versione
scaricabile

LA FASE DEL DENARIO ANONIMO



INDICE (link all'argomento):


    1) Il sistema del denario

    2) La cronologia: il dibattito sulla datazione

    3) La tipologia

    4)Le prime varianti: simboli e lettere

    5) Varianti della raffigurazione di Roma sul denario

    6) Bibliografia





Coppia di conii per denario repubblicano (Accoleia)








In un momento ancora imprecisato del III secolo aC (269 secondo la teoria tradizionale, 211 secondo la teoria media), Roma attuò una svalutazione della sua moneta d?argento, il didramma.
Fu coniata una moneta d'argento del peso di 4,5 gr. Dato che la moneta valeva dieci assi, fu chiamata denario (dena = dieci) e fu contrassegnata dal segno di valore X.
Quale corollario dell?emissione del denario vi fu l?emissione di un nuovo asse svalutato, a riduzione sestantale. Il denario ebbe talmente fortuna che fu coniato per altri 500 anni e, di fatto, segnò la nascita e il declino della grandezza di Roma.  Più di ogni altro nominale il denario caratterizzò la monetazione di Roma, né il sesterzio né l?aureo ebbero lo stesso peso nella vita dei romani e nei loro commerci.
Il denario fu il dollaro dell?antichità e la spina dorsale dell?economia romana.

 

Il Sistema del Denario


Il denario si articolò in questo semplice sistema:

 Nominale

Segno di valore

valore in assi

peso

Argento

     

Denario

X

10

4,55 gr

Quinario

V

5

2,10 gr

Sesterzio

IIS

2,5

1,09 gr

Rame

     

Asse (sestantale)

I

1

54 gr

Semisse

S

0,5

27 gr

Triente

????

0,3

18 gr

Quadrante

???

0,4

13,5 gr

Sestante

??

0,6

9 gr

Oncia

?

0,12

4,5 gr

Emissioni auree furono sporadiche (oro del giuramento, oro marziale) con il segno di valore rispettivamente di 60, 40 e 20 assi.

 


Denario, segno di valore X;

 
Quinario, segno di valore V;


Sesterzio, segno di valore IIS (ovvero 2 assi e 1 semis) 

 

 



UP



La Tipologia


Denario anonimo

Al diritto del denario è raffigurata la testa di un?amazzone con elmo attico e visiera rialzata, i lineamenti austeri ed inespressivi, alle orecchie pendenti di foggia sempre diversa. Le chiome dell?amazzone che fluiscono fuori dall?elmo. Alla tempia, all?altezza del perno della visiera si stacca un?ala decorativa, allegoria d?intelligenza. Lungo la linea mediana dell?elmo campeggia un grifone da corpo crestato, di cui è ben visibile soprattutto la testa, talvolta fortemente stilizzata.. Il corpo del grifone è crestato, talvolta in modo stilizzato. Al collo dell?amazzone è spesso osservabile una collana di varia fattura. Dietro il capo il segno del valore X (X= 10 assi). Al rovescio i Dioscuri a cavallo lancia in resta verso destra in una notte stellata, riferimento alla battaglia del lago Regillo, volta in favore dei romani dall?arrivo, sul far del crepuscolo, dei divini gemelli. In esergo ROMA. Un argomento discusso è l?identità dell?amazzone raffigurata sui primi denari repubblicani. La scritta ROMA in esergo del rovescio sembra suggerire che si tratti di una personificazione dell?Urbe, rappresentata come una donna in abiti guerreschi. Tuttavia la parola ROMA si trova al rovescio, in esergo sotto i dioscuri, e quindi non necessariamente costituisce la didascalia del diritto. Le prerogative della figura sarebbero compatibili con Minerva/Atena. Atena era comune sulle monete delle colonie magno greche, come Turi, Eraclea o Velia. Minerva era già comparsa in precedenza su monete romane, anche se in genere presentava l?elmo corinzio.

Mattingly identifica nell?amazzone Bellona, mortifera dea della guerra, circondata dalle spoglie dei nemici uccisi. Tuttavia non sussistono elementi significativi a sostegno di questa ipotesi. Un?antica interpretazione vede addirittura raffigurata nel denario Rhome, la schiava troiana condotta da Enea nel Lazio, dal cui nome taluni videro tratto il nome della città.

Crawford  propende nettamente per la personificazione di Roma. Vengono portati a favore elementi come il ritrovamento di cammei con la scritta AVE ROMA in esergo a raffigurazioni pressoché identiche alla donna guerriera presente sul denario.

