27.1 Le Chiavi

Bonifacio VIII (1294-1303) o Clemente VI (1342-1353) sembrano essere stati i primi papi ad accollare allo scudo le due chiavi poste in decusse.

Queste due chiavi furono la figura araldica indicante la chiesa prima di essere il timbro del papa, e il loro uso deriva dal Vangelo, ricordando il potere dato da Cristo a Pietro (e ai suoi successori) di poter chiudere e aprire, legare e sciogliere.

Le due chiavi, una d’oro e l’altra d’argento, sono legate da un cordone rosso o azzurro (facoltativo fino al XVI secolo). La chiave d’oro è posta in banda, quella d’argento in sbarra, con i congegni rivolti verso l’alto e di solito verso i lati dello scudo. Vedi -- come esempio -- lo stemma papale: fig.4.3.1.c.

I congegni sono solitamente traforati a formare una croce, mentre lo stile dell’impugnatura varia a seconda del periodo storico e del gusto del disegnatore.

La chiave d’oro allude al potere sul Regno dei Cieli, quella d’Argento indica l’autorità spirituale del papato in terra. I congegni sono in alto, verso il cielo, mentre le impugnature sono in basso, nelle mani del Vicario di Cristo. Il cordone con le nappe che lega insieme le due chiavi allude all’unione dei due poteri.

Le chiavi pontificie possono essere usate sia accollate dietro lo scudo, sia in alto, sopra lo scudo stesso, come accade per il Camerlengo (cfr. 4.3.3.2). Lo stemma della Città del Vaticano (che non riporto) raffigura le chiavi, con la tiara, sul campo di rosso.

A titolo di curiosità, facciamo notare che alla morte di un Papa, sul catafalco veniva posta solo al tiara, le chiavi essendo passate sullo stemma del Cardinal Camerlengo, che ha il compito di amministrare la Chiesa fino all’elezione del nuovo Pontefice.

I legati pontifici, che in passato esercitavano la piena autorità del governo papale presso regnanti (una sorta di ambasciatori) o sui territori dello Stato della Chiesa, accollavano al proprio scudo le chiavi di cui sopra, disponendole, però, con i congegni in basso, ad indicare che si trattava di esercizio del potere temporale, non spirituale.