfo non ne sono stati
ancora rinvenuti).
Mentre i Kreuzer emessi
sotto Margarethe e Mainardo III avevano una fattura rozza e grossolana, quelli
emessi da Rodolfo IV risalatano per la loro esecuzione molto accurata. L?aquila
somiglia molto a quella del periodo di Mainardo II, con le fasce sulle ali.
5) Leopldo III e Alberto III(1365 ? 1395) |
Monetazione
in comune
La straordinaria
personalit? di Rodolfo bench? morto alla giovane et? di ventisei anni lasci? un
gran vuoto. Il giovane principe era, infatti, riuscito in pochi anni ad
aumentare i possedimenti per la sua casata (Tirolo e Gorizia), a riconciliarsi
con la casa di Lussemburgo (sposando la figlia dell?imperatore Carlo IV).
L?unica minaccia per il Tirolo rimaneva, insomma, ancora una volta la vicina
Baviera.
Quello che tutti a quel
punto si domandavano era se i successori di Rodolfo, i suoi due fratelli
adolescenti, Alberto (di sedici anni) e Leopoldo (di quattordici) sarebbero
riusciti a superare le difficolt? che si prospettavano, considerando anche una
buona dose di tensioni interne provenienti da alcuni nobili che ancora non
avevano gradito il passaggio alla casa Asburgica.
Fortunatamente i due
decisero di proseguire la tradizione austriaca e governarono assieme i Paesi
dell?Austria, circondandosi di capaci e fidati consiglieri.
Secondo il CNI alle monete
di Rodolfo IV, viste nel precedente capitolo, vennero fatte seguire
immediatamente le monete a nome di Alberto III, probabilmente in quanto
prerogativa del maggiore dei due fratelli. Il ripostiglio di Brunico ha per?
aperto un?altra ipotesi, che Rizzolli nel suo libro ?Die Tiroler M?nzpr?gungen
in Meran? spiega in questo modo. ? presumibile che durante il loro governo in
comune i due fratelli, non sapendo cosa scrivere sulle monete, abbiano optato
per una soluzione simile a quellla adottata alla morte di Mainardo II. Decisero
insomma di fare un passo indietro e scrivere sulle loro monete il tradizionale
MEINARDUS (non per? abbreviato in MEINARDU? come avvenuto in precedenza). Un
nome, quello del primo Conte che garantiva qualit?, attenendosi per? per il
disegno dell?aquila e per la forma delle lettere alle accurate monete di
Rodolfo.
Ecco spiegato il recente
ritrovamento di monete a nome di Mainardo e con caratteristiche e segni di
zecca di parecchi anni successivi alla sua morte.
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019
Merano Kreuzer 1365
? 1373 Reggenza
comune di Alberto e Leopoldo Diametro:
19,00 mm Peso:
1,25 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
019 |
Kreutzer 1364 ? 1373 |
Fronte |
Doppia Croce |
MEINARDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Leopoldo III
Sebbene le disposizioni
dinastiche di Rodolfo e di suo padre proibissero espressamente una divisione
dei territori tra gli eredi, durante il governo dei due fratelli, si
manifestarono in tutti i territori esigenze separatiste, alimentate soprattutto
da nobili locali. Una divisione sembrava inevitabile anche considerando il
carattere completamente opposto dei due giovani. Tentando di non trasgredire
alle disposizioni testamentarie, si opt? nel 1373 per una divisione
amministrativa e finanziaria in cui il Tirolo veniva affidato a Leopoldo. Ci?
per? non bast? e, nel 1379 si pass? alla separazione definitiva e Leopoldo III
ottenne il controllo del Tirolo, della Stiria, della Carinzia e della zona del
Carnia.
Siccome Leopoldo diede al
figlio il suo nome, diviene per noi difficile distinguere le monete emesse
sotto l?uno e quelle emesse sotto l?altro. Purtoppo nonostante vari tentativi (analisi
del disegno dell?aquila, delle lettere della leggenda e segni di zecca) non si
? ancora riusciti a identificarne con certezza le caratteristiche.
Comunque a darci una mano
nell?identificazione concorre il fatto che tra il regno di Leopoldo III (1373/1379
? 1386) e quello del figlio Leopoldo IV (1395 ? 1406) govern? dopo la morte del
fratello e a nome degli eredi, Alberto III, di cui tra poco vedremo la
monetazione.
In questo breve testo
prover? a dare una sommaria classificazione alle emissioni, tentando di
distinguere i tipi emessi sotto il padre da quelli del figlio. Una volta di pi?
voglio per? aggiungere, che il risultato che segue ? frutto di ipotesi e di
osservazioni, poich? nulla di certo sulle emissioni di questo periodo ? stato
ancora recuperato.
Sempre grazie ai
ritrovamenti nei ripostigli si ? potuto identificare alcune monete come emesse
a nome di Leopoldo III (in quello di Brunico c?erano monete di quest?ultimo e
nessuna successiva) e altre emesse da Leopoldo IV (in quello di Lana si trovavano
alcune monete a nome di Alberto III e altre, ben pi? numerose di Leopoldo IV).
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020
Merano Kreuzer 1373
? 1386 Leopoldo
III Diametro:
18,00 Peso:
1,20 gr (Collezione
privata) |
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021
Merano Kreuzer 1395
? 1406 Leopoldo
IV Diametro:
18,00 mm Peso:
1,16 gr (Collezione
privata) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
020 |
Kreutzer 1373 ? 1386 |
Fronte |
Doppia Croce |
LIUPOLDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
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021 |
Kreutzer 1395 ? 1406 |
Fronte |
Doppia Croce |
LUPOLDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Venendo alla leggenda si
trovano indistintamente sia LIUPOLDUS che LUPOLDUS, segno che anche questa
dicitura non ? affatto di aiuto nell?identificazione.
Da quanto ho potuto
esaminare ritengo che le caratteristiche identificative dei kreuzer coniati da
Leopoldo III possano essere ricondotti a queste caratteristiche:
1.
Lettere grandi e nome LUPOLDUS, LUPOLUDS e
successivamente LIUPOLDUS, nel retro COMES o CONES TIROL (spesso con C e E
chiuse);
2.
Aquila disegnata rozzamente con testa molto eretta, la
croce minore ? spesso cosparsa di punti;
3.
I contrassegni dovrebbero essere testa d?aquila, punto,
rosetta cava, due rombi e segnetto lineare;
4.
Peso maggiore rispetto alle monete successive (massimo
1,24, medio 1,13).
I decenari (Zehner) vennero
emessi anche sotto Leopoldo III, nello stesso stile dei Kreuzer esaminati sin
qui, anche se il nome che compariva era ancora una volta quello di Mainardo.
I quattrini (Vierer)
continuarono ad essere coniati in grandi quantit?. In un ripostiglio a Molina
di Ledro (Trento) ne sono stati rinvenuti sino a 168 con numerose varianti.
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022
Merano Quattrino 1373
? 1386 Leopoldo
III Diametro:
15,00 mm Peso:
0,45 gr |
|
022b
Merano (variante) Quattrino 1373
? 1386 Leopoldo
III Diametro:
16,00 mm Peso:
0,46 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
022 |
Kreutzer 1373 ? 1386 |
Fronte |
Croce con rosette |
LUPOLDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Le varianti, oltre ai segni
degli zecchieri, sono nelle leggende: da LUPOLDUS a LIUPOLDUS, da COMES a
CONES, sino a LUPOLDUS su entrambi i lati.
Anche i piccoli (Berner)
continuarono ad essere emessi (anche se in numero assai minore), ed anche in
questo caso ce ne sono giunti solo pochi esemplari (secondo Moeser soltanto
due). Il dritto ha la doppia croce e la leggenda LUPOLDUS, il rovescio ?
anepigrafo. Il gran numero di quattrini rinvenuti, testimonierebbe il declino
dei tagli pi? piccoli.
Leopoldo III firm? la pace
con l?odiata Baviera, aument? i suoi possedimenti allargandosi alla zona del
Lago di Costanza, combatt? personalmente diverse battaglie contro gli svizzeri,
finendo persino per rimanere ucciso sul campo di battaglia nel 1386 insieme a
numerosi nobili tirolesi nella battaglia di Sempach.
Alberto III
Nel 1386 Alberto III fu
costretto ad assumere il governo della Contea a nome dei figli di Leopoldo III,
riuscendo a risaldare il Tirolo al Voralberg. I kreuzer di Alberto risultano
molto belli, ma anche molto rari. Stranamente, al contrario delle monete dei
suoi predecessori, di quelle a nome ALBERTUS, sia il CNI che gli altri studiosi
si occupano in maniera piuttosto sbrigativa e poco accurata. Solo Helmut
Rizzolli, ne parla in maniera approfondita identificandone almeno tre tipi
differenti.