 

 



UP



LE PRIME VARIANTI: SIMBOLI E LETTERE


Il denario  venne coniato con tipi fissi per un lungo periodo. La produzione di denari anonimi continuò fin verso il 155-154 aC. Prendendo in considerazione la data "di mezzo" del 211 aC, si tratta sempre di sessantacinque anni di produzione pressoché continua degli stessi tipi; considerando la data "alta" di Plinio, adirittura più di un secolo di emissioni monetarie. Questo rende l'idea dell'importanza che ebbe il denario anonimo nella economia e nella cultura della severa e tradizionalista Roma repubblicana.

simbolo civetta (194-190 aC)

 

simbolo testa di donna, attribuito alla gens Horatia (206-200)

 

Denario serrato, forse di zecca siciliana, simbolo ruota (209-208 aC)

 

simbolo crescente lunare (208 - 206 aC)

 

Ben presto però comparvero simboli, lettere e monogrammi  al rovescio con lo scopo di identificare il susseguirsi delle emissioni: apex, martello, rostro, caduceo, clava, spiga di grano, coltello, cornucopia crescente  lunare, delfino, Vittoria in volo, ruota, corona, testa di donna (Horatia), toro caricante, cane, carnyx, tridente. Alcune di  queste emissioni sono particolarmente rare.  Nel periodo 194- 184 (secondo Crawford) apparvero al rovescio  lettere e monogrammi:  L PL MAE TAMP CN DO AVTR CN CALP TOD.   In alcuni di essi si sono voluti identificare i nomi di magistrati e loro famiglie. Verso il 190 fa la sua comparsa la prima significativa variante tipologica del rovescio: Luna in biga, in esergo ROMA, presenti ancora simboli e monogrammi. Dal 157-155 la seconda variante del rovescio: la Vittoria alata in biga, in esergo ROMA.  A partire dal 154 i nomi dei magistrati monetali sono sufficientemente certi per porre fine alla fase del denario anonimo.

Luna in biga, segno AV, legato, 190 aC

 

Luna in biga, anonimo 189 aC

 

Luna in biga, TOD

 

Vittoria in biga, anonima 157-156 aC

 

Vittoria in biga, C Thalna 154 aC (attribuito alla Gens Juventia)

 



UP



VARIANTI DELLA RAFFIGURAZIONE DI ROMA SUL DENARIO


Nel corso dei primi due secoli di emissioni repubblicane, la testa elmata di Roma compare moltissime volte, anche dopo l'abbandono dei tipi fissi. Facciamo qui una carrellata delle varianti più significative adottate nel rappresentare la personificazione dell'Urbe. Secondo Crawford la scelta di modificare l?aspetto della personificazione di Roma è esclusivamente una scelta  dell?incisore e non presenta significati particolari oltre a quello estetico. 

 

VARIANTI CON ELMO CORINZIO

Emissione anonima, 115-114 aC, aAl diritto Roma porta un?elmo corinzio con lungo pennacchio mediano ed ali alle tempie. 

 

 

Gens Lutatia, 109-108 aC,  Roma in elmo corinzio ornato da stelle e da una piuma  al posto delle ali. Il Crawford, identifica però la figura con Marte, nonostante la scritta Roma presente proprio sul diritto della moneta.

 

VARIANTI CON ELMO FRIGIO

Sulla presenza dell?elmo frigio nelle prime emissioni di Roma, Crawford suggerisce che questo elmo potrebbe essere un riferimento alle origini troiane della fondazione dell?Urbe.

 

Quinario anonimo, 211-208, attribuito alla zecca di Luceria.  Roma in elmo frigio.

 

Gens Caecilia, 125 aC, Roma in elmo frigio con grifone ed ali alle tempie

 

Gens Aurelia, 118 aC,  Roma in elegante elmo frigio.

 

Gens Cornelia (Cetegus) 115 aC, denario rarissimo, di cui è nota una sola coppia di conii. Roma vi compare in elmo frigio senza ali alle tempie.

 

Gens Cipia, 115-114 aC, Roma in elmo frigio 

 

Gens Carisia, 46 ac, talvolta Roma vi compare in elmo frigio.

 

VARIANTI SENZA ELMO

Gens Aemilia,114-113 aC, Roma non ha elmo ma porta un diadema. Secondo Crawford, coerente con la tesi che la scritta Roma costituisca la leggenda della figura rappresentata sul denario, si tratta di una raffigurazione particolare della divinità Roma. Secondo G. Amisano si tratterebbe della vestale Aemilia, detta anche Rea Silvia, madre di Romolo e Remo. Tuttavia priva del velo delle vestali, forse perché non ne rispettò i voti.

 

Gens Porcia, 89 aC, anche in questo denario la legenda Roma starebbe ad indicare che la figura priva di elmo sia una inusuale personificazione di Roma.

 

ALTRE VARIANTI

Gens Licinia, 113-112 aC: in questo celebre denario, l'elmo di Roma non ha ali e presenta pennacchi laterali

 

Gens Satriena, 77 aC,  l?elmo non è alato, non ha il grifone e presenta una foggia particolare. Secondo Crawford la figura al diritto sarebbe Marte.

 

Gens Poblicia, 80 aC, ciuffi di piume al posto delle ali.

 

Gens Manlia, 118 o 107 aC L?elmo di Roma presenta ciuffi di piume al posto delle ali. Il grifone è sostituito da una cresta piumata antero-posteriore. E? un elmo molto simile all?elmo militare romano che caratterizza l?iconografia successiva di epoca imperiale. Si tratta di un denario molto raro.





UP
















Lamoneta.it (Manuale)
Chiudi Finestra