Abbiamo già fatto notare che l’araldica ecclesiastica inglese è in più punti differente da quelle degli altri Paesi Europei di cui ci occupiamo in questo nostro manuale. Questo per ragioni essenzialmente storiche.
Già nel 1307 il re Edoardo I emanò lo statutum de apportiis religiosorum, con cui obbligava ogni singola casa religiosa a dotarsi di un proprio stemma, con la precisazione che ogni documento che non fosse dotato del sigillo recante lo stemma della casa (abbazia, monastero...) che lo emanava doveva essere considerato nullo.
Da quando nel XVI secolo il Re d’Inghilterra Enrico VIII si staccò da Roma, proclamandosi capo della Chiesa Anglicana, le norme in uso all’epoca per l’araldica ecclesiastica sono rimaste pressoché identiche; le Diocesi, inoltre, non furono soppresse.
Le armi ĦużufficialiĦ/uż di un Vescovo non appartengono né a lui personalmente né alla sua dignità: gli sono conferite in quanto membro di un’entità inserita nello Stato, proprio come una Provincia o un Comune presso di noi. È anche per questo motivo che la Corona non riconosce d’ufficio gli stemmi concessi dalla Santa Sede alle Diocesi Cattoliche inglesi: il Vescovo deve farne richiesta ufficialmente al College of Arms competente. Di solito non ci sono problemi per registrare simili stemmi, né per quanto riguarda lo scudo né per i galeri prelatizi che li timbrano: quest’ultimo è -- se vogliamo -- un po’ strano, in quanto le norme araldiche della chiesa anglicana non li prevedono, né sono previsti dall’araldica “normale” inglese. È un po’ come se richiedessimo di fare uso, sul nostro stemma, di un colbacco o di un copricapo da pellerossa...
Quando un Vescovo anglicano diventa titolare di una specifica Diocesi, egli modifica nel modo seguente il proprio scudo: divide lo scudo in palo, alla destra araldica dispone le armi della sede di cui è titolare e nella parte sinistra quelle sue personali. Riportiamo in fig.4.5.4.a un esempio, desunto dal Parker. Si veda anche Vocabolario Araldico (parte 10), alla voce bordura.
Figura 28.1: | Stemma di Chicheley, Vescovo di Canterbury dal 1414 al 1443. A destra, in campo azzurro, sono le armi della sede di Canterbury. Nonostante l’esempio risalga al XV secolo, ancora oggi per l’araldica ecclesiastica anglicana ci si comporta così. |
Mi sembra un sistema piuttosto semplice e lineare, così lontano dalle complicazioni di quello Tedesco!
A questo punto ci siamo posti una domanda un po’ curiosa, che trae la sua origine da queste tre considerazioni:
Come si conciliano fra di loro queste considerazioni? Le donne-vescovo anglicane portano lo scudo o la losanga?
Ho girato la domanda direttamente al College of Arms di Londra, l’analogo della nostra ex Consulta Araldica, che si occupa delle questioni araldiche inglesi fin dal 1483 ricevendo questa sollecita risposta, che riporto sia in lingua inglese sia in traduzione italiana.
There has not yet been a woman bishop in this country and the question you ask has therefore not yet arisen. I suspect that if one were to be appointed she would show her arms on a lozenge when showing only her own arms, and on a shield when impaling the arms of her diocese. But this is merely my opinion; a ruling would no doubt be made on the matter by the Kings of Arms.Ħciteż Clive Cheesman, Rouge Dragon Pursuivant, College of Arms, Queen Victoria Street, London.Ħ/citeż.
Non ci sono state ancora donne-vescovo in questo Paese, e la domanda che pone non si è ancora presentata. Ritengo che se una ve ne sarà, dovrà disporre le proprie armi su una losanga quando mostra solo le sue insegne, e su uno scudo quando pone in palo anche quelle della diocesi. Questa, tuttavia, è solo la mia opinione: una regola in questo senso sarà senza dubbio posta dal King of Arms.
Mi sembra una interpretazione in linea con la tradizione e -- tutto sommato -- di buon senso, visto anche che lo scudo araldico ha perso -- col tempo -- la sua connotazione di arma.
Figura 28.2: | Stemma di un Principe-Vescovo di Durham. Si notino la spada e la corona. |
Per tornare all’uso delle insegne proprie dei Vescovi e Arcivescovi anglicani, annotiamo che in Inghilterra queste dignità devono inserire dietro gli scudi ĦużdueĦ/uż croci astili poste in decusse. Questo avviene solo in questo Paese, negli altri essendo presente solo una delle croci astili. L’unico Vescovo anglicano a non portare due croci in decusse era il Principe-Vescovo di Durham, il quale sostituiva una delle croci con una spada, segno del potere temporale esercitato (dal 1071 al 1836) nel Palatinato di Durham . Inoltre era l’unico Vescovo a portare una Mitria accollata da una Corona, per lo stesso motivo (cfr. fig.4.5.4.b).
Un ecclesiastico anglicano può fare uso di Corone, Motti, Cimieri...per trasmetterli alla discendenza: non dimentichiamoci che nella Chiesa Anglicana un ecclesiastico può avere moglie e figli. Parliamo, naturalmente, di concessioni avvenute sul suo stemma personale, non su quello indicante la dignità ricoperta.