Caratteristiche comuni
erano la solita doppia croce con leggenda ALBERTUS e, nel retro, l?aquila con
le ali a fasce e leggenda COMES TIROL. I tre tipi che descrive hanno come segni
di zecca due rosette con un triangolino, una rosetta (che ? anche l?unico tipo
riportato dal CNI) e due rosette. Il peso varia da
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
023 |
Kreutzer 1386 ? 1395 |
Fronte |
Doppia croce |
ALBERTUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
|
023
Merano Kreuzer 1386
? 1395 Alberto
III Diametro:
19,00 mm Peso:
1,20 gr (Collezione
privata) |
La caratteristica che
colpisce maggiormente nella realizzazione delle monete di Alberto ? la
pregevole rappresentazione dell?aquila tirolese. La testa ha un portamento
fiero ed ? volta orizzontalmente a sinistra. Le ali sono aperte in maniera
fiera e con le penne eseguite accuratamente. La coda ? spiegata e nelle zampe
risaltano gli artigli. anche in questo caso le fasce delle ali sono in rilievo.
La leggenda ? invece molto gradevole e di facile lettura.
I quattrini, al contrario,
presentano numerose variet?, dimostrando ancora una volta come questo tipo di
monete stesse prendendo sempre pi? piede. Alcuni di questi presentano il nome
di Alberto su entrambi i lati, altre invece, hanno su tutti e due i lati la
scritta COMES (o CONES) TIROL.
Come contenuto d?argento
questo tipo di monete risulta assai scadente (circa 240 per mille) e
caratterizzato da un conio piuttosto leggero, tutte caratteristiche che non
hanno permesso a questi esemplari di arrivarci in condizioni ottimali, anche se
ne sono stati recuperati diversi pezzi.
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024
Merano Vierer 1386
? 1395 Alberto
III Diametro:
14,00 mm Peso:
0,78 gr (Collezione
privata) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
024 |
Vierer 1386 ? 1395 |
Fronte |
Croce con 4 rose |
ALBERTUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
ALBERTUS |
Nel 1395 anche Alberto
veniva a mancare, lasciando cos? il governo al legittimo erede di Leopoldo III,
il figlio di quest?ultimo Guglielmo.
6) Leopoldo IV (1395 ? 1406) |
Come detto il 29 agosto
1395, essendo venuto a mancare Alberto III, il governo del Tirolo e di tutti i
territori austriaci pass? al suo legittimo erede, il figlio maggiore di
Leopoldo III, Guglielmo.
A causa di, come diremmo
oggi, pressanti dissidi interni fomentati dalla potente nobilt? locale,
Guglielmo si trov? in grosse difficolt? nell?amministrare un cos? vasto
territorio con poca esperienza di governo. Oltre a ci?, istanze separatiste
crescevano in tutto il Paese alimentando un malcontento che poteva essere molto
pericoloso.
La soluzione che il nuovo
amministratore trov?, fu quella di dar vita ad una nuova divisione del potere
interna alla famiglia, che culmin?, nel marzo del 1396, con la cessione
dell?amministrazione del Tirolo e degli altri territori occidentali al fratello
Leopoldo IV.
Il nuovo governatore
cominci? subito a coniare monete a suo nome in gran numero, tanto che molti
esemplari di Kreuzer sono giunti sino a noi.
Il ripostiglio di Lana, di
cui abbiamo gi? trattato in precedenza e che ? per noi fonte privilegiata di
informazioni, ci ha consegnato numerose monete, che dopo un?attenta analisi
potremmo suddividere in due gruppi.
Il primo gruppo ?
caratterizzato da una rappresentazione dell?aquila assai simile a quella
utilizzata nei kreuzer realizzati da Alberto III, con fasce sulle ali e
realizzata in una fattura piuttosto accurata. Per quanto riguarda la leggenda,
le lettere appaiono esili e la lettera E risulta chiusa. Il contrassegno dello
zecchiere in questa primo gruppo ? la rosetta.
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025
Merano Kreuzer
gruppo I 1396
? 1405 Leopoldo
IV Diametro:
19,00 mm Peso:
1,08 gr (Collezione
privata) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
025 |
Kreuzer 1396 ? 1405 (I) |
Fronte |
Doppia croce |
LUPOLDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Per quanto rigurda ci? che
si pu? trovare nella leggenda, al dritto abbiamo LUPOLDUS e la variante
LIUPOLDUS, mentre nel rovescio possiamo leggere COMES TIROL, CONES TIROLIS e
CONES TIROL (tutte con
Poich? le caratteristiche
di questo gruppo appaiono molto simili a quelle dei Kreuzer di Alberto III,
ritengo che questo sia il pi? remoto dei due.
Il secondo gruppo di monete
si distingue per una novit? assoluta nelle monete meranesi: la presenza di una
lettera P all?interno della rappresentazione al dritto, come probabile segno
dello zecchiere.
Altre caratteristiche
distintive di questo secondo gruppo sono: il disegno dell?aquila meno
realistico delle versioni precedenti, la presenza delle fasce sulle ali, le
lettere della leggenda assai esili ed un ulteriore segno di zecca, due piccoli
scudi.
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026
Merano Kreuzer
gruppo II 1396
? 1405 Leopoldo
IV Diametro:
19,00 mm Peso:
1,12 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
026 |
Kreuzer 1396 ? 1405 (II) |
Fronte |
Doppia croce |
LUPOLDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
CONES TIROL |
Nella leggenda anche in
questo secondo gruppo troviamo il nome LUPOLDUS, mentre grazie al rovescio
possiamo stabilire ulteriori classificazioni:
E ancora, con al dritto il
nome LIUPOLDUS e l?aquila con le estremit? delle ali ricurve e al rovescio:
Il peso in questo caso
risulta essere leggermente superiore, andando da un minimo di 1,04 grammi ad un
massimo di 1,20, con una media di 1,12 grammi.
A sostegno della tesi
secondo cui queste sono le ultime monete coniate da Leopoldo IV c?? anche il
fatto che la maggioranza degli esemplari rinvenuti ? in condizioni ottimali, in
alcuni casi addirittura Fior di Conio.
Rispetto alle emissioni
dell?omonimo antenato, le monete di Leopoldo esaminate hanno una
rappresentazione dell?aquila pi? simile a quella di Alberto III, in cui nel
caso del gruppo I ? addirittura identica, segno che forse si ? usato lo stesso
conio (al rovescio) per entrambe le emissioni.
Quelle del secondo gruppo,
invece, appaiono molto simili a quelle dell?unica emissione di Kreuzer di
Federico ?dalle tasche vuote? che vedremo nel prossimo capitolo, in cui il
collo dell?aquila ? allungato in maniera assai decisa verso l?alto.
I caratteri della leggenda
sono pi? esili rispetto a quelli delle emissioni di Leopoldo III, quanto al
nome vengono utilizzati indifferentemente sia LIUPOLDUS che LUPOLDUS, mentre al
rovescio c?? una netta maggioranza dell?errata parola CONES rispetto a quella
corretta di COMES.
Il peso, infine registra un
ulteriore ribasso rispetto alle emissioni precedenti, passando dal gi? basso
1,25 sotto Margarethe Maultasch (il contratto con Petermann del 1361 prevedeva
un peso di 1,248 gr) al 1,18 di Leopoldo IV (il peso di 1,179 grammi per un
Kreuzer era infatti indicato nel contratto con lo zecchiere Friedrich der
Hauensteiner nel contratto d?appalto del 1401).
Un ultimo accenno va fatto
ad un kreuzer attribuito a Leopoldo IV sia dal CNI che da Quintilio Perini nel
libro ?Della zecca di Merano e della imitazione del tirolino in Italia?,
esemplare unico che riporta la leggenda DUX LUPOLDUS e l?aquila con la testa
volta a destra. A mio parere si tratta molto probabilmente di una
contraffazione dell?epoca.
Per quanto riguarda i
quattrini ? pi? difficile differenziare le emissioni dei due Leopoldo, spesso
si trovano monete con il nome del sovrano su entrambe le facce, segno che il
controllo sulle emissioni di queste monete correnti era meno stretto.
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027
Merano Vierer 1396
? 1405 Leopoldo
IV Diametro:
16,00 mm Peso:
0,41 gr |
|
028
Merano Vierer 1396
? 1405 Leopoldo
IV Diametro:
15,00 Peso:
0,42 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
027 |
Vierer 1396 ? 1405 |
Fronte |
Croce e 4 rose |
LUPOLDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
|
028 |
Vierer 1396 - 1405 |
Fronte |
Croce e 4 rose |
LUPOLDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
CONES TIROL |
Pian piano per? Leopoldo si
accorse di preferire comunque esercitare il suo potere sull?Austria Inferiore e
per questo nel 1406 lasci? il governo del Tirolo all?irruente fratello
Federico.
7) Federico IV ?dalle tasche vuote? (1406 ? 1439) |
Il governo del Tirolo, come
detto, venne nel 1406 assunto da Federico IV, un giovane principe gi? noto per
il suo fare imperoso presso la maggior parte delle case reali europee. Appena
salito al potere, Federico prese una decisione che ebbe conseguenze
incalcolabili per le sorti di Merano e della sua zecca: trasfer? la sua residenza
e la sede del governo da Castel Tirolo a Innsbruck, e la citt? del Passirio
smise in pratica di essere la capitale del Tirolo.
I motivi di tale scelta
possono probabilmente essere ricondotti al fatto che Merano si trovava fuori
dalle principali vie di comunicazione e che logisticamente era troppo esposta
al pericolo di incursioni da parte degli svizzeri.
Fu cos? che improvvisamente
la zecca rimase di fatto staccata dalla corte.
Nel 1407 l?appalto della
zecca venne affidato all?orafo Albrecht e nelle disposizioni fu stabilita
un?ulteriore riduzione del peso del Kreuzer. Federico, infatti, doveva aver
intuito subito che se non avesse ridotto il titolo, i kreuzer meranesi ancora
relativamente buoni, sarebbero stati incettati all?estero, mentre il Titolo sarebbe
stato invaso dalle scadenti monete degli altri territori austriaci e della
Baviera. Il nuovo contratto dunque prevedeva che un Kreuzer dovesse pesare al
massimo
Tre furono i tipi di
quattrini emessi sotto Federico IV:
|
029
Merano Vierer
(Tipo I) 1406
- 1439 Federico
IV Diametro:
14,00 mm Peso:
0,62 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
029 |
Vierer (Tipo I) |
Fronte |
Croce con 4 rose |
FRIEDERICUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Questo tipo di quattrini ?
probabilmente il pi? vecchio, perch? il dritto con la croce e le quattro
rosette aveva una lunga tradizione nella zecca meranese. L?aquila, poi, ?
rappresentata con il collo molto lungo, come nelle monete di Leopoldo IV. Gli
esemplari meglio conservati hanno poi un peso maggiore dei tre tipi, di
|
030
Merano Vierer
(Tipo II) Federico
IV Diametro:
14,00 mm Peso:
0,61 gr |
|
031
Merano Vierer
(Tipo II) Federico
IV Diametro:
15,00 mm Peso:
0,61 gr (Variante
rispetto alla figura 028) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
030 |
Vierer (Tipo II) |
Fronte |
Stemma austriaco |
DVX FRIDRICVS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
|
031 |
Vierer (Tipo II) ?
variante |
Fronte |
Stemma austriaco |
DV FRIDRRICVS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Di questo secondo tipo di
quattrini abbiamo diverse varianti, soprattutto nel disegno dell?aquila, tanto
che il CNI ne identifica addirittura 36. ? anche il tipo pi? diffuso e
frequente nei ritrovamenti.
|
032
Merano Vierer
(Tipo III) 1406
- 1439 Federico
IV Diametro:
14,00 mm Peso:
0,62 gr (Collezione
privata) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
032 |
Vierer (Tipo III) |
Fronte |
Grossa F gotica |
DVX FRIDRICVS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Quest?ultimo tipo ? molto
raro e probabilmente l?ultimo emesso. Tale supposizione ? avvallata dal fatto
che per la prima volta appare la lettera iniziale del nome del sovrano,
innovazione che poi sar? seguita nei quattrini del figlio di Federico,
Sigismondo.
Federico IV ? ricordato
soprattutto per il fatto che le sue monete erano piuttosto scadenti e per
l?inizio della decadenza della zecca meranese. Ma la sua storia ? comunque
molto interessante e merita almeno un breve accenno, anche perch? potrebbe
spiegare almeno in parte la scarsa qualit? delle sue monete.
Durante il Concilio del
1410, Federico aveva, infatti, aiutato a fuggire da Costanza il papa Giovanni
XXIII? (Baldassarre Costa), che nella stessa occasione era stato dichiarato
illegittimo al soglio di Pietro (per questo il XXIII? Giovanni fu poi cinque
secoli dopo Papa Angelo Roncalli). Per questa fuga, Federico venne dichiarato
proscritto e messo al bando dall?Impero e decaduto da tutti i suoi possedimenti
(da qui l?appellativo ?dalle tasche vuote? o ?leeren Taschen?).
Re Sigismondo della casa di
Lussemburgo, cui facevano gola le terre e le ricchezze del Tirolo, fece
imprigionare Federico con l?intento di sostituirsi a lui nel governo del
Tirolo.
