L’unico sigillo5
rimasto intatto di Geoffrey Plantagenet si trova su un documento del 1149 e non
mostra nessuno stemma.
Sappiamo comunque che un gran numero di contemporanei di Geoffroy
rappresentavano sui loro sigilli se stessi con le proprie insegne. A titolo di esempio
ricordiamo Waleran, conte di Meulan e Signore di Worcester (c.1136), Ralph
conte di Vermandois (c.1135), Amedeo III di Savoia (1143), Enrico il Leone duca
di Sassonia (1144), Ramon Bérenger di Provenza (1150), Ramon Berengar IV di
Aragona (1157)...(cfr. A. Wagner: Heralds and Heraldry in the Middle Ages,
1956, pp.14-15).
Osservando i sigilli precedenti al 1160 che rechino inequivocabili elementi araldici,
si nota che gli emblemi apparvero prima raffigurati su vessilli e solo in seguito
furono disegnati su uno scudo. Questa tipologia di sigillo comparve in tutta
l’Europa occidentale dal 1120 al 1150; fino al 1140 furono prevalenti disegni
geometrici. Il più antico sigillo esattamente datato con uno stemma disegnato su
uno scudo, è quello di Raoul di Vermandois, che risale al 1136. Un sigillo ancora
più antico, risalente al 1135ca., mostra le stesse armi disegnate al di fuori di uno
scudo.
Sebbene esistano ancora diversi sigilli risalenti al medioevo che portino incise
insegne su scudi, non possiamo farci alcuna idea dei colori utilizzati, cosa che
sarebbe estremamente utile nell’accertare con precisione a quale individuo
appartenesse un certo sigillo, visto che molti adottavano stemmi simili, diversi
solo nei colori. Infatti la legenda che spesso circondava le immagini impresse su
un sigillo non sempre include il nome dell’armigero e -- spesso -- generazioni
successive di figli portavano lo stesso nome del padre, rendendo così ardua
l’individuazione del proprietario del sigillo.
Dal XIII secolo, i feudatari iniziarono a inserire nei propri sigilli “ritratti” di se
stessi in armatura e/o a cavallo, recando scudi araldici, finiture e vessilli con le
insegne personali.
La forma degli scudi inseriti negli stemmi è spesso utile per la datazione di questi
ultimi. Infatti, come vedremo in seguito, i primi scudi erano a forma triangolare e
molto alti per proteggere tutto il corpo, mentre nel XIII secolo furono adottati
scudi più corti.
L’uso nel XIV di sigilli recanti singoli scudi creò in basso degli spazi da riempire:
furono utilizzate figure decorative o figure di animali o creature chimeriche. Da
questi, nel XV secolo, si svilupparono tenenti e sostegni. Nel 1400 gli scudi erano
spesso inquartati e -- per contenere le varie figure -- le loro rappresentazioni sui
sigilli divennero più larghe.
Con le logiche modifiche legate al cambiamento dei gusti e all’affinamento delle tecniche incisorie, la tendenza continuò fino a tutto il 1800-inizi 1900, quando l’uso del sigillo cominciò ad essere sporadico fino a scomparire quasi del tutto.
L’uso del sigillo è oggi limitato alle bolle papali (ad esempio quella di indizione del grande Giubileo 2000, e a pochi altri documenti ufficiali.