7.3.1 Rosso

Il colore rosso è forse il più antico fra quelli utilizzati in araldica. La quasi totalità degli araldisti lo fanno derivare dal colore del sangue versato in battaglia: è quindi sinonimo di coraggio militare, fortezza ecc...Gli araldisti inglesi usano la parola gules, i francesi gueules. L’uso di questa parola comincia però solo intorno al 1165 in Francia: in effetti, in tempi precedenti, altre parole venivano utilizzate per rosso, come -- ad esempio -- rouge, vermeil (vermiglio) e sinople. Quest’ultima parola, come vedremo in seguito, passò intorno alla metà del 1300 a significare verde (v. 7.3.2, p.208).

“Sinople” deriva quasi sicuramente dal latino sinopis, che significa “di Sinope”. Sinope 3 è una città dell’Asia Minore, dove il terreno, affine alla Terra di Siena, ha un caratteristico color rosso-ocra, spesso usato per il disegno-base di un affresco, disegno preparatorio che prende il nome di sinopia (ad es. le sinopie del Camposanto Monumentale di Pisa, custodite nel Museo delle Sinopie in p.zza dei Miracoli, Pisa), termine dall’evidente etimologia.

Ma perché in inglese (e in francese) il rosso araldico si chiama gules (o gueules)? La parola francese sembra derivare dal plurale di gueule, dal latino medievale gula: col significato di fauci [di un animale]. Tuttavia questa resta solo una mera ipotesi, così come quelle che fanno derivare tale parola dal persiano gul (tipo di rosa rossa), ipotesi che circola almeno fin dal XVII secolo 4 , oppure dall’ebraico gulade = veste rossa.

Un’altra possibile etimologia di gueules può essere questa. Intorno alla prima metà del XII secolo, con gueules si indicavano sottili strisce di pelliccia usate come rifiniture attorno al collo e ai polsi. Tali strisce erano spesso (e lo furono fino ai primi anni del 1900) ricavate dalla gola della martora (un testo indica in proposito: goules de martre): è da notare che sappiamo che gueule significava già gola, bocca intorno al XII secolo. Il problema è che la pelliccia di martora è di colore bruno-giallastro. Un testo latino che descrive una pelliccia di ermellino recita: “circa collem et circa manus rubris gulis pręparatam” = preparata intorno al collo e ai polsi con strisce rosse di pelliccia. Sembra, quindi, che fosse uso tingere queste strisce di colore rosso e che da questa usanza derivino i termini gueules e gules.

Negli antichi armoriali gules è spesso scritto in diverse varianti: goules, goulez, goulz, gowlys sono comuni. Per quanto riguarda l’Italia, nessun problema a riguardo: la parola usata per rosso è rosso.

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Figura 7.5: Tratteggio del rosso.

Col metodo Pietrasanta, il rosso viene indicato con linee verticali (in palo).