Capitolo 18
Cercini e Lambrecchini

Per proteggere il metallo dell’elmo dai raggi del sole e per ammortizzare i colpi ricevuti, fin dal XII secolo l’elmo veniva coperto da una pezza di tessuto.

Nel XIII secolo questa stoffa si allungò fino a coprire anche la parte nucale dell’elmo, ricadendo con uno svolazzo più o meno ampio. Giunti al XIV secolo, questo svolazzo si allunga ancora e viene accolto in araldica, con diversi nomi a seconda di come veniva rappresentato: di profilo (come in fig.3.4.a), a forma di mantellina semicircolare o ancora diviso in più strisce che circondano in varie fogge l’elmo e lo scudo (lambrecchini o svolazzi, fig.3.4.b). Quest’ultima forma risultò ben presto dominante in araldica. La funzione di questi svolazzi, detti propriamente lambrecchini (dal latino lemniscatus, ossia dotato di svolazzi) era soltanto decorativa, e gli artisti araldici li rappresentavano (e li rappresentano ancora) in svariati modi, aggiungendovi o meno il cimiero, facendoli ricadere in maniera più o meno sontuosa, disponendoli in modo simmetrico o no, aumentandone o diminuendone il numero. I lambrecchini sono fissati all’elmo dal burletto o cercine (bourrelet o tortil in francese, wreath in inglese), ornamento composto da due strisce di stoffa attorcigliate (in Italia sono attorcigliate in banda) già usato nel XV secolo per separare il cimiero dall’elmo.

Il cercine derivò -- secondo J.Parker (cit.) -- dal turbante dei saraceni. Il più antico uso araldico di questo “oggetto” risale al 1384, portato da Sir John de Harsich (Inghilterra).

Gli smalti usati per lambrecchini e cercini (sing. cèrcine) sono di solito quelli prevalenti nello scudo. Per quanto riguarda il cercine, i colori di solito sono due alternati, ma si ha notizia di alcuni stemmi del XV secolo che mostrano cercini di quattro colori. Al pari del cimiero, il materiale usato per questi ornamenti non è mai nobile, ma quasi sempre si tratta di cartone o semplice stoffa colorata.

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Figura 18.1: Ben evidenti sono il cercine e un tipo di svolazzo. Si noti che l’immagine è tratta da un testo inglese, Paese per il quale non vale la regola del cercine con le bende attorcigliate in banda: qui, infatti, sono disposte in sbarra.

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Figura 18.2: Un esempio di scudo “inglese” timbrato da un elmo dotato di lambrecchini o svolazzi.