Ma Sigismondo aveva fatto i
conti senza la potente nobilt? locale che chiese aiuto a Ernesto detto ?il
ferreo?, fratello di Federico, che in realt? desideroso anch?egli di
sostituirsi a Federico. In tutta questa caotica situazione di lotte di potere
riusc? per? ad avere la meglio proprio il legittimo sovrano, aiutato in questo
dalla fedelt? dei contadini e dei borghesi tirolesi che si schierarono compatti
dalla sua parte.
Nel 1418 il duca Federico
IV fu liberato dal bando e nel 1427 riusc? finalmente a debellare le ultime
sacche di resistenza dei nobili che gli erano rimasti contrari.
Questa complessa situazione
lasci? ripercussioni anche sulla situazione monetaria, tanto che i kreuzer
vennero ulteriormente peggiorati portando il loro peso da
033 |
Kreuzer |
Fronte |
Doppia croce |
FRIDRICVS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Lo stile dell?aquila e
della leggenda fanno pensare ad una coniazione avvenuta all?inizio del governo
di Federico. In alto tra i bracci della croce appare, infatti, un piccolo
triangolino (
Ad onor del vero bisogna
ammettere che in tutta l?area degli Asburgo e della Baviera il valore delle
monete era regredito, al punto che per effettuare pagamenti ingenti oramai si
utilizzavano fiorini e ducati d?oro stranieri.
La colpa di tutta questa
decadenza monetaria venne data a Federico, il quale a dispetto del nome ?dalle
tasche vuote? e dal fatto che continuasse a deprezzare il denaro, ogni
qualvolta si trovasse davanti ad una qualche difficolt?, lasci? al figlio
Sigismondo un vero e proprio tesoro che oltre a gioielli e pietre preziose
conteneva 23 quintali e mezzo d?argento non monetato e in oro 14.500 ducati e
54.500 fiorini di Colonia in contanti.
Nel 1439 Federico mor?,
lasciando il potere al giovanissimo figlio Sigismondo.
8) Sigismondo ?il ricco? (1439 ? 1477) |
Dopo la morte di Federico,
nel 1439, la tutela del figlio minore Sigismondo venne assunta dall?imperatore
Federico III. Secondo quanto pattuito, il tutore avrebbe dovuto conservare il
patrimonio di famiglia e rimettere l?ingente tesoro di Federico a disposizione
del giovane entro 4 anni.
Eppure Sigismondo non vide
mai pi? ci? che gli sarebbe spettato, ed anzi per liberarsi dalla tutela
imperiale dovette addirittura promettere di versare 30.000 ducati subito e ogni
anno altri 2000 marchi in argento al tutore e 2000 fiorini renani d?oro al di
lui fratello Albrecht.
Dopo sette lunghi anni,
terminata la tutela il duca Sigismondo pot? finalmente assumere il controllo
del Tirolo e della zecca della citt? del Passirio.
Obiettivo primario fu il
rilancio della disatrata economia tirolese. Per fare questo Sigismondo ide? una
riforma economica che, aiutato dalle ingenti quantit? di argento che venivano
estratte dalle miniere di Schwaz, avrebbe riportato la moneta tirolese agli
antichi splendori. La radicale riforma che attu? nonappena salito al potere si
pu? facilmente riassumere nei seguenti punti:
?
Aumento nel numero dei Kreuzer coniati, con un titolo
d?argento meno alto (750 millesimi), anche se di peso leggermente superiore a
quelli coniati da Federico (
?
I quattrini di Federico vennero svalutati. Per un kreuzer
di Sigismondo ci volevano ora sette quattrini di Federico (contro i cinque
dello stesso Sigismondo).
?
A partire dal 1450 l?appalto della zecca fu gestito
direttamente dal duca e non pi? da zecchieri che in molti casi avevano curato
assai pi? i propri interessi, che quelli della contea.
Questa riforma aveva come
scopo quello di rilanciare una moneta che pareva aver ormai imboccato
un?irreversibile strada verso il declino. In breve tempo il Kreuzer ebbe uno
scatto d?orgoglio e riprese ad essere una valuta apprezzata e ricercata tanto
che per qualche anno pot? persino recuperare il suo valore nel cambio con le
altre divise.
Nella tabella che segue
possiamo vedere le fluttuazioni del cambio tra kreuzer e fiorini renani:
Anno |
Kreuzer |
Fiorino |
1436 |
54 |
1 |
1448 |
37 |
1 |
1473 |
60 |
1 |
Come si pu? notare questo
recupero fu solo un breve fuoco di paglia; gi? nel 1473 la situazione era
tornata in declino. Ormai per gli acquisti pi? importanti venivano utilizzate
monete in oro, anche perch? la grande quantit? di argento estratto negli ultimi
anni (non solo in Tirolo, ma anche in Sassonia e Boemia) ne avevano diminuito
fortemente il potere d?acquisto.
Cos?, nel 1473 vengono
emanate da Sigismondo ed accettate dagli zecchieri nuove direttive sul peso
delle monete tirolesi, che ci danno per la prima volta informazioni precise
sulle loro caratteristiche:
|
Titolo |
peso |
di cui in argento |
Kreuzer |
480/500 millesimi |
1,05 |
0,52 gr |
Quattrini |
187,5 millesimi |
0,53 |
0,09994 gr |
Queste disposizioni (e le
relative indicazioni) restarono in vigore almeno fino a met? del regno di
Massimiliano I (1493-1519). Conseguenza di tali disposizioni furono un
ulteriore calo del potere d?acquisto delle monete in argento, tanto che si
dispose un netto calo nel numero dei quattrini coniati, anche se le
caratteristiche di queste monete erano rimaste all?incirca le stesse nell?arco
di tutto il regno di Sigismondo. Allo stesso tempo, aument? per? in maniera
sensibile il numero dei kreuzer in circolazione, probabilmente perch? comunque
di valore pi? alto.
Venendo alla descrizione
delle monete, quattro sono i tipi di quattrini coniati sotto Sigismondo:
|
034
Merano Vierer
(tipo I) 1446
? 1477 Sigismondo Diametro:
14,00 mm Peso:
0,52 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
034 |
Vierer (Tipo I) |
Fronte |
Croce con 4 rose |
SIGISMUNDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Questa moneta ? molto rara
e la parte interessante ? proprio il dritto, molto simile a quello delle monete
del tipo I, ma senza le rosette che per anni hanno caratterizzato i quattrini
meranesi.
|
035
Merano Vierer
(tipo II) 1446
? 1477 Sigismondo Diametro:
14,00 mm Peso:
0,52 gr (Collezione
privata) |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
035 |
Vierer (Tipo II) |
Fronte |
Croce con DUX e scudetto |
SIGISMUNDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Questa tipologia di monete
pu? essere considerata di transizione ed ? sicuramente il terzo tipo coniato.
Al dritto al presenza della lettera iniziale del nome del duca crea un legame
con il quattrino di Federico, che abbiamo esaminato pi? sopra. Ma ? il rovescio
quello che determina una svolta nella monetazione di Sigismondo. L?aquila
tirolese si trova in alcuni esemplari senza corona sul capo (presumibilmente le
prime coniate), mentre in altre appare la corona, che si trover? poi su quelle
del quarto tipo. Confrontando stemmi, sigilli ed altri segni araldici
dell?epoca si pu? presumere che la produzione di questa variante sia iniziata
tra il 1459 ed il 1460.
|
036
Merano Vierer
(tipo III) 1460
? 1477 Sigismondo Diametro:
15,00 mm Peso:
0,52 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
036 |
Vierer (Tipo III) |
Fronte |
S avvolta su croce |
SIGISMUNDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Questo tipo di quattrino ?
l?ultimo della serie ed ? stato poi coniato ad Hall a partire dal 1478. Il CNI ne
indica tre varianti.
|
037
Merano Vierer
(tipo IV) 1460
? 1477 Sigismondo Diametro:
15,00 mm Peso:
0,51 gr |
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
037 |
Vierer (Tipo IV) |
Fronte |
Scudo austrico? |
SIGISMUNDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Per quanto riguarda,
invece, i kreuzer, in quelli a nome di Sigismondo l?aquila appare sempre
coronata ed il disegno si distingue per l?esecuzione precisa ed accurata in
pieno stile gotico. Gli incisori di queste monete furono due orafi: dal 1450 al
1472 Konrad Michelfelder e dopo il 1472 il meranese Wolfgang Peck.
Come detto, di kreuzer di
Sigismondo ne vennero coniati enormi quantit?. Basti pensare che nel 1469
furono coniati 9.094.000 pezzi e nel 1471 altri 8.976.000. Una quantit? davvero
impressionante e che spiega sia il soprannome affibbiato a Sigismondo (il
?ricco?), sia il fatto che ne siano stati ritrovati moltissimi esemplari anche
in ripostigli in Paesi vicini in cui circolavano divise differenti.
