2.5 Oggi

Fino a tutto il XIX secolo, in tutto il mondo civile, l’attribuzione delle cariche amministrative, giudiziarie, militari ed ecclesiastiche era appannaggio della nobiltà, sia quella feudale sia l’aristocrazia cittadina, cioè la nobiltà “popolare”. Per accedervi era necessario che gli araldisti incaricati controllassero e dimostrassero alla comunità, attraverso lo studio delle genealogie e delle insegne, l’originalità e la pertinenza dei titoli e dei predicati. Appropriarsi indebitamente di cognomi, ascendenze o insegne altrui, era considerato un vero e proprio reato, e come tale veniva punito: un titolo ed un predicato nobiliare, per essere portato, doveva sempre essere controllato ed accettato.
Stemmi araldici veri e propri, completi di tutti gli elementi (scudo, ornamenti esterni...) rimangono tutt’ora in uso anche come armi proprie di uno Stato sovrano, usate in svariate circostanze (monete, francobolli, documenti vari). Facciamo anche notare che l’Italia repubblicana fa in questo caso eccezione, in quanto non ha un vero e proprio stemma, ma piuttosto un emblema, un sigillo, composto, lo ricordiamo, da una stella a cinque punte sovrapposta ad una ruota dentata fra un ramo d’olivo e uno di quercia.
Riportiamo a p.32 alcuni esempi di stemmi araldici Nazionali.


[Picture]
Figura 2.3: Australia

  
[Picture]
Figura 2.4: Barbados
  
[Picture]
Figura 2.5: Canada
  
[Picture]
Figura 2.6: Russia


Oggi, almeno in Francia e in Italia, ognuno può avere un proprio stemma, purché non vìoli i diritti altrui. In Inghilterra e nel Commonwealth l’uso dello stemma è regolato da precise norme e viene, di solito, concesso dal Sovrano che può liberamente concedere aumentazioni d’onore, aggiungere figure...Tuttavia chiunque può richiedere uno stemma (coat-of-arms) al preposto College of Arms.
Riassumendo, possiamo dire che tre sono le divisioni cronologiche che hanno caratterizzato l’evolversi dell’araldica.

Oggi l’araldica è considerata disciplina ausiliaria delle scienze storiche insieme alla sfragistica8 (v. Sez.3.1, p.43) e alla numismatica9 (v. Sez.3.7, p.79).


width=8cm
Figura 2.7: Alcuni armigeri