3.3.4 Armoriali del XVII secolo

Ricordiamo il libro di Gissey Les Emblesmes et Devises du Roy, des Princes, et Seigneurs qui l’Accompagnerent en la Cavalcate Royale, et Course de bague que sa Majesté fit au Palais Cardinal, Parigi, chez Antoine de Sommaville, 1657. In questo volume (disponibile presso la Bibliotheque National de France, Paris), l’autore descrive le insegne (piuttosto barocche) di vari Signori, interpretandone sia i motti sia gli stemmi. È interessante che (a p.6), affermi: par le mot d’Emblême, j’entens la Peinture qui en compose le corps, et par la Devise qui en est l’ame, je ne pretens proprement parler que de l’inscription. Distingue, quindi, fra Emblema e Divisa.
Un esempio, tradotto in italiano corrente, desunto da detto libro, evidenzia lo scopo “moraleggiante” delle interpretazioni.


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Figura 3.5: Stemma del Marchese di Bellefonds.
Füoco senza fume (fuoco senza fumo)
È il motto di un Emblema che rappresenta un fuoco acceso di carboni, da cui non si vedrà giammai uscire del fumo. Si mostra così che un amore, sebbene violento, si conserva nella purezza, senza fare mostra alcuna del proprio ardore.


Si notino la collocazione dello stemma in un ovale piuttosto che in uno scudo e lo stile più pittorico che araldico.
Convenzionalmente, gli armoriali vengono classificati come: