41.1 Regole di blasonatura
- Per primo si indica lo smalto del campo preceduto dalla particella “di”:
se non vi sono figure si dirà “pieno”: es. di rosso pieno.
- Se vi è una figura, si indicherà con il suo smalto dopo il campo;
se vi sono diverse figure, si indicheranno in ordine di importanza,
privilegiando di norma quella centrale, o la più grande, o la più
alta, tenendo conto degli elementi storici originari. Il quarto franco, il
cantone, la cinta, la campagna, la bordura e il capo, vanno blasonati
nell’ordine dopo le altre figure.
- Lo scudo interamente coperto di pezze o smalti alternati si blasona come
segue nominando per primo lo smalto:
- nel palato, del primo pezzo a destra;
- nel fasciato, del pezzo superiore;
- nel bandato, del pezzo a sinistra del capo;
- nello sbarrato, del primo pezzo a destra del capo;
- nello scaglionato, del primo pezzo superiore;
- nello scaccato, del primo pezzo a destra del capo;
- nel grembiato, del pezzo più vicino al fianco destro e alla linea
del capo;
- nei punti equipollenti, del primo punto a destra in alto;
- nel losangato o fusato, del pezzo superiore a destra;
- nel triangolato, dei triangoli col vertice volto verso il capo;
- Se lo scudo è suddiviso in partizioni, indicate qui con numeri romani
capitali, queste vanno blasonate ognuna da sola, incominciando dall’alto o
dalla destra.
- I partiti, trinciati, tagliati, possono essere blasonati in tre modi (così
come gli altri):
- di I, partito di II
- partito di I e di II
- partito: nel primo di I, nel secondo di II (questo è preferibile
se le pezze sono cariche di figure)
- Se lo scudo è addestrato o sinistrato si dice:
- Di I addestrato [sinistrato] di II
- Lo scudo va blasonato come segue:
- Di I addestrato [sinistrato] di II
- Troncato semipartito: troncato di I, semipartito di II e di III
- Semipartito troncato: semipartito di I e II, troncato di III
- Partito semitroncato: partito di I, e semitroncato di II e di
III
- Semitroncato partito: semitroncato di I e di II partito di III
- Gli interzati si dicono: in palo, in fascia, in banda, in sbarra, di I, di II,
e di III
- Gli inquartati di blasonano:
- Se tutti diversi: inquartato: nel 1° di I; nel 2° di II; nel 3° di
III; e nel 4° di IV;
- Se uguali a due a due: inquartato: nel 1° e 4° di I; nel 2° e 3°
di II;
- Gli inquartati si blasonano da destra a sinistra e dall’alto in
basso; se in decusse alto e basso, destro e sinistro; gli interzati
e inquartati possono essere a loro volta interzati o inquartati
e allora vengono blasonati singolarmente come i primi;
- Se il numero delle sezioni dello scudo è superiore a 4 si contano le linee
che le hanno formate, e si ha così per esempio un partito di 2 e
troncato di 2 (9 sezioni), o un partito di 2 e troncato di 1 (6 sezioni).
La blasonatura si effettua partendo dall’angolo superiore destro dello
scudo e procedendo orizzontalmente.
- Le figure si blasonano dopo il campo, facendo uso degli attributi
araldici (cfr. Parte 10 ). Si fanno precedere della preposizione “a”. Gli
smalti vengono preceduti dalla preposizione “di”. Es.: D’argento al
leone di nero. Se una figura carica una pezza, si blasonerà dopo
questa: ad es. D’argento al palo di rosso caricato da tre tortelli del
primo.
- Blasonatura degli ornamenti: non vi sono regole precise, ma di norma lo
scudo è “timbrato” da elmo o corona, “sostenuto” da sostegni o tenenti,
“accollato” dalle decorazioni o dall’aquila, “circondato” dal manto o
padiglione. Il motto viene sempre indicato per ultimo.
- Occorre evitare troppe ripetizioni dello stesso smalto, usando il termine: del
campo, dello stesso, del primo, del secondo ecc.
- Per le armi di famiglie sovrane o famose si usa indicarne solo lo Stato o la
famiglia: di Francia, d’Angiò, dell’Impero...;
- Se l’arma presenta varianti o si può blasonare in modi diversi si si faccia
uso dell’avverbio “alias”
- Se si ignorano gli smalti o le figure si usa ...?...