Dado. Piccolo cubo, se ha i punti di smalto diverso, si dice: marcato di (n) punti di ... Daino. Ungulato, solitamente corrente e senza corna.
Dardo. Normalmente alto in palo, pure cadente, incoccato...
Decapitato. Senza testa; con la testa mozzata.
Decussato. Disposto in decusse.
Decusse. Pezza derivata dall’unione di una banda e una sbarra, che formano una X. È detta Croce di S. Andrea perché ricorda la forma dello strumento del martirio di questo santo. Il Manno, come per lo scaglione, dà una serie di nomi con cui questa pezza veniva chiamata: fra questi menziona la crocetraversa, il saltarello (quasi certamente dall’inglese saltire), croce a sghembo, alla schisa, ad iccasse (sic), quindi croce andreana, diagonale e campo angolare. Secondo lo stesso Araldista decusse in latino indica una croce foggiata ad X ed è derivata dal nome e dal valore di una moneta del valore di dieci (X in cifre romane) assi: il decussis, da decem 10 e as asse. Moltissimi dei tipi di modifiche applicabili e applicate a una croce sono applicabili anche a questa pezza. Per questo non li elencheremo tutti quanti, rimandando al lemma croce per una più esauriente trattazione. In inglese è detta saltire, mentre in francese è sautoir. L’unica diminuzione possibile è la crocetta di S. Andrea (saltorel in inglese), usata come figura.
Decusse o Croce di S. Andrea Decusse doppiomerlata Crocette di S. Andrea
Del. Del campo, del primo ecc...= dello smalto del...
Delfino. Cetaceo di solito nuotante, guizzante in palo o ricurvo; anche barbato, spasimato, tormentato, timonista. Contrariamente a quanto affermano le scienze naturali, questo mammifero in araldica è considerato un pesce, anzi gli araldisti più antichi lo consideravano il re dei pesci, così come il leone lo era delle bestie terrestri e l’aquila degli uccelli. La rappresentazione araldica di un delfino ha ben poco a che fare con l’animale vero: è visto di profilo, con il corpo ricurvo, la testa grossa e dotata di barbigli.
Dell’uno all’altro. Di figure che poste in uno scudo comunque partito, prendono alternativamente lo smalto del campo opposto.
Dell’uno nell’altro. Di figura che, attraversando una qualsiasi partizione, prende in ciascun campo lo smalto del campo opposto.
Dentato. Linea di contorno fatta a denti. Anche di animali con denti di smalto diverso, eccetto quelli difesi.
Dente. Umano, di cinghiale, di elefante...
Depresso. Abbassato.
Destrocheiro. Braccio umano movente dal fianco sinistro dello scudo. Di carnagione, vestito di..., armato di...
Diademato o Nimbato. Di figure col capo aureolato.
Diamante. Pietra preziosa sfaccettata e ombreggiata di forma quadrata, triangolare o romboidale, solitamente d’argento.
Diaprato. Smalto rabescato del proprio o di altro smalto. Si tratta più che altro di un artificio usato nel XIV secolo in Italia, Germania, Svizzera e Paesi Bassi per rompere la monotonia degli smalti. Non si dovrebbe usare, ma alcuni sono da conservare per ragioni storiche. Inoltre, secondo Pastoreau, non si dovrebbe neppure blasonare, in quanto “licenza artistica” del disegnatore.
Difeso. Del cinghiale, elefante o liocorno se hanno i denti o il corno di smalto diverso.
Diffamato. Di animale privo della coda, o di armi che hanno subito un provvedimento “punitivo”. Vedi armi diffamate.
Dignità. Arma inerente alla carica, che si porta fuori dello scudo. Ad esempio la mitra, il pastorale...
Dimandati o D’inchiesta. Arme che presentano irregolarità di blasonatura (per es. violano la regola delle tinture) e che pertanto richiedono un’indagine per accertarne la causa. Alcuni le chiamano armi false.
Diminuito o In divisa. Pezza avente larghezza minore del normale. Se fascia o banda diconsi in divisa, sbarra dicesi traversa.
Dipendenza (Armi di). Armi di Papi, Principi...unite alla propria in segno di omaggio o di gratitudine. Dette anche di padronanza.
Diramato. Albero con i rami troncati.
Divisa. Di pezza ridotta di 1/3 di spessore, normalmente della fascia, raramente della banda (v. cotissa).
Donnola. Di solito passante o rampante, spesso ha in bocca un ramoscello di ruta.
Doppiomerlato. Pezze merlate da ambo i lati, se i merli sono alternati si dicono contradoppiomerlate. Alcuni araldisti dicono contramerlato per contradoppiomerlato.
Drago. Animale chimerico con fauci aperte, lingua bifida o sputante fiamme, corpo di rettile, ali di pipistrello, artigli di leone o d’aquila, due o quattro gambe e coda talvolta terminante a freccia. Può darsi che l’idea di questo animale sia venuta ai pellegrini di Terra Santa che avevano visto dei coccodrilli.
Dragonato. Animale, di solito leone, terminante con una coda di drago. Se privo della parte posteriore del corpo, lascia vedere parte della coda.