LA CRONOLOGIA DELLE PRIME EMISSIONI ROMANE REPUBBLICANE



Le teorie degli studiosi  

La datazione delle prime emissioni di Roma ? stata oggetto di vivacissimi dibattiti negli ultimi due secoli di studi e si pu? affermare che nonostante tutto l?impegno profuso la questione sia ancora aperta. Una corretta datazione di ogni emissione sarebbe auspicabile non solo per la descrizione della singola moneta ma anche per il peso che le monete hanno nella datazione di sepolture e siti archeologici nei quali vengono ritrovate.L?incertezza della loro datazione si ripercuote infatti anche in ambiti diversi dalla numismatica.

Il dato di partenza ? un noto passo di Plinio nel quale lo studioso comasco ripercorre per sommi capi la storia della monetazione romana, all?interno di una discussione moraleggiante sui metalli preziosi, ritenuti responsabili dell?avidit? dell?uomo (auri sacra fames). Ecco un sunto dei punti pi? significativi del passo di Plinio:


 

Proximum scelus fuit eius, qui primus ex auro denarium signavit, quod et ipsum latet auctore incerto. populus Romanus ne argento quidem signato ante Phyrrhum regem devictum usus est?

?Servius rex primus signavit aes. antea rudi usos Romae Timaeus tradit. signatum est nota pecudum, unde et pecunia appellata.

Argentum signatum anno urbis CCCCLXXXV, Q. Ogulnio C. Fabio cos., quinque annis ante primum Punicum bellum. et placuit denarium pro X libris aeris valere, quinarium pro V, sestertium pro dupondio ac semisse.

Naturalis Historia XXXIII, XIII



Il crimine successivo fu di colui che per primo coni? moneta d?oro, anche questo crimine ? rimasto occulto perch? ne ? incerto l?autore. Il popolo romano non si serv? dell?argento monetato prima della sconfitta del Re Pirro?

   ?Il re Servio Tullio per primo impresse il rame. Prima, come racconta Timeo, era in uso il rame grezzo (aes rude). Il sigillo impresso rappresentava una pecora, ecco perch? la moneta venne chiamata pecunia.

L?argento fu coniato come moneta nell?anno 485 ab urbe c?ndita (cio? il 286 aC) sotto il consolato di Q Ogulnio e C Fabio, cinque anni prima della prima guerra punica. E si stabil? che un denario valesse dieci libbre di bronzo, il quinario cinque, il sesterzio un dupondio e un semisse (NB: 1 libbra = 1 asse).



 

Seguendo il passo di Plinio nell?ottocento diversi studiosi misero a punto un quadro teorico noto come ?teoria tradizionale?. Riportiamo qui in modo sintetico la tesi proposta da Haberlin (1905), riassuntiva dell?impostazione ottocentesca:

- 338-335 serie fusa librale della prora e didrammi romano-campani a leggenda ROMANO, collegati alla vittoria navale ad Anzio.

- 312 serie fusa della ruota collegata con la costruzione della via Appia. 

- 268-269  emissione del denario e riduzione sestantale dell?asse in accordo con Plinio

- 217 ritariffazione del denario a 16 assi e riduzione onciale dell?asse.



Questa teoria risulta aderente ad alcuni fatti storici significativi e si adatta ad una interpretazione letterale del passo di Plinio. Gi? Grueber nel 1910 per? pose molti distinguo e ordin? in modo pi? articolato le emissioni all?interno dello schema tradizionale:

- 335 312 didrammi a leggenda ROMANO

- 312-290 didrammi a leggenda ROMA

- 290-240 oro del giuramento, altri didrammi  e serie semilibrale

- 216-211 quadrigato (Bifronte / Giove in quadriga)

- 269-268 emissione del denario e riduzione sestantale dell?asse



Questo quadro apparentemente inappuntabile venne sconvolto da Mattingly che  a partire dagli anni ?20 del secolo scorso propose una ricostruzione teorica profondamente diversa, detta ?ribassista?:

- inizio delle emissioni ?romano-campane? a leggenda ROMANO al 269, riferendo quindi il passo di Plinio al didramma invece che al denario. Contemporanea comparsa delle prime serie fuse in bronzo.

