È il gonfalone usato dal Cardinale Camerlengo (v.4.3.3.2 ), dalla Camera Apostolica, dal Collegio Cardinalizio e dalle Basiliche. Ha forma di ombrellone semiaperto, a gheroni di rosso e d’oro, con i pendenti tagliati a vajo e di colori alternati ai precedenti, sostenuto da un’asta a forma di lancia pure d’oro. Come figura araldica appare durante il XV secolo.
Anticamente veniva usato per riparare dal sole e dalla pioggia eminenti personaggi in visita.
Era quindi presente nelle Basiliche romane, in foggia più o meno preziosa a seconda dell’importanza della Basilica, pronto per essere usato durante le visite papali.
Per questo motivo il “gonfalone” venne chiamato “basilica”.
L’art. 83 del Massimario della Consulta Araldica d’Italia afferma[va] che le famiglie che avevano dato origine a Sommi Pontefici o che ebbero il Vicariato o il Generalato della Chiesa Romana, potevano cimare il proprio scudo della Basilica, previo consenso della Santa Sede.
Vessilliferi e gonfalonieri di S.R.C. potevano usare nei propri scudi il “palo della Chiesa”, di rosso, caricato dal gonfalone papale e dalle chiave pontificie.