In questa notevole quantit?
di kreuzer ne sono state registrate 46 varianti, anche se manca tutt?ora uno
studio approfondito dei contrassegni di zecca. Interessante sarebbe anche
capire quali kreuzer sono stati coniati a Merano e quali poi ad Hall in Tirol.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
038 |
Kreuzer |
Fronte |
Doppia croce |
SIGISMUNDUS |
|
Retro |
Aquila tirolese |
COMES TIROL |
Secondo Karl M?ser e Fritz
Dworschak ne ?Die groβe Mϋnzereform?
i kreuzer coniati ad Hall si riconoscerebbero dall?incisione pi? fine del
conio, dalle punte biforcute della corona sulla testa dell?aquila e,
soprattutto, dalle penne maestre del rapace che tendono ad ingrossarsi ed a
piegarsi verso l?esterno. I contrassegni usati ad Hall sarebbero stati una
rosetta a 5 lobi tra due puntini, una stella a sei punte e una rosetta a cinque
lobi con lasanga. Il primo tipo di contrassegno per? sembrerebbe essere
presente anche sulle monete coniate a Merano.
? insomma uno studio ancora
tutto da approfondire e non ? detto che ci? che ho riportato sino ad ora, possa
essere in un prossimo futuro smentito.
|
038
Merano Kreuzer 1446
? 1477 Sigismondo Diametro:
18,00 mm Peso:
1,05 gr |
|
A09
Hall in Tirol Kreuzer 1477
? 1490 Sigismondo Diametro:
19,00 mm Peso:
1,06 gr |
Nonostante Sigismondo
avesse pi? volte manifestato la volont? di trasferire la zecca pi? vicino alla
corte, nel 1477 la zecca cominci? la produzione di quella che sarebbe potuta
essere la moneta pi? prestigiosa e di valore del Tirolo: il fiorino tirolese.
Sebbene il Tirolo fosse
povero d?oro, infatti, la coniazione di una simile moneta era comunque un segno
di prestigio cui non si poteva facilmente rinunciare.
Tra l?agosto e l?ottobre
del 1477 vennero coniati cos? 169 fiorini di prova, dei quali purtroppo non ci
? rimasto neppure un esemplare. Qualche mese pi? tardi, essi vennero, infatti,
fusi ad Hall forse perch? sulla leggenda, accanto al nome di Sigismondo non
appariva il titolo di Arciduca che gli era stato conferito l?8 dicembre 1477.
Nr. |
Denominazione |
Verso |
Rappresentazione |
Leggenda |
039 |
Fiorino |
Fronte |
Ritratto di Sigismondo |
SIGISMUNDUS DUX AUSTRIE |
|
Retro |
Aquila coronata |
|
L?avventura dei fiorini
termin? purtroppo qui, ma sotto Sigismondo il ricco si coniarono altre monete
che avrebbe fatto storia.
|
A10
Hall in Tirol Sigismondo Pfundner 1482 Diametro:
27,00 mm Peso:
12,71 grammi (Collezione
privata) |
|
A11
Hall in Tirol Sigismondo Tallero
(Guldiner) 1486 Diametro:
41,40 mm Peso:
31,74 grammi (Collezione
privata) |
La necessit? di avere
monete pi? pesanti (e quindi di maggior valore) del kreuzer, l?abbondanza di
argento a disposizione e, al contempo, la mancanza d?oro avevano portato
Sigismondo a creare monete maggiori ed inedite nel panorama europeo.
Nel 1482 nascono i Pfundner
(corrispondenti a circa 50 denari) che portano il primo ritratto di principe su
una moneta tedesca, e poi dal 1486 vengono emessi i primi Talleri (anche se il
loro nome Guldiner ? quello corretto, poich? Tallero verr? introdotto qualche
anno pi? tardi).
I primi talleri dell?area
tirolese a circolare, vennero dunque coniati ad Hall nel 1486, con le medesime
caratteristiche delle prove meranesi del fiorino, ad eccezione della laeggenda
riportata sul dritto (SIGISMUNDUS ARCHIDUX AUSTRIE) e, ovviamente, del metallo.
Tornando alla zecca
meranese, l?anno cruciale fu il 1477 nel dicembre del quale la zecca, i suoi
materiali e tutto il personale vennero trasferiti nella valle del fiume Inn, ad
Hall, un paese a pochi chilometri dalla citt? di Innsbruck.
La zecca del Sudtirolo era
rimasta in funzione per pi? di 200 anni acquistando via via maggior importanza,
attraversando momenti di declino ad altri di insperato successo.
A nulla valsero le proteste
veementi (compresa pure una breve insurrezione) dei cittadini sudtirolesi. Di
l? a qualche mese tutte le monete tirolesi vennero coniate nella citt?
austriaca, proseguendo comunque sul cammino indicato dalla zecca della citt? del
Passirio.
Andrea Pernici