Lambello. Trangla scorciata e munita di pendenti; questi sono ordinariamente tre e allora non si blasonano. Normalmente è posta nel capo; se di rosso e 4 pendenti racchiudenti 3 gigli d’oro e in campo d’azzurro, costituisce il capo d’Angiò. Vedi anche 2.6.
Lambrecchini. Strisce di stoffa ritagliati e pendenti dall’elmo. Vedi svolazzi e 2.3.
Lampassato. (Fr. lampassé). Usato per linguato riguardo i quadrupedi.
Lancia. Arma da punta in palo, in banda, in sbarra...
Lanciato. Del cervo corrente, o del fulmine munito di punte di lancia.
Lanterna. Normalmente accesa di smalto diverso.
Legato. Di figure avvinte di cordoni o nastri. Legata a trifoglio: dell’aquila stilizzata teutonica con le ali caricate di liste desinenti in trifoglio.
Leone. Rampante e volto a destra non si blasona. Rivolto, retroguardante se solo la testa è rivolta; se ha la testa in maestà e la coda rivolta sul dorso dicesi leopardo, se fermo o passante dicesi leopardito; anche seduto, lampassato o armato se ha la lingua o gli artigli di smalto diverso, osceno se ha i genitali di smalto diverso, diffamato se ha la coda recisa. Quasi sicuramente è una delle più antiche figure araldiche, essendo stato portato almeno fin dai tempi di Riccardo Cuor di Leone (in realtà si trattava di tre leopardi) ed è anche quella più usata fra le figure di animali. È interessante notare che, fatta eccezione per il re di Francia e l’Imperatore d’Oriente, tutti i regnanti dell’Europa Medioevale avevano almeno un leone (o un leopardo...) nel proprio scudo. Nessuno sa fornire una spiegazione di questa predilezione per il leone, tanto più che nell’Alto Medioevo (in epoca protoaraldica, quindi) l’animale preferito era l’orso. Una spiegazione non del tutto convincente può trovarsi nella simbologia dei bestiari medioevali, dove ad esso viene associata la forza, il coraggio, la generosità, ma anche la capacità di resuscitare con un soffio la prole nata morta. Più probabilmente fu l’estensivo uso iconografico del leone fatto durante i secolo XI-XII a renderlo così popolare, anche grazie ai tessuti importati dall’Oriente, così ricchi di rappresentazioni quasi araldiche di leoni. È anche possibile che questa popolarità sia legata a motivi politici, l’aquila essendo partigiana dell’Imperatore e il leone essendo sostenitore dei suoi avversari: non è raro assistere al cambiamento leone-aquila e aquila-leone in molti scudi in ragione dei mutati equilibri politici. Il leone araldico ha poco a che fare con l’animale reale, anche perché la maggior parte degli araldisti medioevali non dovevano aver mai visto dal vivo questo felino. Cfr. marino.
Leopardito. Del leone in posizione passante.
Leopardo. Leone passante con la testa in maestà e con la coda rivolta sul dorso. Se rampante dicesi illeonito. Anche sedente. Come distinguere un leone da un leopardo? Esistono leoni passanti, esistono leopardi illeoniti, esistono leoni e leopardi sedenti...: l’unico particolare che immediatamente distingue un leopardo da un leone, è la posizione in maestà della testa: Geoffrey Plantagenet (cfr. 1.4) porta sullo scudo tre leopardi. Diversi araldisti si sono chiesti: si tratta di un animale a sé stante, o piuttosto di un leone in una posizione e in un atteggiamento specifico? Questa seconda ipotesi sembra oggi la più accreditata.
Lepre. Corrente o agguppata.
Lettere. Di norma capitali romane, ma anche gotiche o all’antica.
Levato. Dell’orso ritto. Anche delle mani e delle spade alzate.
Levriere. Cane con orecchie mozze e sempre collarinato, di solito rampante.
Libro. Può essere chiuso, aperto, affibbiato.
Liocorno. Figura chimerica di animale a forma di cavallo, con un lungo corno sulla fronte, barba di capra, zoccoli di bue e coda di leone. Può essere inalberato, in difesa...
Lista. Nastro svolazzante sopra o sotto, talvolta entro lo scudo, caricato del motto o del grido di guerra.
Losanga. Figura a forma di rombo. Più losanghe che si toccano a un angolo si dicono accollate e sono in palo, in fascia, banda e sbarra a seconda del verso della diagonale maggiore. Può essere forata (se mostra il campo da un foro) oppure vuota; è detta confinante se tocca con gli angoli i fianchi dello scudo. una losanga particolarmente lunga è detta affusata.
Losangato. Di scudo o di figure interamente coperte da losanghe alternate di due smalti.
Luna. Solitamente quella piena, talvolta con volto umano, ma anche nelle sue fasi. Altrimenti si blasona crescente (v.) o mezza luna.
Lupo. Corrente, passante (con la coda pendente), se rampante è detto rapace. Per distinguerlo più agevolmente dal cane (di solito collarinato) e dalla volpe, per il lupo vengono utilizzati soprattutto il nero e l’azzurro, ma esistono anche lupi rossi come le volpi...tutto questo ingenera una certa confusione, specialmente negli scudi di piccole dimensioni, dove lupi, volpi e cani si confondono con facilità.