- 235 didrammi a leggenda ROMA

- 220 serie fusa della prora, il quadrigato e vittoriato

- 217-209 oro del giuramento

- 187 emissione del denario

- ritariffazione del denario a 16 assi nel periodo dei Gracchi.


Rara emisione aurea emessa nel corso della II guerra punica: Giano imberbe / scena di giuramento. Mezzo statere.

Rara emissione aurea repubblicana con segno di valore LX assi: Marte in elmo corinzio / aquila su fulmine. Forse databile al 211 aC 



Queste rivoluzionarie teorie trovarono subito molti seguaci, in particolare Sydenham, mentre il mondo accademico pi? tradizionale accusava il colpo. La divisione degli studiosi venne superata grazie ad una scoperta archeologica. A Morgantina negli anni ?70 fu scoperto un tesoretto contenente denari anonimi, vittoriati e quinari anonimi in un contesto sicuramente databile al 211-213 aC. Questa scoperta metteva in un angolo le teorie di Mattingly, ma non riabilitava ancora la teoria tradizionale. Ci? permetteva a Crawford di proporre un?ampia sintesi di tutte le emissioni repubblicane compiendo un?opera di mediazione tra le due teorie. Il fondamentale lavoro di Crawford ? tuttora basilare per lo studio della monetazione repubblicana. La sua ricostruzione ? cos? riassumibile per sommi capi:

- 326 prima emissione in bronzo a caratteri greci ROMAION  attribuita a Neapolis

- 312 serie fusa della ruota e didramma Marte/ protrome equina attribuita a Metaponto

- 300 serie fusa Minerva / toro in bronzo

- 280-276 didrammi a leggenda ROMANO, prodotti probabilmente a  Metaponto  per conto dei romani.  Serie fusa Giano imberbe / Mercurio

- serie fusa apollo / Apollo immediatamente dopo la guerra con Pirro

- 269  didramma  Ercole/Lupa  leggenda ROMANO, per? emessi a Roma, questo giustificherebbe lo sfuocato ricordo di Plinio, cui comunque viene attribuita la confusione tra denario e didramma.

- La serie fusa della ruota viene attribuita al periodo della prima guerra punica

- 240-230 didrammi a leggenda ROMA

- 225-211 il quadrigato, l?oro del giuramento. In questo periodo viene inserita, un po? a forza, la serie fusa della prora. Tra il 225 e il 211 Crawford colloca in rapidissima sequenza le svalutazioni del bronzo fuso fino a quella sestantale, sintomo del tracollo finanziario di Roma di fronte all?invasione cartaginese dell?Italia.

- Infine nel 211 l?emissione del denario, nella data pi? a ridosso possibile con il ritrovamento di Morgantina in ragione dell?eccellente stato di conservazione delle monete del tesoretto. Contemporanea alla rivoluzionaria emissione del denario la svalutazione sestantale del bronzo.

- Tra il 211 e il 208 le emissioni anonime coniate in zecche itineranti caratterizzate da simboli o lettere.



La sintesi di Crawford ? attualmente la teoria pi? seguita, anche se da parte di molti studiosi italiani si tende a tornare a datazioni pi? ?alte? per il denario (Belloni, Catalli 2002). Il ritrovamento di Morgantina infatti ? pi? una conferma della cronologia alta del denario secondo il passo di Plinio che non di quella mediana, anche in considerazione dei tempi di circolazione delle monete nell?antichit? che rendono improbabile una rapida diffusione di monete straniere in territori cos? lontani.

Asse di riduzione sestantale Giano barbuto / prora navis, peso 40 gr. 




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